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PIEMONTE HORROR - UN CACCIATORE TROVA UN CADAVERE DENTRO LA VALIGIA SOTTO UN CAVALCAVIA NELLE CAMPAGNE DEL VERCELLESE - FORSE È STATO LANCIATO DALL' AUTOSTRADA, DISPOSTA L'AUTOPSIA - NON SI CONOSCE IL SESSO DI QUEL POVERO CORPO E A QUANDO RISALGA LA MORTE

VERCELLI CADAVERE VALIGIA

Andrea Zanello e Alessandra Ballerio per “la Stampa”

 

Per tutti è già il mistero del cadavere chiuso in una valigia. Il posto fa venire i brividi: un sentiero che si perde nelle campagne del Vercellese, ma nemmeno così remoto. Si trova a pochi metri dalla provinciale senza luci che separa due paesi di poche migliaia di anime, Alice Castello e Cavaglià. E proprio sotto il cavalcavia dell' autostrada. Ecco, potrebbero averla lanciata da lì, dall' alto di una piazzola, la valigia che conteneva l' orrore: ciò che rimaneva del corpo senza vita di un uomo o di una donna.

 

«In avanzato stato di decomposizione», recita, gelido, il verbale dei carabinieri. Era un cadavere rannicchiato su se stesso, chiuso in una borsone di tela adatto per i viaggi. Di una puzza da far svenire. Ha detto così il cacciatore che si è avvicinato a quella valigia durante una battuta con gli amici:

 

«Pensavamo che dentro ci fosse una bestia morta». E' tornato a casa e ha preso il telefono. Non ieri, ma sabato. Solo dopo tre giorni, dopo che al bar del paese non si parlava d' altro, i carabinieri hanno confermato che sì, era stato trovato un cadavere. Nessuno ha capito perché non lo abbiano detto prima.

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Ma anche dopo tutte queste ore, il mistero resta. Anzi, è ancora più fitto, senza una via d' uscita almeno per ora. Non si conosce il sesso di quel povero corpo ridotto a ossa che spuntano e brandelli. E a quando risalga la morte. Questo lo dirà l' autopsia, che è stata disposta dal pm Francesco Alvino della procura di Vercelli. Non si capisce nemmeno se ci siano segni di violenza: non c' è più niente su quel corpo che nessuno sa a chi appartenga. Insomma: non si sa da dove partire con esattezza.

 

Il sindaco di Alice Castello, Luigi Bondonno, dice di aver controllato bene «e al momento non risultano denunce di persone scomparse, né da noi, né qui intorno». Che sia un regolamento di conti? Presto per dirlo. Se tutto fosse nato e concluso qui, a pochi passi dalla vecchia discarica, basterebbe guardarsi intorno: c' è almeno una decina di prostitute, «come sempre d' altronde», dice chi vive in questi paesi. Fino a ieri rimanevano sedute tutto il giorno sui bidoni di ferro e le seggiole di fortuna, a bordo strada, adesso invece cercano di allontanarsi in fretta perché nessuno faccia troppe domande.

 

CARABINIERI

Ma potrebbe essere solo il posto scelto da qualcuno per gettare via, in fretta e furia, un uomo o una donna morti o uccisi altrove. La bretella autostradale che da lassù si affaccia su questi prati coperti dalle acacie e dai rovi collega - e bastano poche ore di viaggio - Torino, la Valle d' Aosta, il Monferrato, perfino la Liguria. Un posto ideale per sparire in un istante. Per confondere le idee. All' imbocco della provinciale un gruppo di carabinieri in borghese tiene lontano i curiosi, perchè si stanno ancora cercando tracce utili, sotto al cavalcavia. Perché se qualcuno ci è arrivato a piedi, si vedrebbe. E si capirebbe, se proprio lì fosse stata aggredita o uccisa la povera vittima di questo giallo. Gli investigatori cercano qui, anche qui. Ma forse è passato troppo tempo, e non è il posto giusto.