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PUTIN CHIEDE E TRUMP ESEGUE – IL TYCOON HA “DIMEZZATO” IL RUOLO DELL’INVIATO SPECIALE PER L’UCRAINA, KEITH KELLOGG: IL GENERALE È STATO RETROCESSO A SEMPLICE INTERFACCIA DI ZELENSKY, PERCHÉ “MAD VLAD” LO CONSIDERA TROPPO VICINO A KIEV E NON VUOLE PARLARE CON LUI – IL CREMLINO ALZA LA PRESSIONE, AVVERTENDO CHE L’OFFERTA PER RISPARMIARE LE VITE DEI SOLDATI UCRAINI SCHIERATI NEL KURSK STA SCADENDO….
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
volodymyr zelensky keith kellogg
Trump cerca di proiettare ottimismo sulla possibilità di finalizzare il cessate il fuoco in Ucraina, e riunisce un vertice dei consiglieri più stretti a Mar a Lago, per valutare i risultati della missione a Mosca dell’inviato speciale Steve Witkoff. Il Cremlino però alza la pressione, avvertendo che l’offerta del presidente Putin per risparmiare le vite dei soldati di Kiev ancora schierati nel Kursk sta scadendo.
[…]
L’accelerazione è evidente, come dimostra anche il fatto che venerdì sono andati a Washington il consigliere per la sicurezza nazionale tedesco Jens Plötner, quello britannico Jonathan Powell e quello francese Emmanuel Bonne, per vedere il collega americano Mike Waltz. Sono i paesi chiave non solo per negoziare la pace di lungo termine con la Russia, ma anche alcuni dei volenterosi che si sono offerti di fornire truppe di interposizione per garantire la tenuta dell’eventuale cessate il fuoco.
telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho
Ieri mattina Trump è andato a giocare a golf nel suo resort vicino a Mar a Lago, dove poi aveva in programma una riunione con Witkoff, Waltz e altri collaboratori. Lo scopo era ricevere il messaggio che Putin ha consegnato al suo inviato speciale, ricevere informazioni sui colloqui avvenuti a Mosca e decidere le prossime mosse.
Il capo del Cremlino ha detto che in linea di principio è favorevole al cessate il fuoco, ma poi ha posto una serie di condizioni che sembrano pensate apposta per farlo fallire o ritardarlo il più possibile, in modo da poter proseguire l’offensiva militare che gli sta consentendo di riconquistare la regione russa del Kursk.
Ora si tratta di vedere se Trump accetterà le condizioni di Putin, come la rinuncia dell’Ucraina ai territori occupati e all’ingresso nella Nato, il veto alle truppe europee come forza di interposizione, le elezioni per sostituire Zelensky, imponendo anche a Kiev di accettarle per ottenere la tregua. Oppure si convincerà che Mosca vuole solo guadagnare tempo, rispondendo con l’inasprimento delle sanzioni economiche.
Intanto ha ingoiato il veto russo al generale Keith Kellogg, retrocesso da inviato speciale per la guerra in Ucraina a semplice interfaccia di Zelensky, perché Putin lo considera troppo vicino a Kiev e non vuole parlare con lui. […]
volodymyr zelensky keith kellogg
volodymyr zelensky keith kellogg
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