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“GIANLUCA VACCHI NON MI HA TRATTATO BENE, CI TIRAVA BOTTIGLIE SE NON TROVAVA LE MEDICINE" - PARLA LA COLF FILIPPINA CHE HA FATTO CAUSA ALL’INFLUENCER CHIEDENDO 70 MILA TRA STRAORDINARI E TFR NON PAGATI: “DOVEVAMO PARTECIPARE IN PRIMA PERSONA AI SUOI VIDEO, ANCHE SE NON VOLEVAMO. UNA VOLTA UN COLLEGA HA SBAGLIATO UNA MOSSA E LUI GLI HA DATO UNA BOTTA SUL PETTO. DICEVA UN SACCO DI PAROLACCE, BESTEMMIAVA. NON HO MAI SENTITO UNA PERSONA DIRE COSÌ TANTE PAROLACCE COME LUI - C'ERANO 11 DIPENDENTI, POI MOLTI DI LORO HANNO DATO LE DIMISSIONI PERCHÉ NON RIUSCIVANO A TENERE IL RITMO…”

Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”

 

LALUNA MARICRIS BANTUGON - LA DOMESTICA FILIPPINA CHE HA FATTO CAUSA A GIANLUCA VACCHI

«Gianluca Vacchi non mi ha trattato bene». È questa la sintesi di Laluna Maricris Bantugon se le si chiede di riassumere i tre anni e mezzo al servizio di "Mister Enjoy". La colf filippina, 44 anni, non ha dubbi: «Non ha rispettato i miei diritti di lavoratrice». La domestica ricorda con amarezza quel periodo accanto all'influencer, da maggio del 2017 fino a dicembre del 2020. Perciò ha fatto causa alla star italiana dei social, che su Instagram conta più di ventidue milioni di follower. Adesso sarà il tribunale del lavoro a decidere.

 

Bantugon ha chiesto che le vengano riconosciuti 70 mila euro tra straordinari e tfr non pagati. La donna accusa Vacchi di averla fatta lavorare ad oltranza, «più di 20 ore al giorno», e di averle bruciato numerosi giorni di «ferie e di riposi settimanali». Ma non erano solo gli orari disumani, secondo la sue versione, i problemi a casa Vacchi. Girare i TikTok che lo hanno reso celebre «era fonte di stress». Così come «la preparazione dei pasti, dell'abbigliamento o dei bagagli poteva scatenare scatti d'ira e comportamenti aggressivi», si legge nell'atto di citazione civile.

 

IL VIDEO DI GIANLUCA VACCHI CON I SUOI DOMESTICI

Cosa accadeva quando Vacchi girava i video su TikTok con i dipendenti?

«In alcuni casi dovevamo partecipare in prima persona ai video, anche se non volevamo comparire. Dovevamo presentarci vestiti con il grembiule da cameriere. Una volta abbiamo girato un filmato con dei colleghi maschi, uno ha sbagliato una mossa e lui gli ha dato una botta sul petto».

 

Può raccontare gli episodi che ritiene più gravi?

«Quando lui cercava le medicine che aveva perso e non trovava più. Ci convocava e noi andavamo in bagno a cercarle. Intanto, mentre noi frugavamo nei cassetti, lui ci lanciava addosso delle bottiglie».

gianluca vacchi al foro italico foto mezzelani gmt sport072

 

Vi offendeva?

«Diceva un sacco di parolacce, bestemmiava. Non ho mai sentito una persona dire così tante parolacce come lui».

 

Lei lamenta di aver lavorato anche 20 ore al giorno.

«Mi è capitato di lavorare anche di più. Per dieci giorni senza interruzione dalle 8 di mattina sino alle 6 del giorno successivo. Questo è accaduto a Milano nel 2017. In quel periodo le altre mie colleghe erano scappate via. Per questo eravamo rimasti in pochi».

 

Può spiegare meglio?

«C'erano in tutto 11 dipendenti, poi molti di loro hanno dato le dimissioni perché non riuscivano a tenere il ritmo. E così siamo rimasti in tre, di cui una in malattia. Quindi eravamo in due. Perciò non mi fermavo mai. Poi Vacchi mi portò a Milano e la mia condizione peggiorò ulteriormente, ero l'unica domestica tuttofare. Fu un periodo terribile. Dieci giorni in cui non ho praticamente mai riposato.

VACCHI COLF

 

C'erano sempre degli ospiti che arrivavano a tutte le ore del giorno e della notte. Ricordo che alle sei e mezza di mattina arrivava la massaggiatrice e dovevo aprire io dopo i party notturni in cui avevo servito».

 

Ha mai detto a Vacchi: "Io non riesco a tenere questo ritmo. Voglio che venga rispettato il contratto che prevede 40 ore settimanali"?

«Non dovevi lamentarti».

 

Cosa vi siete detti l'ultima che vi siete visti?

VACCHI COLF

«L'ultima volta è stato a dicembre del 2020. Prima mi ha fatto i complimenti, e poi mi ha mandato via. Si era creata tensione nel rapporto lavorativo per la clausola di riservatezza che prevedeva una penale da cinquantamila euro qualora avessimo diffuso informazioni sulla sua vita privata».

 

Se si stava così male, perché è rimasta tre anni e mezzo alle sue dipendenze? «Semplicemente perché avevo bisogno di lavorare. Era il periodo del lockdown. Poi devo dire che c'era una governante eccezionale che spesso riusciva a mediare nonostante le sue intemperanze».

 

Se oggi dovesse vedere Vacchi, cosa gli direbbe?

gianluca vacchi

«Che non si calpestano in questo modo i diritti di chi lavora per te. E adesso in tribunale rivendico solo quello che mi spetta, avendo piena fiducia nella giustizia italiana».