DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
Quando nel 2014 la Russia occupò la Crimea innescando l'annessione, ai governi occidentali servirono mesi per mettere insieme le loro sanzioni.
L'invasione iniziò in febbraio, ma solo a luglio Stati Uniti, Ue, Canada e altre democrazie pubblicarono una lista di misure che sarebbero costate un punto e mezzo di crescita alla Russia.
Vladimir Putin decise che era un prezzo accettabile, in cambio della riconquista di uno spicchio dello spazio imperiale di Mosca.
Stavolta, gli americani vogliono far saltare i calcoli del presidente russo: tanto per la durezza, quanto per la rapidità delle sanzioni che hanno già preparato.
truppe russe ammassate al confine con l ucraina
E poco importa che i governi europei decidano di seguire o no, perché il pacchetto di Washington è tale da obbligare le aziende del Vecchio Continente ad adeguarsi per non essere escluse dai mercati degli Stati Uniti.
L'obiettivo principale della Casa Bianca è definito con precisione, qualora l'esercito di Mosca dovesse innescare un'altra spirale di violenza in Ucraina: tagliare fuori il sistema finanziario russo dal resto del mondo.
incontro virtuale joe biden vladimir putin
Vari osservatori informati confermano che si intende far intervenire l'Office on Foreign Asset Control (Ofac).
Spetterebbe a questa sezione del Tesoro Usa pubblicare una lista nera di tutte le principali bancherusse, come avvenuto già ai danni dell'Iran.
A quel punto, ogni banca o impresa di Paesi terzi che accettasse transazioni con un'entità russa in lista nera sarebbe esclusa da qualunque scambio in dollari o tramite imprese e mercati americani.
VLADIMIR PUTIN IN COLLEGAMENTO CON GLI IMPRENDITORI ITALIANI
In sostanza, in caso di sanzioni del Tesoro Usa, le banche e gli esportatori europei dovrebbero scegliere: commerciare e scambiare con i russi, o farlo con il resto del mondo attraverso il dollaro. Resta sul tavolo anche l'opzione di espellere il sistema bancario di Mosca da Swift, la rete internazionale di comunicazioni finanziarie dominata anch' essa dal dollaro.
La Casa Bianca sarebbe orientata, in caso di invasione russa in Ucraina, di applicare subito il massimo della pressione possibile.
L'economia russa finirebbe in gran parte paralizzata, ma uno scenario del genere non potrebbe che avere conseguenze profonde anche per l'Italia: nel 2019 il gas russo copriva poco meno di metà del fabbisogno italiano, nel 2020 il «made in Italy» esportava in Russia per circa 10 miliardi di euro, mentre alcune banche italiane sono esposte in Russia per oltre un miliardo di euro.
Di colpo questi rapporti sarebbero in discussione, qualora la crisi precipitasse. Resta da capire però quali eventi esattamente potrebbero innescare le sanzioni americane e come sta manovrando Mosca per prevenirle.
In vari ambienti cresce l'aspettativa che Putin prepari un'invasione felpata come nel 2014 in Crimea, limitandosi alla regione orientale del Donbass (che di fatto è già occupata dalle milizie sostenute da Mosca).
Non sarebbe sorprendente se alcuni esponenti filo-russi dichiarassero improvvisamente l'indipendenza della regione dall'Ucraina, offrendo a Putin il pretesto per mandare nel Donbass una missione di «peace-keeping». Già oggi una mozione per il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass del resto è depositata alla Duma a Mosca.
L'esercito russo a quel punto potrebbe prendere il controllo, mentre la regione tiene un preteso referendum di annessione proprio come in Crimea otto anni fa.
Un disegno simile non implica spargimenti di sangue, in teoria, ma il rischio che inneschi uno scontro con l'esercito ucraino resta altissimo. La stabilità del Continente europeo poggia dunque oggi su uno strato di ghiaccio sottile.
È sempre possibile che Putin eviti di accelerare, preferendo mantenere a lungo la minaccia armata sull'Ucraina senza passare ai fatti. Ma se tutto dovesse precipitare, per l'Europa reagire con sanzioni proprie non sarebbe facile. Serve sempre l'unanimità di 27 governi. E Péter Szijjártó, ministro degli Esteri ungherese, ha già fatto sapere a Bruxelles che il suo Paese opporrebbe resistenza. Del resto martedì prossimo Viktor Orbán, l'uomo forte di Budapest, rende omaggio a Putin a Mosca perché conta di farsi aiutare a produrre energia nucleare.
tensione alle stelle russia ucraina
vertice biden putin sull ucraina
volodymir zelensky con i soldati ucraini ATTACCO HACKER AI SITI DEL GOVERNO UCRAINO
Ultimi Dagoreport
TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA…
DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA…
DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…