paolo adinolfi

PERCHÉ SULLA SCOMPARSA DI PAOLO ADINOLFI NON SI È SCAVATO A FONDO? LIRIO ABBATE: “INDAGINI CONDOTTE MALE, TESTIMONIANZE NON RACCOLTE, PISTE IGNORATE. IL FASCICOLO PASSA ALLA PROCURA DI PERUGIA, DOPO UN ANNO, SI ARCHIVIA: NESSUN RISCONTRO, NESSUNA PROVA. SI È PERSINO CERCATO NEL LAGO TRASIMENO. NEL 1996, UNA NUOVA FIAMMATA. UN FACCENDIERE SICILIANO RACCONTA AGLI INQUIRENTI CHE ADINOLFI È STATO UCCISO DALLA BANDA DELLA MAGLIANA. DICE CHE STAVA PER PARLARE DI LEGAMI TRA SETTORI DEVIATI DEI SERVIZI E SOCIETÀ FANTASMA PER LA COMPRAVENDITA DI IMMOBILI. DICE CHE GLIELO AVEVA CONFIDATO MARIO FERRARO, COLONNELLO DEL SISMI, POI TROVATO IMPICCATO NEL BAGNO DELLA SUA ABITAZIONE. INDICA ANCHE UN LUOGO: I TERRENI ATTORNO ALLA VILLA DI NICOLETTI…”

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Estratto dell’articolo di Lirio Abbate per “la Repubblica”

 

paolo adinolfi 4

Paolo Adinolfi era un magistrato con una lunga esperienza alla sezione fallimentare del tribunale di Roma. Un uomo di rigore antico, educazione severa, senso dello Stato, schietto, in un'epoca in cui lo Stato iniziava a frantumarsi tra poteri opachi, affari sporchi, complicità silenziose. Lontano dai salotti, estraneo alle correnti della magistratura. Si muoveva tra fascicoli che nessuno voleva toccare: crac che bruciavano patrimoni, società "di carta" che mascheravano flussi di denaro, fallimenti che aprivano cassetti pericolosi.

 

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 1

È in quel perimetro che Adinolfi incrocia figure pesanti della Roma anni '90. Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana, è uno di questi. Le società, gli immobili, i fallimenti che sfiorano il cassiere della banda compaiono nei dossier che finiscono sulla scrivania del giudice. Non in modo diretto, non sempre esplicito. Adinolfi non chiude un occhio, non rallenta, non attenua […] l'intreccio tra malavita, imprenditori rispettabili, intermediari dei servizi, banche e costruttori. Un ecosistema che negli stessi anni, in altre forme, ruota attorno a Massimo Carminati, ex Nar, un estremista di destra che faceva da ponte tra criminalità e poteri istituzionali.

paolo adinolfi 3

 

Nel giugno del 1994, un mese prima che Adinolfi svanisca nel nulla, Tommaso Buscetta parla nell'aula bunker di Rebibbia. Fa il nome di Nicoletti. Lo descrive come uomo di raccordo, figura chiave nella Roma criminale che conta. Quelle parole aggravano il clima. È in quel contesto che Adinolfi lavora, spesso da solo, sempre più convinto di dover riferire ad altri magistrati del penale ciò che vede nei fallimenti che istruisce.

 

Pochi giorni prima di scomparire, chiama il pm milanese Carlo Nocerino, che indaga sul crac dell'Ambra Assicurazioni. Gli promette informazioni utili. Appuntamenti, contatti, un filo da tirare. Il 2 luglio 1994, quel filo si spezza.

 

La sua sparizione è immediatamente circondata da imprecisioni, omissioni, negligenze. Indagini condotte male, testimonianze non raccolte, piste ignorate. Non un depistaggio spettacolare, ma un lento svuotamento di senso: una rimozione metodica. Il fascicolo passa alla procura di Perugia, competente ogni volta che un magistrato romano è coinvolto. Dopo un anno, si archivia: nessun riscontro, nessuna prova. Si è persino cercato nel lago Trasimeno.

 

enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 3

Nel 1996, una nuova fiammata. Un faccendiere siciliano racconta agli inquirenti che Adinolfi è stato ucciso dalla Banda della Magliana. Dice che stava per parlare di legami tra settori deviati dei Servizi e società fantasma per la compravendita di immobili.

 

Dice che glielo aveva confidato Mario Ferraro, colonnello del Sismi, poi trovato impiccato nel bagno della sua abitazione. Indica anche un luogo: i terreni attorno alla villa di Nicoletti. Si torna a scavare, viene incaricato un geologo. Anche questa volta, niente. E Perugia archivia di nuovo.

casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 5

 

Nell'atto finale della chiusura delle indagini, il pm Alessandro Cannevale che all'epoca era il titolare dell'inchiesta, scrive parole che sono al tempo stesso una constatazione e una resa: «Le indagini sono rimaste ben lontane dal raggiungere risultati utili all'esercizio dell'azione penale. Non appaiono praticabili ulteriori attività e solo sopravvenienze future, attualmente imprevedibili, potrebbero rendere significativi e rilevanti i risultati fin qui acquisiti».

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Una formula che congela tutto. Che seppellisce la vicenda. Che legittima l'oblio. […]

scavi alla casa del jazz a roma collegati alla scomparsa di paolo adinolfi 3casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 2casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 6scavi alla casa del jazz a roma collegati alla scomparsa di paolo adinolfi 2casa del jazz ricerche corpo di paolo adinolfi 4paolo adinolfi 1scavi alla casa del jazz a roma collegati alla scomparsa di paolo adinolfi 1