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NON SEMPRE LE TEORIE NO VAX SONO CAMPATE PER ARIA: A VOLTE SI TRATTA DI DATI VERI, MA INTERPRETATI MALE - ECCO PERCHE' IL RESPONSABILE SCIENZA DEL "TIMES" HA STILATO UN VADEMECUM CHE CI VIENE IN AIUTO, SPIEGANDO ALCUNI DEGLI ARGOMENTI PIU' COMUNI E PERSUASIVI E PERCHE' SONO SBAGLIATI - PER ESEMPIO, C'E' CHI DICE CHE "I CALCIATORI VACCINATI CONTINUANO A MORIRE": MA NON NE SONO MORTI DI PIU' RISPETTO A UN ANNO SENZA PANDEMIA - SI E' SCOPERTO CHE GLI STUDI SULL'IVERMECTINA ERANO FRAUDOLENTI E...

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Marina Palumbo per lastampa.it

 

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Non si tratta sempre di trame nefaste di Bill Gates, controllo mentale attraverso antenne 5G o elaborate cospirazioni su una "plandemia" che coinvolge armi biologiche create e messe in pista da Pfizer. Alcuni degli argomenti più convincenti dei No vax utilizzano dati reali e citano fonti ufficiali, ma traggono conclusioni errate. Ecco allora la guida del responsabile del canale Scienza del Times, Tom Whipple che ci viene in soccorso, spiegando sul quotidiano inglese alcuni degli argomenti più comuni e persuasivi e perché sono sbagliati.

 

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«Migliaia di morti per i vaccini»

Per esempio, la teoria secondo cui «migliaia di persone» sarebbero morte per i vaccini o avrebbero avuto gravi conseguenze: la fonte dei dati non è falsa, è solo stata mal interpretata. Si tratta infatti di siti web ufficiali, governativi. Nel Regno Unito, nell'Ue e negli Stati Uniti, i medici segnalano malattie, stranezze e decessi che si verificano dopo il vaccino a un database centrale, indipendentemente da ciò che li ha causati.

 

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Se si vaccina un'intera popolazione, ce ne saranno molti. Perché? Perché stranezze, decessi e malattie succedono comunque, a prescindere dal vaccino. Quello che è importante capire è quale nesso ci sia, cioè quanti di questi eventi negativi siano stati causati proprio dal vaccino e quanti siano eventi indipendenti.

 

Una domanda chiave per capire questo è: sono più di quanto ti aspetteresti in una popolazione che non è stata vaccinata? Rispondere a questa domanda è incredibilmente difficile. Al momento, gli unici effetti collaterali confermati sono stati un rischio estremamente limitato di trombosi nel caso di somministrazione di Oxford-AstraZeneca e un fenomeno altrettanto rarissimo di alcune conseguenze cardiache, non fatali, per quello Pfizer. Inoltre, talvolta le testimonianze devono essere prese con le molle: per esempio, una persona ha riportato un implausibile ingrossamento del pene in seguito alla somministrazione del vaccino.

 

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«I calciatori vaccinati continuano a morire»

Poi c’è l’accusa per cui «i calciatori vaccinati continuano a morire dopo il vaccino». La fonte, spiega Whipple sul Times, è un sito israeliano per cui 108 giocatori e allenatori sono morti nel mondo nel 2021, quindi in un periodo in cui si è avuta una vaccinazione di massa pressoché mondiale. Anche in questo caso, bisogna capire se un numero di morti come questo sia equiparabile a un anno in cui la vaccinazione non c’è stata o se invece l’incidenza sia molto più alta.

 

Dei numeri su tutto il mondo purtroppo non li abbiamo, ma basta prendere una ricerca della Fifa (l’organo mondiale del calcio) che ha raccolto dati in 16 Paesi nel 2020, prima che i vaccini andassero a regime, per scoprire che 150 calciatori sono purtroppo morti in campo. Quindi anche ipotizzare un nesso morti-vaccino è davvero molto insensato.

 

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«Big Pharma sta  eliminando i farmaci per sconfiggere il Covid perché su quelli non può guadagnarci»

L'ivermectina, uno dei farmaci celebri tra i No Vax, è un caso esplicativo ottimo per rendere evidente quanto questa tesi sia sballata. Si tratta di un farmaco economico, prodotto in serie e altamente efficace. Il problema è che è molto efficace nel trattare i parassiti. Ma da dove è nata l’idea che potesse invece fermare la pandemia?

 

FAKE NEWS SUI VACCINI SU YOUTUBE

Mesi fa alcuni studi di laboratorio suggerivano che, insieme a molti altri composti, potesse avere un effetto sul Covid. Successivamente, questa ipotesi è stata supportata da studi clinici. Il più impressionante di questi studi, incluso uno studio randomizzato in Egitto, si è rivelato fraudolento. Attualmente è in fase di valutazione nell'Oxford Recovery Trial, ma non ci sono ancora prove sufficienti per raccomandarne l'uso.

 

E per quanto riguarda l'accusa secondo cui Big Pharma starebbe sopprimendo una medicina a basso costo, bene, è molto difficile far quadrare questa idea con il fatto che il primo farmaco che si è dimostrato in grado di curare il Covid è stato uno steroide di 60 anni fa chiamato desametasone, che costa pochi centesimi.

 

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«Tra gli under 60 rischio di morte doppio per i vaccinati»

Altra teoria: «Le persone sotto i 60 anni vaccinate rischiano di morire il doppio di quelle non vaccinate». Whipple ammette: sono i dati ufficiali inglesi. Ma questa non è una lezione sul pericolo dei vaccini, bensì sul pericolo di statistiche controintuitive. Come ha affermato Stuart McDonald, presidente del Covid 19 Actuaries Response Group, è un esempio quasi da manuale di un fenomeno noto come il paradosso di Simpson.

 

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In ogni fascia di età - da 30 a 40, da 40 a 50, da 50 a 60 - i vaccini riducono il rischio di morte. Tuttavia, quando queste età sono raggruppate, sembra che accada il contrario. Come mai? La risposta è semplice: è perché l'età media del gruppo vaccinato è molto più alta di quella dei non vaccinati. Quasi tutti i bambini sotto i dieci anni sono nel gruppo non vaccinato. Quasi tutti gli adulti sopra i 40 anni sono nel gruppo vaccinato. Ciò che la statistica mostra davvero è che le persone anziane hanno maggiori probabilità di morire.

 

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«Il Covid è come l'influenza»

È pur vero che molti sintomi iniziali si rassomigliano, ma questo non significa che la mortalità sia la stessa. I decessi per influenza variano negli anni, a seconda del ceppo in circolazione e dell'efficacia del programma vaccinale. Secondo Public Health England, tuttavia, in un anno normale - un anno senza mitigazioni per la salute pubblica - non sarebbe insolito avere meno di 10.000 morti.

 

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Negli ultimi due anni abbiamo avuto le misure di mitigazione della salute pubblica più rigorose della storia, tanto che l'influenza è quasi scomparsa. E abbiamo visto più di 150.000 morti per Covid. Il Covid, decisamente non è come l’influenza.

 

«I vaccini non funzionano più»

Infine, ci sono quelli che sostengono che «i vaccini non funzionano più ora che c’è la variante Omicron». Non c’è dubbio che quest’ultima variante buchi i vaccini, basati sul Coronavirus versione Delta, più facilmente rispetto alle precedenti. Ma come dimostrano gli ultimi studi della sanità britannica, la terza dose detta “booster” contro Omicron protegge all’’88% dal ricovero in ospedale e, nei casi più gravi, dalla morte.

 

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Oltre a evitare a tantissimi di finire ricoverati o in terapia intensiva. E qui Whipple fa un calcolo molto semplice: lo scorso inverno, nel Regno Unito, su 50mila casi di Covid ci sono stati mille decessi. Quest’autunno non hanno superato i cento.