RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Flavia Amabile per “la Stampa”
Cifre ancora molto alte quelle della giornata di ieri sul fronte della pandemia in Italia. Sono 423 le vittime e 24.935 i casi registrati in 24 ore. Sono arrivati a 103.855 i morti legati al Covid, mentre continuano a salire, se pure a un ritmo più basso rispetto agli ultimi giorni, i ricoveri: sono 16 in più in terapia intensiva (attualmente i ricoverati sono 3.333) e 177 in più nei normali reparti, per un totale di 26.694 letti occupati. Il tasso di positività, cioè il rapporto tra positivi e tamponi, è oggi al 7%. C
coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna 3
ontinuano ad aumentare i positivi al coronavirus: secondo i dati del ministero della Salute sono 547.510, con un aumento di 8.502 rispetto a due giorni fa. È un quadro allarmante, come conferma la Fondazione Gimbe in occasione del monitoraggio settimanale. Nell'analisi appaiono in aumento tutte le cifre riferite alla settimana 10-16 marzo: nuovi casi +8,3%, ricoverati con sintomi +16,5% e in terapia intensiva +18,1%. In un mese è quasi raddoppiato il numero medio dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva. E purtroppo non arrivano buone notizie nemmeno sul fronte dei vaccini.
coronavirus terapia intensiva 2
A due settimane dalla fine del trimestre, non sono ancora state consegnate quasi la metà delle dosi previste. Infine, sul caso AstraZeneca la Fondazione sottolinea: oltre ai rallentamenti nelle somministrazioni, il rischio è un effetto boomerang «figlio di una comunicazione istituzionale inadeguata e di una decisione più politica che scientifica».
«L'ulteriore incremento dei nuovi casi - spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - ha determinato nell'ultima settimana la netta espansione del bacino dei casi attualmente positivi, aumentato di oltre 57mila unità». Il sovraccarico ospedaliero, sottolinea la Fondazione, oltre a rendere più complessa l'assistenza dei pazienti Covid, aumenta lo stress di personale e servizi ospedalieri e impone di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per pazienti non Covid.
A preoccupare è anche il trend «in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in 4 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 94,2%, passando da 134 a 260». In 12 regioni i posti letto occupati in questo reparto da pazienti Covid hanno superato la soglia critica del 30% (in particolare, in cinque regioni si è oltre il 40% e in altre 5 oltre il 50% ). L'analisi delle cifre si conclude con quelle che Cartabellotta definisce «tre ragionevoli certezze», nessuna delle quali è positiva.
coronavirus terapia intensiva 1
Queste certezze - conclude il presidente della Fondazione - documentano «che stiamo attraversando una fase molto critica della pandemia. Innanzitutto, la terza ondata è ripartita da un "altopiano" determinando la rapida saturazione di posti letto. In secondo luogo, il trend dei pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva è in rapida ascesa e difficilmente raggiungerà il picco prima di 3 settimane dall'introduzione delle nuove misure restrittive.
Infine, i ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca allontanano gli effetti della campagna vaccinale. In questo scenario, con una popolazione psicologicamente ed economicamente sfiancata e operatori sanitari allo stremo, quale sarà il cambio di passo del Governo Draghi per salvare, almeno in parte, la stagione estiva?».
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