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G.D.S. per “il Corriere della Sera - Edizione Roma”
Dal 2014 ha interrotto «arbitrariamente» di versare l' assegno di mantenimento dei figli minori. «Condotta discutibile», tale persino da aver «esasperato» l' ex moglie, scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza con cui, però, assolve l' imputato dal reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
«Il fatto non sussiste», si legge nel provvedimento, perché «nonostante gli omessi adempimenti l' uomo non ha deprivato i figli minori dei mezzi di sussistenza primari, facendo fronte direttamente egli stesso alle esigenze morali ed economiche dei suoi ragazzi». Per esempio, ricorda il giudice, «consegnando brevi manu il denaro agli stessi per le spese mediche e di abbigliamento».
La tesi tuttavia non è stata condivisa dal pm, che invece aveva avanzato una richiesta di condanna a quattro mesi di reclusione. Certo il giudice stigmatizza il comportamento dell' uomo: «La condotta dell' imputato è discutibile perché ha arbitrariamente deciso di non versare più gli ordinari mezzi di pagamento al coniuge». Però l' addebito da elevare a carico dell' imputato va ridimensionato in quanto ha comunque provveduto alle esigenze del nucleo famigliare relative alla crescita, all' educazione e al mantenimento dei figli.
La vicenda ha inizio nel 2014 quando l' imputato, imprenditore a Ostia, smette di versare l' assegno di mantenimento di 650 euro al mese per i figli, pur essendovi obbligato come stabilito dal Tribunale civile all' esito del giudizio di separazione. A quel punto l' ex moglie lo denuncia perché si trova ad avere «delle difficoltà a provvedere alle incombenze a suo diretto carico inerenti il mantenimento dei figli».
ASSEGNO DI MANTENIMENTO DEI FIGLI
L' uomo finisce sotto processo. In aula il resoconto della moglie - come nota il giudice - appare esasperato proprio dalle complicazioni nate dalle scelte dell' ex compagno. La signora però ammette anche che l' ex marito le ha dato 58 mila euro per l' acquisto della casa. Interrogato, l' imprenditore- difeso dell' avvocato Pablo De Luca - confessa le sue mancanze: «È vero, materialmente non ho più consegnato i soldi per i miei figli alla mia ex moglie, ma non perché non li avevo: forse ho sbagliato ad agire così di testa mia, ma io penso ai miei figli tutti i giorni della mia vita».
Anzi l' imputato prova a rovesciare in aula la situazione: «Mai mi sarei aspettato di trovarmi qui, perché la mia ex moglie sa benissimo che io ho fatto da padre e da madre. Penso a tutto per i miei figli». Fa anche un esempio: «In vacanza, mio figlio lo porto cinque volte all' anno. Gli devo pagare anche la vacanza con la mamma?». Nell' interrogatorio è senza freni: «Il completo per il calcio glielo laviamo al 50 percento io e al 50 percento mia madre.
Quando la mia ex mi diceva di avere difficoltà a fine mese, ho dato 100 o 200 euro ai miei figli perché glieli portassero». E infine l' imprenditore conclude: «Ho la coscienza pulita al cento percento». E il giudice, assolvendolo, gli ha creduto, ritenendo la sua testimonianza documentata.
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