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L’ARTICOLO DI MARIA GIOVANNA MAGLIE SUL MINISTRO DELL’AMBIENTE SERGIO COSTA
maria giovanna maglie foto di bacco
Lettera di Pier Luigi Petrillo a Dagospia
Ai sensi dell’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 vi invito a pubblicare con la massima urgenza la seguente rettifica e a ritirare l’articolo diffamatorio dal vostro sito web: “Nell’articolo di Maria Giovanna Maglie dal titolo “Costa fatto a Maglie”, pubblicato su Dagospia.com l’8 agosto 2019, l’autrice dice una serie di falsità palesemente diffamatorie anche nei miei confronti.
In merito alla mia elezione a membro del gruppo di esperti della Convenzione UNESCO del 2003, la Maglie ipotizza che io sia stato eletto avendo “impiegato risorse del ministero dell'Ambiente per finanziare l'Unesco”.
Tutto falso: 1) la mia candidatura all’organo di esperti UNESCO è stata avanzata dal Ministero degli Affari Esteri ben prima della mia nomina a capo di gabinetto dell’Ambiente; 2) non sono stato nominato esperto dall’UNESCO ma sono stato eletto dai delegati di 24 Stati in rappresentanza di 194 Governi a seguito di uno straordinario negoziato internazionale, avviato nel 2017, portato avanzati dalla Farnesina; 3) la mia elezione è la conseguenza di 14 anni di lavoro in ambito UNESCO: in questi anni ho portato a casa per l’Italia numerosi riconoscimenti, dalle Dolomiti all’arte dei pizzaiuoli, dalla Dieta Mediterranea alle colline del Prosecco; 4) il Ministero dell’Ambiente, da quando sono capo di gabinetto, non ha versato un euro in favore dell’UNESCO; 5) nessun euro è stato speso dal Ministero dell’Ambiente per sostenere o supportare la mia candidatura all’UNESCO, né prima del mio arrivo né dopo il mio arrivo.
La Maglie ipotizza che io abbia reso “dichiarazioni amministrative mendaci” occultando incarichi per arginare obblighi di legge. Falso. Tutte le dichiarazioni previste dalla legge sono state da me rese e, ovviamente, è stato dichiarato anche l’incarico ricevuto dal CREA molto prima di assumere l’incarico di Capo di gabinetto. A tal proposito la Maglie scrive che mi sia stato dato per affidamento diretto. Falso. Ho partecipato ad un bando pubblico rivolto a chiunque con un minimo di esperienza in ambito UNESCO e l’ho vinto.
Non si tratta di una consulenza ma di un contratto di cessione di diritti d’autore per saggi, paper e articoli da me scritti, attività tipica di ogni studioso. Chi ha firmato l’incarico, ad esito di una procedura ad evidenza pubblica, è stata la dr.ssa Lupotto, che non conosco personalmente, ma che mi risulta non essere stata né indagata né arrestata (a differenza di quanto lei scrive).”
Pier Luigi Petrillo
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