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Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
Non è bastata la mano tesa dalla sorella che ha ritirato la querela per stalking, facendolo assolvere, per risolvere i guai giudiziari del ginecologo Claudio Giorlandino, considerato il re delle amniocentesi. Il medico, titolare dei laboratori Ars Medica, rischia ora di finire a processo per corruzione.
Una contestazione che potrebbe portarlo sul banco degli imputati assieme a maresciallo dei Nas, Antonello D., che nel momento di massima tensione nella dynasty familiare tra i due fratelli, patron dei più importanti laboratori di analisi della capitale, si sarebbe prestato a svolgere una indagine su due centri di proprietà di Maristella Giorlandino, per segnalare al ginecologo, eventuali falle nella gestione o piccole irregolarità.
Dalle indagini, svolte dall' Arma, sarebbe emerso il passaggio di un assegno di 1.500 euro tra medico e maresciallo. Mentre per il sottufficiale il processo è già stato disposto per il reato di corruzione per l' esercizio della funzione; il procedimento di Giorlandino, accusato di essere il corruttore, qualche giorno fa è tornato al vaglio del gip.
Secondo il capo di imputazione firmato dal pm Mario Dovinola, il maresciallo dei Nas, addetto alla prima sezione criminalità alimentare e farmaceutica, avrebbe avviato d' iniziativa una indagine sui centri Laboratorio cliniche Alessandria e Analisys 1980 per informare Claudio Giorlandino. Che a sua volta (era il 2013, periodo di massima tensione tra i due) lo avrebbe ricompensato con i 1.500 euro.
LA RICOSTRUZIONE
Una tangente mascherata, secondo la procura. L'assegno, staccato da Artemisa SpA, sarebbe stato camuffato con l' acquisto di merce, per lo più regali natalizi, effettuati nel negozio dell' allora compagna del maresciallo. Giorlandino avrebbe puntato ad avere «beneficio dalle attività di indagine svolte dal maresciallo contro i centri di analisi della sorella. Fra i due fratelli esisteva una forte rivalità a causa dei gravi contenziosi nati in seguito alla recente separazione patrimoniale».
Problemi non completamente risolti, resta aperta una causa civile. Claudio e Maristella Giorlandino hanno deciso di chiudere il capitolo penale, ritirando reciprocamente le denunce. I legali del medico, gli avvocati Paolo Nesta e Alessandro Piromalli, puntano ora a risolvere l' ultima grana, procedibile d' ufficio. «Nessuna tangente - spiega Nesta - con l' assegno sono stati acquistati regali. Ci sono ricevute».
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