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“BASTA ANNUNCI NON CONCORDATI” – NUOVA STRIGLIATA DEL COMMISSARIO ALL’EMERGENZA FIGLIUOLO ALLE REGIONI, CHE TRA OPEN DAY E LISTE APERTE A TUTTI SE NE STANNO FREGANDO DELLE PRIORITÀ DATE DA ROMA – CI SONO ANCORA 4,7 MILIONI DI ANZIANI NON VACCINATI E DA ALMENO UNA SETTIMANA LE IMMUNIZZAZIONI DELLA DECADE 60-69 ANNI STANNO RALLENTANDO…

1 - FIGLIUOLO STRIGLIA I GOVERNATORI «BASTA ANNUNCI NON CONCORDATI»

Fabio Savelli per il “Corriere della Sera”

 

francesco paolo figliuolo

L' attenzione «persa un po' di vista». Il focus smarrito sui «più fragili, le classi di età over 60 e i cittadini» con patologie. Categorie, in molti casi, «non ancora messe in sicurezza». Il commissario all' emergenza Francesco Figliuolo striglia le Regioni. Lo fa con una lettera indirizzata alla conferenza che le rappresenta guidata dal presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Pur riscontrando «il raggiungimento di risultati assolutamente positivi» e rilevando «un comportamento virtuoso di tutte le realtà regionali» Figliuolo ravvisa negli ultimi giorni «annunci non coordinati con la struttura commissariale» da parte di alcune Regioni.

CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

 

Con il rischio di «confondere l' opinione pubblica e di minare lo spirito di coesione».

I dati parlano chiaro. Pur essendosi elevata ai massimi la capacità somministrativa delle Regioni - con l' eccezione della Sardegna che ha usato l' 83% delle dosi disponibili, ultima in classifica - c' è da fare l' ultimo scatto. Coprire uno per uno, casa per casa, le persone più a rischio.

 

vaccinazione in italia

Ora c' è da mettere in campo un sistema di sorveglianza attiva in cui i medici di base hanno un ruolo fondamentale. Ci sono 472 mila over 80 non ancora vaccinati.

Nell' ultima settimana hanno accelerato su questa fascia soprattutto Abruzzo e Calabria, che erano più indietro. Ma occorre fare di più convincendo chiunque, tra i fragili, della necessità di vaccinarsi. Per questo l' annuncio di alcune Regioni, in testa il Lazio, di coprire i maturandi, ha destato in Figliuolo qualche perplessità. Perché rischia di confondere sulle priorità della campagna.

francesco paolo figliuolo si vaccina

 

L' apertura a tutte le fasce d' età, secondo alcune proiezioni, può davvero partire attorno a metà giugno. Nell' attesa sarebbe necessario intercettare quasi 4,7 milioni di over 60 non ancora vaccinati.

 

vaccino astrazeneca

Tra questi c' è una buona fetta di prenotati, ma sugli over 80 le nuove adesioni alla campagna sono troppo basse. Diffidenza, disinteresse, attesa per l' immunità di gregge: sono tante le variabili in gioco. Ma è chiaro che occorrerebbe spingere di più. A giugno si apre anche il canale delle farmacie, in prevalenza con il preparato J&J. Per ora è sottoutilizzato in attesa di questa nuova rete distributiva.

 

estate covid

Con 20 milioni di dosi in arrivo a giugno (e 94 milioni previste tra luglio e settembre) in teoria sarebbe possibile anche vaccinare i turisti stranieri. Sarebbe una politica industriale per ravvivare il turismo, rilevano alcuni governatori come Luca Zaia in Veneto. In attesa della costruzione di una filiera italiana del vaccino Covid. Sono diverse «le aziende che hanno dato la disponibilità soprattutto nella produzione del "bulk", il principio attivo», ha detto ieri il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Ma realisticamente non partirà prima del 2022.

vaccinazioni in italia

 

2 - ANCORA SCOPERTI 4,7 MILIONI DI ANZIANI MA SOPRA I 60 ANNI LE INIEZIONI RALLENTANO

Fabio Savelli per il “Corriere della Sera”

 

Tre curve che stanno flettendo troppo velocemente rispetto alle previsioni. E che costringono la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo a richiamare le Regioni perché non mollino la presa sugli over 60 aprendo in maniera indiscriminata alle vaccinazioni per altre fasce d' età.

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

 

Guardando i grafici si nota da almeno una settimana un' inversione di tendenza sulle somministrazioni per chi ha tra i 60 e i 69 anni. Questi dovrebbero essere i giorni della massima copertura di questa decade. Pur restando certo la fascia prevalente nelle inoculazioni, siamo scesi dal picco delle 161 mila punture riservate ai sessantenni del 12 maggio. Ora siamo a circa 146 mila al giorno, tra prima e seconda dose, su una media quotidiana di 500 mila. Significa che negli hub vaccinali al momento meno di un terzo delle somministrazioni vengono riservate a questa fascia.

 

Troppo poco considerato che solo il 61% della platea ha ricevuto almeno una dose e appena il 18% ha completato il ciclo. In questa decade sono coinvolti quasi 7,5 milioni di italiani. Il 40% ancora non coperto significa quasi 3 milioni di persone non ancora vaccinate, in una fascia in cui il rischio letalità da Covid - seppur più contenuto rispetto agli over 70 e over 80 - non è irrilevante. Anche su queste due decadi la curva delle somministrazioni è in flessione.

 

VACCINAZIONE ANZIANI4

Era previsto che in questa fase scendesse, parallelamente alla copertura vaccinale della popolazione. I numeri sugli over 80, però, destano ancora qualche timore. Che il commissario Figliuolo ha sentito di dover esplicitare alle Regioni che stanno organizzando open day in tutta Italia in una corsa a immunizzare i più giovani motivata dalla necessità di riprendere le attività sociali ed economiche. Sugli over 80 abbiamo una media di 20 mila punture al giorno, di cui quasi il 90% richiami. Significa che solo il 10% delle somministrazioni quotidiane è destinata ad ottantenni non ancora coperti.

 

estate covid 3

Ci sono ancora 472 mila over 80 che non hanno ricevuto una dose. Considerato che il tasso medio di letalità Covid in quella fascia è all' 8%, il rischio è che se i numeri dei vaccinandi non si riducono progressivamente a zero non è azzardato ipotizzare una ripresa delle ospedalizzazioni a ottobre quando le temperature scenderanno e la vita all' aria aperta si ridimensionerà. Anche tra i 70 e i 79 anni mancano all' appello in molti: qui si viaggia attorno alle 90 mila punture quotidiane, meno di un quinto del totale. Oltre il 78% di italiani in questa fascia ha avuto almeno una dose. Ma il restante 22% significa circa 1,2 milioni di persone. Non così poche.

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