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DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER…
NORDIO SOTTO ACCUSA – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI AVVIA L’INDAGINE SUL CASO ALMASRI, PARTENDO DAL GUARDASIGILLI, INDAGATO PER PRESUNTA OMISSIONE D’ATTI D’UFFICIO, IPOTIZZATA DAL PROCURATORE DI ROMA, FRANCESCO LO VOI – I TRE GIUDICI CHE COMPONGONO IL COLLEGIO HANNO ACQUISITO GLI ATTI SULL’ARRESTO E LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATORE LIBICO. ENTRO APRILE DECIDERANNO SE ARCHIVIARE IL PROCEDIMENTO O INOLTRARE LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE ALLA CAMERA – LE OPPOSIZIONI PRESENTANO UNA MOZIONE DI SFIDUCIA NEI CONFRONTI DI NORDIO (MA CALENDA SI SFILA)
1. CASO ALMASRI, AI GIUDICI IL CARTEGGIO DI NORDIO
Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
CARLO NORDIO FESTEGGIA L OK DELLA CAMERA ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE 1
Il Tribunale dei ministri ha mosso i primi passi nell’indagine sulla scarcerazione del generale libico Najeem Osama Almasri, partendo dal ministero della Giustizia. Alla Direzione che si occupa degli affari internazionali le tre giudici che compongono il collegio hanno inviato un ordine di esibizione di atti chiedendo copia di tutto il carteggio relativo al detenuto arrestato dalla polizia — su mandato della Corte penale internazionale — all’alba di domenica 19 gennaio e liberato dalla Corte d’Appello di Roma la sera di martedì 21 gennaio.
Con il silenzio-assenso del Guardasigilli Carlo Nordio, che nonostante le interlocuzioni interne al suo dicastero e le sollecitazioni della Procura generale ha ritenuto di non fare nulla per trattenere il detenuto ricercato dalla Cpi che lo accusa di crimini di guerra e contro l’umanità.
[…] Nordio è indagato per una presunta omissione d’atti d’ufficio, ipotizzata dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi quando ha trasmesso al Tribunale dei ministri l’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti che ha denunciato lo stesso Guardasigilli, insieme alla premier Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano per favoreggiamento e peculato.
Analoga richiesta del collegio per i reati ministeriali è stata inoltrata alla Corte d’Appello e alla Procura generale della Capitale, per acquisire i provvedimenti relativi ad Almasri e le note con cui il pg aveva sollecitato Nordio a comunicare le proprie «determinazioni» in relazione a un arresto che, secondo l’interpretazione dei magistrati romani, aveva bisogno dell’avallo ministeriale per essere mantenuto.
In assenza di quell’autorizzazione la Corte, su parere conforme del pg, ha dichiarato il «non luogo a provvedere» e l’immediata scarcerazione del detenuto. Poi rimpatriato con un volo dell’Aeronautica militare italiana.
Tra le carte trasmesse dal ministero di via Arenula (sebbene fonti vicine al Guardasigilli neghino anche l’arrivo della richiesta) c’è pure la bozza del provvedimento preparata dagli uffici tecnici con il quale il Guardasigilli avrebbe potuto rimediare alla «irritualità» dell’arresto di Almasri segnalata dai magistrati romani e confermare la detenzione del ricercato.
Secondo la loro interpretazione, infatti, l’ordine della Cpi sarebbe dovuto passare, prima di essere eseguito, proprio dal ministero della Giustizia, al quale la legge affida «in via esclusiva i rapporti di cooperazione tra lo Stato italiano e la Corte».
Ma in questo caso dopo l’invio del provvedimento all’ambasciata italiana all’Aia (dove ha sede la Cpi) e l’inserimento del nome del ricercato nei terminali dell’Interpol, non era arrivato il «via libera» del Guardasigilli; una irregolarità che secondo i giudici romani impediva la convalida della cattura eseguita dalla polizia.
Gli uffici ministeriali, tuttavia, avevano predisposto per il ministro un atto urgente che dava conto della procedura anomala e sanava l’errore procedurale emettendo di fatto un nuovo ordine d’arresto che potesse tenere in carcere il generale libico per la successiva consegna alla Corte dell’Aia.
Ma Nordio non ha voluto tenerne conto e ha scelto di non rispondere al pg che attendeva sue notizie. Determinando così la liberazione del ricercato. Di qui l’ipotesi di omissioni di atti d’ufficio, immaginando che — al contrario di quanto avvenuto — il ministro avesse avuto l’obbligo di rispondere alle istanze ricevute.
Eventualità che Nordio ha respinto durante la sua informativa al Parlamento, spiegando di aver compiuto valutazioni politiche e giuridiche che l’hanno portato a non dare seguito al mandato d’arresto giunto dall’Aia. Per il ministro quell’atto era viziato da ben altri errori, a partire dalla confusione sulle date nelle quali Almasri avrebbe commesso i reati di cui è accusato, e per questo lo ha ritenuto nullo.
[…] il Tribunale dei ministri, entro la fine di aprile dovrà decidere se archiviare il caso o inoltrare la richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera dei deputati. Sempre tramite il procuratore di Roma […]
2. DALL’OPPOSIZIONE MOZIONE DI SFIDUCIA
Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
MEME DEL MOVIMENTO 5 STELLE SU CARLO NORDIO
La data dell’incontro col governo è già fissata, ma lo sciopero dei magistrati comunque si farà. Intanto contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, volato in Turchia per un bilaterale, l’opposizione, tranne Azione, presenta una mozione di sfiducia sul caso Almasri. Le prove tecniche di dialogo tra governo e magistrati producono un passetto avanti. […]
L’interlocuzione tra gli uffici è già iniziata. Anzi Palazzo Chigi avrebbe individuato una data per la convocazione. Si aspetta il ritorno del Guardasigilli Nordio dalla Turchia per ufficializzarla. Sarà subito dopo lo sciopero dei magistrati previsto per il 27 febbraio. Anche se Parodi assicura: «Quando il governo ci convocherà noi andremo. Prima o dopo lo sciopero, che comunque ci sarà. Non lasceremo nulla di intentato per spiegare, rispettosamente, le ragioni della nostra contrarietà alla riforma che è avvilente per i magistrati, ma soprattutto penalizzante per i cittadini nella sua conseguenza inevitabile, lo si voglia o no, dell’assoggettamento del pm all’esecutivo».
matteo piantedosi e carlo nordio foto lapresse
Ad oggi sul tavolo della discussione in realtà non c’è nulla. Il segretario dell’Anm, Rocco Maruotti, ribadisce: «I magistrati non trattano. La riforma va ritirata». La nuova giunta del sindacato delle toghe ieri ha anche offerto solidarietà al procuratore di Roma, Francesco Lo Voi per «l’aggressione ingiustificata» subita a seguito della iscrizione tra gli indagati di Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Matteo Piantedosi e Nordio.
Le consigliere laiche Isabella Bertolini e Claudia Eccher che contro il pm hanno chiesto l’apertura di una pratica disciplinare hanno replicato: «Il Csm non è una succursale dell’Anm». Ma dopo lo sciopero il clima si potrebbe rasserenare e si potrebbe iniziare a discutere. […]
Intanto la capigruppo della Camera deciderà quando discutere la mozione di sfiducia presentata ieri da M5S, Pd, Avs, +Europa e Iv contro Nordio per «ulteriori incongruenze» sul rimpatrio del torturatore libico Almasri. «Parlamento umiliato tre volte», lamentano. Dalla «ostinata assenza» della premier, dalla «sgrammaticata informativa» di Nordio e dalle «surreali affermazioni» di Piantedosi. Il Guardasigilli «non dando seguito alla richiesta della Corte […]
Carlo Calenda si sfila e obietta: «Fermatevi. L’opposizione non si fa solo con sfiducie, ma sull’economia». In questo clima, domani, è convocata un’altra seduta per l’elezione dei 4 giudici mancanti alla Corte costituzionale dopo diversi tentativi falliti. Dal Pd smentiscono le voci di una telefonata Schlein-Meloni sul tema.
ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE
ALMAASTRICHT - MEME BY EMILIANO CARLI
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