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Estratto dell’articolo di Manuela Perrone per “Il Sole 24 Ore”
Ilkhomi Sayarakhmonzoda - terrorista isis arrestato a fiumicino
È atterrato a Fiumicino, proveniente da Eindhoven (Olanda) con un passaporto falso intestato a Timur Settarov e stava per salire su un treno diretto verso la Capitale. Ma il controllo delle impronte digitali all’arrivo nel nostro Paese è stato determinante per smascherarlo: è Ilkhomi Sayarakhmonzoda il vero nome dell’uomo di nazionalità tagika, classe 1992, fermato ieri alle 11.45.
Un terrorista colpito da mandato di arresto internazionale a fini di estradizione «per essersi arruolato nelle fila dello Stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014» e «membro attivo» dell’Isis, come ha spiegato la Polizia nella nota con cui ha diffuso la notizia.
TERRORISTA DELL ISIS ARRESTATO A FIUMICINO
Il latitante usava diversi alias con nazionalità diverse, in particolare di Uzbekistan, Kirghizistan e Ucraina. L’operazione è stata condotta dalla Digos capitolina con il coordinamento della direzione centrale della Polizia di prevenzione e il contributo della Polizia di frontiera di Fiumicino, nell’ambito di un ventaglio di attività preventive a largo raggio intensificate dopo l’attentato a Mosca (gli arrestati sono tagiki) e gli allarmi dell’intelligence sulla possibile azione, anche in Italia, di lupi solitari attratti dal richiamo dell’Isis. […]
Il mandato d’arresto era stato emesso dal Tagikistan nel 2018. Da lì è partita la Red Notice, l’avviso Interpol per la cattura dei latitanti più pericolosi. Secondo i primi rilievi, l’uomo era stato arrestato in Belgio nel luglio 2023. Non è chiaro perché sia stato rilasciato né come sia riuscito a raggiungere l’Olanda. In Italia è arrivato con un telefonino e 2mila euro. Non risultava registrato su altri voli.
Un elemento chiave: oltre a seguire le procedure di estradizione, infatti, gli investigatori proveranno ora a ricostruire meta e contatti del terrorista per stanare eventuali cellule. L’ipotesi che dovesse compiere un attentato è ritenuta improbabile. Più consistente, invece, il sospetto che fosse in Italia per reclutare terroristi o consolidare una già avviata attività di reclutamento.
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