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Da “TPI”
Sono ormai alcuni anni che le tecnologie più sviluppate nell’ambito dell’intelligenza artificiale vengono utilizzate anche per varcare nuove frontiere in tema di piacere sessuale.
Diversi gadget sono stati prodotti nel corso del tempo, come ad esempio robot sessuali dalle forme maschili o femminili. Ma il mercato si estende anche oltre questi dispositivi, e una società britannica sta cercando di sfidare ogni tipo di stereotipo.
Stephanie Alys, co-fondatrice di Mystery Vibe, ha descritto alla BBC il prodotto lanciato dalla sua azienda, un vibratore denominato “Crescendo”, una specie di sex toy di lusso collegato a una app.
Non è un oggetto esattamente economico, dal momento che costa circa 150 euro, ma di sicuro rappresenta un’innovazione molto rilevante nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata al sesso.
Si tratta un dispositivo con rivestimento al silicio che può essere piegato e assumere svariate forme. Può essere controllato tramite un’app per telefono e dispone di una ricarica wireless.
Attraverso la app Android e iOS è possibile manovrare dei motori di vibrazione indipendenti tra loro. “Crescendo” dispone di un livello di vibrazione pre-impostato, ma l’utente può cambiare le impostazioni anche agendo in remoto. Questa è infatti l’altra interessante novità: il dispositivo può essere controllato in remoto.
Secondo quanto afferma Stephanie Alys, per utilizzare “Crescendo” con la relativa app non è necessario fare alcun log-in. Ciò non permette a Mystery Vibe di acquisire i dati degli utenti, un tema scottante in considerazione degli ultimi scandali emersi, in particolare quello di Cambridge Analytica.
Tuttavia, ammette Alys, il meccanismo attraverso cui la app funziona potrebbe consentire la raccolta di dati in futuro. “Se mettiamo dei sensori nel silicio che captano i segnali di eccitazione del corpo, potremmo poi iniziare a creare contenuti per loro, ad esempio contenuti visivi attraverso la una smart Tv, o anche interagire con altri oggetti in una smart house, per creare un’esperienza davvero coinvolgente “.
Ma il consumatore è pronto per questo? “Sto avendo difficoltà a immaginare di essere eccitato sapendo che il mio sex toy sta registrando informazioni su di me e parlando con altri dispositivi in casa mia”, ha detto Kashmir Hill, del blog sulla tecnologia elettronica di consumo Gizmodo.
Hill ha ricordato la storia della società canadese WeVibe, che ha raccolto tutti i tipi di dati su come veniva utilizzato il suo giocattolo sessuale, ma ha trascurato di informare i suoi clienti che lo stava facendo.
L’azienda ha sostenuto che i dati l’hanno aiutata a migliorare il suo prodotto, ma ha comunque dovuto affrontare azioni legali.
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