COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Filippo Ceccarelli per “il Venerdì di Repubblica”
Ma intanto sui social, specchio del presente e laboratorio del futuro, più che legale la droga è legittima e reale come a Sette e mezzo. Nel senso che con qualche accortezza anti-truffa, la si potrebbe ordinare e farsela consegnare rapidamente anche a casa, in anonimo pacchettino, grazie alla più riuscita combinazione globalizzata fra desideri, narcomafie e civiltà dei consumi.
Ma anche senza delivery, deep web o darknet market, è nelle affollatissime piattaforme digitali che ormai prospera un immaginario completamente, tranquillamente ed emblematicamente psicotropo, come dimostra qui sotto la piantina di cannabis con rigoglioso fotoritocco di pomodori utilizzabili per pastasciutta o caprese.
Tratta dalla pagina Instagram Original Fattanza, un milione 200 mila follower, l’icona celebra la normalità domestica del consumo accompagnandosi a migliaia di altri anche pregevoli fotomontaggi che al mondo dei fumatori associano le figure più popolari del secolo, dal Papa a Greta a Putin passando per Draghi che rolla sui banchi del governo e Mattarella con gli occhi rossi, oltre a granchi e scimpanzè con la canna accesa, personaggi dei cartoni e perfino l’estatica Santa Teresa del Bernini.
Il fatto che si tratti di contraffazioni – anche audiovideo con Salvini vestito da rasta e Meloni che racconta come a Capodanno fosse fattissima per via di uno speciale spinello a forma di “carciofo” – normalizza il contesto virandolo sul comico. Ma anche questo aumenta il baratro fra un potere che condanna, vieta, punisce e un bel pezzo di società che ride, compra e certamente consuma.
La speranza è che di questa voragine tenga conto la nuova sottosegretaria delegata alla droga, Fabiana Dadone, tendenzialmente legalizzatrice, ma senza scoprirsi, se non nell’aver proposto il vieto e ripetutissimo test del capello ai suoi colleghi del Palazzo. I quali non si capisce se ignorano o fanno finta di ignorare come la potente realtà della rete, destinata vieppiù a dominare il dopo Covid, non solo abbia già creato la più esemplare e variegata iconografia a tema, ma sia anche satura di gadget, marchingegni per coltivare, canzoni dedite, comici specializzati, confettini e pizze drogherecce, virtuali gelati allo Xanax, inni alla coca, disgraziatissimi trapper che muovendosi come bradipi versano sciroppi alla codeina dentro bicchieroni di aranciata e gazzosa.
Nel frattempo si sono davvero consumate le antiche contrapposizioni, per cui il proibizionismo sembra la bandiera sporca di una guerra persa, mentre l’antiproibizionismo uno striscione logoro figlio di nessuno. Tra proclami, silenzi e ipocrisie, piaceri, affari e patologie, un punto di vista onesto e aggiornatissimo in La polvere sotto al tappeto di Anna Paola Lacatena(Carocci).
ANNA PAOLA LACATENA coverpiantinefilippo ceccarelli foto di bacco
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