DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Francesca D'Angelo per "Libero Quotidiano"
È scoppiata la Corea mania o, se preferite, l'Hallyu, la Korea Wave o la K-mania. E già il fatto che esistano (almeno) quattro termini diversi per dire che «la Corea tira tantissimo in tv, in radio e al cinema» la dice lunga sulla portata planetaria del fenomeno. Ormai i coreani sono il nuovo che avanza: hanno dato una spallata al mito americano e al politicamente corretto, inondandoci di produzioni originali, spietate e fuori dagli schemi.
L'esempio più eclatante è, ovviamente, la serie tv Squid Game. Da qualche settimana, non si parla d'altro: esci con gli amici e ti chiedono: «Hai visto Squid Game su Netflix?». Vai a comprare un paio di scarpe e ti propinano le Vans bianche. Cerchi un costume per Halloween e sbucano fuori le tutine verdi numerate portate dai protagonisti. Insomma, se abiti sul pianeta Terra non puoi non sapere che Squid Game è la serie tv del momento e che (sintetizziamo) i coreani "sono bravi".
Il cult Netflix è però solo la punta di un iceberg: la K-mania sta dilagando in tutti i luoghi e in tutti i laghi, come direbbe Valerio Scanu. Per esempio, restando sul fronte televisivo, le produzioni seriali coreane rappresentano un genere a sé, tanto da meritarsi un nome ad hoc: i k-drama. Tra questi, ha fatto discutere la serie al femminile When the Camellia Blooms. Al centro, la rogna di essere belle: la serie tv prova a smontare l'idea che la vita delle ragazzine affascinanti sia rosa e fiori.
E ancora: se cercate dei buon horror zombie, i k-drama sono una garanzia come dimostra il seguito riscosso da #Alive. Protagonista, un uomo barricato in casa da solo mentre fuori imperversa un virus zombie. Tra l'altro Netflix ha già annunciato una nuova infornata di k-drama per il 2022: dalla serie zombie All of us are dead, ambientata all'interno di una scuola assalita dai non morti, all'action Carter che schiera come protagonista Joo Won, volto noto ai fan della serie americana The good doctor.
DA "PARASITE" IN GIÙ... Il cinema, ovviamente, non è da meno. Per la verità la Settima Arte ha sempre avuto un debole per i coreani che però, fino a qualche anno fa, erano sinonimo di film mattoni da tre ore e passa, buoni solo per i cinemaniaci. Ecco, ora non è più così: complice il successo di Parasite, i film coreani vengono rivalutati anche dal grande pubblico.
Non a caso, dopo che nel 2020 Paraside ha sbancato gli Oscar, passando alla storia come il primo film non in lingua inglese a primeggiare nella categoria Miglior film, il regista Bon Joon - ho è diventato una star e il pubblico si è recuperato volentieri i suoi film passati, come Madre. Su Netflix, inoltre, è piaciuto molto anche il suo Okja: una favola ambientalista su una bambina e il suo super maiale gigante.
Di recente Amazon ha inoltre riproposto pure i film di Na Hong-jin: un altro geniaccio i cui film sono pochi ma tutti azzeccati. Segnatevi i titoli: l'action thriller The casher, il crime The yellow sea e l'horror Goksung - la presenza del diavolo. Inoltre, se non fosse deceduto nel 2020, sicuramente saremmo ancora qui a parlare di Kim Ki-Duk (Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera) che con Pietà vinse il Leone d'oro a Venezia.
...E NELLA MUSICA Infine, il capitolo musica. Chi ha una figlia lo sa: i coreani sono i nuovi beniamini della musica pop, o meglio, k-Pop. Un nome su tutti: i BTS, acronimo di Bangtan Boys. Sono sette ragazzini, anzi idols (così sono chiamati i cantanti coreani), il cui successo è talmente clamoroso da essersi meritato i ringraziamenti ufficiali da parte del presidente sudcoreano Moon Jae-In.
I BTS sono stati il primo gruppo coreano ad avere un album (Love Yourself: Tear del 2018) alla #1 della Billboard 200, e una nomination ai Grammy 2021 (nella categoria Best Pop Duo/Group Performance). Efficace la sintesi proposta dall'attore James Corden: «I BTS non fanno parte del sistema: loro sono il sistema». Ma tra i super gruppi cliccati, amati, seguiti figurano anche la boy band Exo, il gruppo al femminile Blackpink e i Bigbang, noti anche come i Re del k-pop. E sono tutti giovanissimi: il futuro è loro.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
FLASH! - RUMORS ALLA FIAMMA (GIALLA): IL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, ANDREA DE…
DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO…
URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…