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Arrivano le prime reazioni all’attacco congiunto di Usa, Francia e Gran Bretagna sulla Siria. E non sono positive. “Trump, May e Macron sono criminali”, ha detto il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, secondo cui dopo il raid non potranno essere fatti passi in avanti sulla situazione siriana.
L’Iran appoggia apertamente il regime siriano di Bashar al-Assad contro le milizie ribelle, insieme alla Russia, entrata con i “boots on the ground” dal 2015. Anche il ministro degli esteri iraniano ha condannato i bombardamenti, affermando che Washington e i suoi alleati dovranno far fronte alle proprie responsabilità per le conseguenze che ci saranno nella regione mediorientale. “L’Iran è contrario all’utilizzo di armi chimiche sulla base di standard etici, legali e religiosi, ma condanna fortemente la strumentalizzazione fatta dai paesi occidentali – è solo una scusa per aggredire uno stato sovrano”, ha detto Mohammad Javad Zarif.
Nel frattempo il fronte atlantista si compatta: il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha affermato che l’Unione europea “appoggerà i suoi alleati e starà dalla parte della giustizia”, così come il primo ministro canadese.
E mentre il presidente russo definisce il bombardamento “un atto di aggressione che esacerberà la catastrofe umanitaria in Siria”, da Mosca arrivano altre bordate contro la decisione dell’inquilino della Casa Bianca. “Le paure peggiori sono diventate realtà, i nostri avvertimenti rimasti inascoltati, ha detto l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Anatoly Antonov. “Siamo stati ancora una volta minacciati, avevamo detto che ci sarebbero state conseguenza, la responsabilità adesso è di Washington, Londra e Parigi”.
Ma il commento più sprezzante è quello di Alexander Sherin, deputato e presidente della commissione Difesa della Duma, il parlamento russo, che ha paragonato Trump a Hitler: “È il Fuhrer dei nostri tempi, si vede anche dall’orario scelto per bombardare la Siria. Le forze nazista attaccarono l’Unione Sovietica alle 4 di notte, nel 1941, come ha fatto Trump ora”.
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