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Simona Marchetti per corriere.it
Lo stress fa venire i capelli bianchi: a dirlo non sono più solo le leggende popolari (si pensi a Maria Antonietta, i cui capelli diventarono bianchi in una sola notte quando venne catturata durante la Rivoluzione francese, oppure la trasformazione del presidente Barack Obama prima e dopo l’ingresso alla Casa Bianca), ma anche la scienza. Una ricerca condotta tra Stati Uniti e Brasile sotto la guida di Ya-Chieh Hsu dell'Università di Harvard e pubblicata sulla rivista Nature ha stabilito un nesso fra il sistema nervoso e le cellule staminali che rigenerano i pigmenti (nei topi di laboratorio).
La scoperta è avvenuta per caso: gli scienziati stavano conducendo uno studio sul dolore sui topi dal pelo scuro e hanno quindi somministrato alle cavie una tossina per indurre il dolore. Meno di un mese dopo il pelo degli animali era diventato completamente bianco. A quel punto il team di studiosi ha voluto indagare più a fondo, per capire se il fenomeno dipendesse dallo stress indotto dal dolore e quindi dall’attivazione delle fibre del sistema nervoso simpatico.
Ha quindi messo a punto un esperimento molto semplice: dopo aver iniettato la tossina nei topi, i ricercatori hanno trattato gli animali con un farmaco in grado di inibire la trasmissione alle fibre nervose simpatiche.
Cellule staminali
«Il processo di perdita del colore del pelo è stato bloccato dal trattamento» ha spiegato Thiago Mattar Cunha dell’Università di San Paolo in Brasile. «Sotto stress, il sistema nervoso simpatico è molto più attivo e questa dovrebbe essere in genere una buona cosa - ha sottolineato in una nota Ya-Chieh Hsu -, ma la sua attivazione rilascia grandi quantità di un neurotrasmettitore chiamato noradrenalina che, per quanto ci consenta di agire rapidamente di fronte a una situazione di pericolo, viene però assorbito dalle cellule staminali che rigenerano il pigmento responsabile del colore dei capelli e che si trovano nel bulbo pilifero, favorendone così la rapida riduzione.
Gli esperimenti sui topi hanno quindi mostrato come tutte le cellule staminali che rigenerano i pigmenti vengano perse in pochi giorni: una volta sparite, non è più possibile rigenerarle. Questi risultati potrebbero aiutare a fare luce su come lo stress influisca su altri tessuti e organi e aprire quindi la strada per nuovi studi, volti a indagare come modificare o bloccare gli effetti dannosi dell’affaticamento eccessivo».
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