DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
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Leonard Berberi e Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it
In queste ore di confusione sulle norme di distanziamento sui treni — prima l’annuncio di Trenitalia e Italo della possibilità di tornare a viaggiare a capienza piena; poi l’ordinanza del ministero della Salute che ha ribadito l’obbligo di mantenere la regola del metro di distanza — se lo sono chiesti in molti: ma perché tutto questo clamore sui treni, mentre sugli aerei si può volare senza distanziamento sociale?
E se il ministro Speranza ha, appunto, «ribadito» che le regole di distanziamento vanno mantenute in «tutti i luoghi pubblici chiusi», perché per gli aerei la «regola del metro» non vale? (A chiederselo è anche l’Ad di Italo, Gianbattista La Rocca, in una intervista al Corriere: «Ci sentiamo discriminati»).
Le ragioni del Comitato tecnico-scientifico
Il motivo principale che ha spinto gli esperti del Comitato tecnico scientifico ad autorizzare le compagnie aree a riempire gli aerei — consentendo dunque ai passeggeri di occupare tutte le poltrone, purché indossino la mascherina — è che i sedili, sugli aerei, non consentono mai di viaggiare «faccia a faccia». Il via libera è stato fornito a metà luglio. La prossima riunione del Cts è fissata per giovedì 6 agosto: e all’ordine del giorno ci sono proprio le linee guida sui trasporti.
Le linee guida europee
studio sulla diffusione del coronavirus in aereo
A metà giugno, il governo aveva rivisto una iniziale posizione più rigida, adeguandosi — come scrivevamo qui — alle linee guida dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) e riallineando così il nostro Paese al resto del continente.
Per salire a bordo bastano dunque una mascherina e una temperatura corporea inferiore ai 37,5 gradi centigradi.
In realtà, il decreto spiega che l’obbligo di distanziamento interpersonale è in vigore, a meno che — ed è una precisazione importante — «l’aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri Epe (ma in realtà sono i filtri Hepa, ndr), in quanto tali precauzioni consentono una elevatissima purificazione dell’aria». Diversi esperti consultati dal Corriere spiegano che questo passaggio dell’allegato tecnico risulta già soddisfatto da quasi tutti gli aerei che volano in Italia: gli Embraer, gli Airbus e i Boeing.
Come si filtra l’aria in un aereo
In aereo — spiegava qui Salvatore Sciacchitano, primo italiano della storia a guidare l’Icao, l’organizzazione internazionale dell’aviazione civilel — «l’aria è pulita come quella delle sale operatorie degli ospedali ». Il sistema di circolazione dentro gli aeromobili - spiegano gli ingegneri dei costruttori Boeing e Airbus - è stato pensato per far circolare aria al 50% presa da fuori e al 50% da dentro (ma filtrata) per 20-30 volte all’ora: quello che respiriamo in quota cambia ogni 2-3 minuti.
«Non avviene lo stesso nemmeno negli ospedali dove c’è aria nuova cinque volte all’ora, mentre negli altri edifici (case, scuole, cinema, ristoranti) una volta o al massimo 2,5 volte ogni sessanta minuti», chiariscono da Embraer, altro fabbricatore di velivoli. L’aria, poi, viene sparata dall’alto verso il basso, cosa che secondo gli esperti evita che eventuali particelle contagiose possano andare in giro in cabina.
Questo ricambio avviene grazie ai filtri Hepa (High efficiency particulate air ) «che sono identici a quelli degli ospedali e per questo riescono a catturare fino al 99,97 per cento dei microbi presenti», sostiene la Iata.
Una percentuale che secondo alcune compagnie sui loro jet sale al 99,999 per cento andando così a fermare particelle anche di 0,01 micrometri di diametro. I coronavirus hanno una dimensione che va da 0,08 a 0,16 micrometri. L’aria che arriva dall’alto - all’altezza delle cappelliere - scende velocemente in basso e viene poi catturata da altri filtri posti sul pavimento.
Le regole in vigore
Restano comunque in vigore le regole dell’Easa: dall’ingresso in aeroporto e fino al termine del viaggio i passeggeri sono tenuti a indossare la mascherina, eccezion fatta per chi ha meno di 6 anni. E i viaggiatori devono ricordarsi che il loro dispositivo di protezione delle vie respiratorie dovrà essere cambiato ogni quattro ore circa e quindi devono «assicurarsi di portarsene un numero sufficiente per concludere il viaggio».
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