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PERCHÉ MOUSSA SANGARE HA UCCISO SHARON VERZENI? IL RAPTUS, LA MALATTIA MENTALE, IL MITO DI EROSTRATO
Estratto dell'articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
Perché Moussa Sangare ha ucciso Sharon Verzeni? «Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa», ha detto lui ieri durante la confessione che ha reso agli inquirenti di Bergamo. «Non c’è un movente di tipo religioso o terroristico. Poteva capitare a chiunque di noi», ha detto la procuratrice aggiunta Maria Cristina Rota. «Mi dispiace per quello che è successo, anche se non c’è più nulla da fare», ha detto durante l’interrogatorio il 31enne nato in Italia da genitori originari del Mali.
«È molto verosimile che ci sia una problematica psichiatrica», ha fatto sapere l’avvocato d’ufficio Giacomo Maj. Secondo gli esperti però la parola “raptus” si utilizza spesso per spiegare l’inspiegabile ma la violenza non è mai del tutto immotivata. Mentre c’è chi tira in ballo «la sindrome psichiatrica del mito di Erostrato, anonimo pastore che incendiò il Tempio di Artemide a Efeso, spinto dalla speranza di diventare famoso».
Emi Bondi, presidente della Società Italiana di Psichiatria, sostiene oggi con il Giornale che è troppo presto parlare di malattia psichica. «La malattia mentale raramente esordisce con un omicidio. Ha una serie di sintomi preliminari, di segnali che ci sono prima ed hanno un loro decorso che raramente porta a comportamenti aggressivi», spiega. Il “mi andava di farlo” di Sangare non lo convince: [...]
Per lo psichiatra «questo è un delitto pieno di cliché. Del resto è il modo che la nostra mente ha per accettare l’assurdo: c’è il cliché dell’uomo nero, che spunta dal nulla, uccide senza motivo e sparisce. L’incubo per eccellenza che ci viene raccontato nelle storie da bambini». E spiega: «Dietro quello che lui chiama raptus ci possono essere tante motivazioni che lui nasconde a se stesso, che molto probabilmente non sa descrivere da solo. [...]».
Ci potrebbero essere anche una questione di droga: Molte sostanze disinibiscono e, quando c’è un disagio mentale (ammesso che in questo caso ci sia), possono essere deleterie e aumentare di 6 o 7 volte i comportamenti aggressivi. Ma di questa storia ci sono ancora moltissimi aspetti da capire, non cadiamo nel luogo comune». Luigi Zoja, psicoanalista e sociologo, già presidente dell’associazione internazionale degli analisti junghiani, dice invece al Messaggero che è troppo facile parlare di casualità del male.
È facile uccidere, secondo Zoja, «se le aspirazioni non sono realistiche, se la fragilità provoca la perdita di un equilibrio grave in età giovanile. Lo scarto tra sogno e realtà, il piombare nella normalità. Questo è un caso clamoroso, ma altri potranno accadere. Ci stiamo avvicinando alla società americana dove da tempo avvengono violenze e delirii ingiustificati. In Italia un attacco immotivato fa ancora notizia, ma penso che modernizzazione o post modernità porteranno al rischio di vederli crescere».
Lo psicoanalista tira in ballo «la sindrome psichiatrica del mito di Erostrato, anonimo pastore che incendiò il Tempio di Artemide a Efeso, spinto dalla speranza di diventare famoso. Non sopportava che chi aveva costruito una delle sette meraviglie del mondo fosse importante e lui no. Tutti vogliono diventare famosi». L’impulso improvviso non lo convince:
«Piuttosto all’impulso di fare una cosa smisurata a qualunque prezzo. L’anonimato crea complessi. Uno che gira con quattro coltelli, quasi banale parlar di premeditazione. Gli americani che escono di casa per compiere stragi di massa nelle scuole mettono in conto di morire. Temo, ripeto, che il tasso di omicidi, aumenti anche da noi. Temo non sia causale anche che non fosse perfettamente integrato, in una Lombardia dove non c’è disoccupazione». [...]
«ABBIAMO CANTATO IL RITORNELLO DI UN ASSASSINO»: IL SINGOLO DI MOUSSA SANGARE CON IZI DA 14 MILIONI DI VIEWS E LA FOTO IN STUDIO CON GHALI
Estratto da www.leggo.it
Ci sono Ghali, Shade, Charlie Charles, Tedua e Izi. È il 2016. La foto è scattata in uno studio di registrazione. E con loro c'è Moses Sangare, nome d'arte di Moussa Sangare, il ragazzo che 8 anni dopo ha ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni a Terno d'Isola (Bergamo) senza un motivo.
In quegli anni per Sangare la musica è tutto. Ha collaborato con il rapper Izi registrando il brano "Scusa" di cui canta il ritornello: «Scusa se non riesco mai a cambiare e non ho soldi per portarti al mare. Scusa se non sono quello che volevi te ma non so lasciarti andare.Scusa se la mia vita è scritta male e sbaglio sempre sul finale.
Forse è troppo tardi, ma ti chiedo scusa»
sharon verzeni sergio ruoccosharon verzeni sergio ruoccoMoussa Sangare in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte dell omicidio di sharon verzeni
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