PER MARCO BALDINI I GUAI NON FINISCONO MAI - PROTESTI CANCELLATI GRAZIE AL PAGAMENTO DI MAZZETTE - COINVOLTE 400 PERSONE TRA CUI FLAVIO CARBONI (CASO P3)

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Giulio De Santis per il “Corriere della Sera”

 

marco baldinimarco baldini

Il primo falso realizzato per cancellare un imprenditore dalla lista dell’ufficio protesti del Tribunale Fallimentare risale al 2005. Da allora 400 persone - tra cui il faccendiere Flavio Carboni e Marco Baldini, conduttore radiofonico ed ex braccio destro di Fiorello - sono accusate di essere state riabilitate con documenti falsi grazie al pagamento di bustarelle oscillanti tra i 50 e 500 euro a dipendenti di agenzie private e cancellieri.

 

Fiorello e Marco BaldiniFiorello e Marco Baldini

Ieri, a distanza di dieci anni dai fatti, sono arrivate le condanne in primo grado per i titolari delle società, responsabili di aver fatto da intermediari tra i clienti e alcuni dipendenti del Tribunale che hanno «smacchiato» la storia dei falliti. La somma delle pene inflitte nei confronti di nove imputati è di 43 anni e nove mesi di carcere per reati che variano, a seconda delle posizioni, dal falso alla corruzione.

Flavio Carboni Flavio Carboni

 

L’ideatore delle «cancellazioni» è Giuseppe Malizia, condannato a 6 anni e 6 mesi per corruzione. I giudici hanno anche stabilito che, dopo aver espiato la pena, dovrà trascorrere un anno in una casa lavoro. Le altre condanne hanno riguardato Piero Fontana e Leonardo Carrega (sei anni e sei mesi), Antonino Rubino(cinque anni e nove mesi), Giuseppe Scriva(cinque anni e sei mesi), Domenico D’Orazio (quattro anni e un mese), Daniela Fiumara(tre anni), Annalisa Di Cicco (tre anni e 10 mesi) e Roberta Favaro (due anni e 11 mesi).

 

Flavio CarboniFlavio Carboni

Il secondo filone del procedimento del pm Luca Tescaroli riguarderà i 400 beneficiari che hanno distribuito mazzette, mentre sono ancora sotto inchiesta i dipendenti del Tribunale Fallimentare accusati di aver preso tangenti per cancellare i protestati dalle liste. Anche a Perugia è aperto un fascicolo su un giudice della Fallimentare che avrebbe coperto il «mercato» messo in piedi da Malizia. Il meccanismo è stato sfruttato dai beneficiari per riottenere la possibilità di contrarre mutui e debiti cui non avevano più diritto dopo l’inserimento nell’elenco dei protestati.