DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1 - "ATTACCO AL CONGRESSO PER RAPIRE E UCCIDERE DEPUTATI E SENATORI"
Anna Lombardi per “la Repubblica”
«Rapire e uccidere deputati e senatori»: era questa l' intenzione di almeno una parte della folla che lo scorso 6 gennaio ha assaltato Capitol Hill. Lo dice l' Fbi e lo scrivono gli investigatori dell' Arizona nel memo consegnato ai giudici che dovranno decidere se trattenere in carcere Jacob Chansley. Sì, il cospirazionista di QAnon conosciuto come Jack Angeli "lo sciamano", distintosi durante l' attacco dell' Epifania per il suo travestimento con tanto di finta pelle di bisonte cornuto sulla testa, costituitosi sabato scorso.
Il suo avvocato, Albert Watkins - lo stesso che ottenne il perdono presidenziale per Mark e Patricia McCloskey, la coppia che un anno fa minacciò con fucile e pistola manifestanti Black Lives Matter solo perché sfilavano davanti casa loro - vuol chiedere la grazia anche per lui. Con parole che non aiutano il presidente appena sottoposto a impeachment: «Il mio cliente ha fatto ciò che ha chiesto Trump. Non era armato, non ha commesso violenze, è entrato in Campidoglio attraverso una porta aperta».
Secondo gli inquirenti le cose stanno diversamente: «Chansley ha lasciato sullo scranno del vicepresidente Mike Pence un messaggio minaccioso: "è questione di tempo, la giustizia raggiungerà anche te"». Era dunque «parte attiva dell' insurrezione per rovesciare con la violenza il governo legittimo, non ancora del tutto sedata».
Il numero due della Casa Bianca, per il quale alcuni rivoltosi avevano perfino innalzato una forca sul prato antistante il palazzo e nei corridoi gli davano la caccia gridando di volerlo «impiccare », gli sono arrivati pericolosamente vicini, ha scritto ieri il Washington Post . Il vice è stato infatti evacuato alle 14,13, ben 14 minuti dopo l' inizio dell' assalto. La folla ha fatto irruzione nella stanza dov' era riparato un minuto dopo: alle 14,14.
Le indagini dell' Fbi rivelano che online da giorni si discuteva come e chi colpire. E molti sono arrivati a Washington attrezzati in tal senso. Come il colonnello texano Larry Rendall Brock, immortalato con elmetto, giubbotto antiproiettile e manette di plastica in mano. Secondo il procuratore Jay Weimer «voleva rapire, legare, processare all' istante e forse giustiziare membri del governo».
Numerosi rivoltosi, d' altronde, conoscevano le tecniche di guerriglia per aver indossato la divisa della polizia o dell' esercito. Gente, insomma, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, prima di attaccarne dritto il cuore. Oltre a numerosi suprematisti bianchi, fra i 200 sotto inchiesta - 80 già arrestati - ci sono, ad esempio, Thomas Robertson e Jacob Fracker, agenti di Rocky Mount, Virginia.
A tirare un estintore sulla testa di un poliziotto, è stato un vigile del fuoco della Pennsylvania, Robert Sanford. Mentre Lonnie Coffman, il cui furgone era pieno di armi e molotov, ha combattuto in Vietnam. Veterana era pure Ashli Babbitt, la 35enne uccisa mentre scavalcava una finestra del Campidoglio, per 14 anni in Afghanistan e Iraq.
Ad aiutarli, sono stati quasi certamente delle talpe interne: fra i sospetti c' è Lauren Boebert, 36 anni, neodeputata del Colorado che durante gli scontri ha twittato le posizioni dei colleghi più noti. Anche per questo ieri Nancy Pelosi ha annunciato di aver assegnato all' ex generale Russel Honoré il compito di riorganizzare le misure di sicurezza del Campidoglio.
E l' intenzione di istituire una commissione in stile 11 Settembre su eventuali coinvolgimenti: «Niente resterà impunito ». Intanto il capitano afroamericano Eugene Goodman che ha bloccato per diversi prezioso minuti la folla permettendo di portare in salvo Mike Pence e altri legislatori, sarà insignito della medaglia d' oro del Congresso: «Senza il suo eroico coraggio ci sarebbero stati certamente dei morti».
2 - MILITARI, RAZZISTI L'IDENTIKIT DEI RIVOLTOSI. TRA GLI ARRESTATI DIVERSI SOLDATI E POLIZIOTTI, MA ALL'ASSALTO AL CONGRESSO HANNO PARTECIPATO ANCHE UN NUOTATORE ORO OLIMPICO E GENTE COMUNE.
Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Sono i ribelli. Con origini e appartenenze diverse, rappresentano tutte le categorie sociali d' America. Hanno dato l' assalto al Congresso, convinti di essere derubati della vittoria elettorale. Imprenditori, operai, studenti, pensionati, soldati, pregiudicati, campioni sportivi, personaggi da circo, il figlio di un giudice. Volti anonimi fino ad un certo punto. L' Fbi ne aveva molti in una lista di persone ritenute pericolose perché parte del suprematismo.
Ora li accusano con incriminazioni pesanti: lo «sciamano» Jacob Chansley voleva uccidere i deputati - afferma la procura - mentre 37 sono sotto indagine per la morte dell' agente.
Una foto mostra una fila di uomini con elmetto, apparato radio, corpetto. Risalgono la scalinata, ognuno tiene la mano sulla spalla di chi lo precede. È modo tipico del training militare. Gli stessi si scambiavano segnali o comunicavano con il cellulare con una modalità walkie-talkie (grazie ad una app). Gli inquirenti sanno che tra i manifestanti c' erano tanti soldati e poliziotti. Il colonnello Larry Brock, 3 figli, razzista, aveva delle fascette con le quali - sospettano - poteva legare degli ostaggi.
manifestanti pro trump assaltano il congresso
Nel gruppo anche il capitano Emily Rainey, veterana, missioni in Afghanistan, specialista in guerra psicologica. E poi alcuni agenti, di Seattle e del Maryland. Una delle cinque vittime, Ashli Babbitt, aveva invece servito nell' Air Force. La grande paura è che l' infiltrazione negli apparati della difesa sia profonda.
manifestanti pro trump assaltano il congresso
Lonnie Coffman, 70 anni, padre e nonno, lo hanno beccato sul suo Suv vicino al Congresso con un fucile e tre pistole. Cleveland Meredith, partito dal Colorado è arrivato in ritardo per colpa di un guasto all' auto, trasportava un arsenale. Aveva spedito messaggini zeppi di minacce deliranti. I familiari sostengono che abbia problemi mentali. Come ha raccontato un professore, che per motivi di studio si è mescolato alla folla, i dimostranti parlavano di uccidere come fosse una cosa di tutti i giorni. Un discorso ricorrente. «Queste persone sono determinate e useranno la violenza - ha scritto con efficacia -. Molti erano eccitati o esaltati dalla violenza e dalla possibilità di usarla ancora».
manifestanti assediano il campidoglio a washington
Peter Stager, arrestato per aver bastonato un agente a terra, lo ha proclamato in un video: «La morte è l' unico rimedio contro quelli del Palazzo». Minacce finite negli atti della magistratura: c' era una volontà di rapire e assassinare in base ad un piano prestabilito. E si tengono d' occhio anche i miliziani di Boogaloo, con la passione per i fucili e le camice hawaiiane. Tra loro usano il neologismo boojahideen, versione bianca dei mujaheddin.
Alcuni sono affiliati a movimenti estremi, cospirativi, anti-immigrazione. Gli Oath Keepers, QAnon o i Proud Boys.
manifestanti assediano il campidoglio a washington
È il caso di Robert Sandford, 56 anni, pompiere fino a pochi mesi fa e ora in pensione. Ha tirato un estintore contro le guardie. Richard Barnett, detto Bigo, 60 anni, è l' uomo sedutosi, piedi sul tavolo, nell' ufficio di Nancy Pelosi dove ha lasciato un biglietto di insulti. Si definisce un nazionalista bianco, «entrato in questo mondo scalciando e gridando coperto di sangue altrui e pronto ad uscirne allo stesso modo».
manifestanti picchiano un poliziotto con una bandiera americana a washington
Klete Keller, 38 anni, medaglia d' oro olimpica, era nel team di nuoto con Michael Phelps. Lunga carriera sportiva, poi una brutta spirale. Divorzio dalla moglie, battaglia legale per la custodia dei figli, vita da senzatetto. Dormiva in auto e si lavava in una palestra. Quindi il lavoro nel real estate in Colorado. Dicono che con il crescere dei guai familiari abbia abbracciato posizioni radicali. Era alla Rotunda insieme agli altri eversori.
Derrick Evans è stato fino a pochi giorni fa deputato della West Virginia, noto per le sue campagne accese contro l' aborto. Un intemperante.
«Siamo dentro», ha proclamato dal suo cellulare dopo l' irruzione. Lo hanno costretto a dimettersi. C' è anche chi ha nostalgia del nazismo o dei suoi simboli più atroci. Robert Packer, fabbro della Virginia, indossa una maglietta con la scritta «Camp Auschwitz, il lavoro rende liberi». Gli amici spiegano che da tempo era furioso con il governo e lo Stato, sentimento condiviso dai protagonisti della marcia su Washington. E ad ascoltare le loro chat in rete sono pronti a ripeterla il 20 gennaio, questa volta - avvisa la Fbi - portandosi dietro molte più armi.
gas lacrimogeni contro i manifestanti a washington cronologia dell assalto a washington supporter di trump a washington doug jensen 2
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