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PUTIN HA LE SUE SPIE IN CIELO – IL CASO DEL DRONE RUSSO SUL CENTRO DI RICERCA UE ISPRA, SUL LAGO MAGGIORE, È SOLO UNO DELLE CENTINAIA DI EPISODI REGISTRATI IN EUROPA DALLO SCOPPIO DELLA GUERRA IN UCRAINA – IN GERMANIA SONO STATI SEGNALATI 446 SORVOLI “DI DUBBIA IDENTITÀ” IN UN ANNO SULLE BASI MILITARI NATO O AMERICANE IN TERRITORIO TEDESCO, SULLE GRANDI INDUSTRIE, SULLE INFRASTRUTTURE CRITICHE – TUTTI SANNO CHE SONO OPERAZIONI DI SPIONAGGIO DELLA RUSSIA MA LA PISTOLA FUMANTE NON C’È – I DRONI-SPIA DI MOSCA USANO TELECAMERA A INFRAROSSI E POSSONO ESEGUIRE MAPPATURE 3D AD ALTISSIMA PRECISIONE...
1. CENTINAIA DI VOLI IN GERMANIA
Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
Da tempo in Germania la domanda è: ma perché non li abbattono? E la risposta è semplice: perché non ci riescono. Sciami di droni, sempre più frequenti, sempre più ravvicinati, un fenomeno che non ha uguali in altri Paesi, come una piccola, insidiosa rasoiata nei cieli. Arrivano in genere la sera, al crepuscolo, oppure di notte.
Erano 9 i sorvoli «di dubbia identità» nel 2021, quando la guerra in Ucraina era appena iniziata. Sono saliti a 172 nel 2022, sono diventati 446 nel 2023 e per il 2024 mancano ancora numeri ufficiali.
Spesso sono quadricotteri silenziosi, senza attribuzione, volano sulle basi militari, sulle grandi industrie, sulle infrastrutture critiche. Già nel 2022 la presidente del controspionaggio militare (MAD), Martina Rosenberg, li definì «potenziale pericolo immediato», nel 2023 è stata creata una task force antidroni, i cui interventi sono classificati.
mappa delle segnalazioni dei droni in germania
Tutti sanno, o tutti pensano, che sono operazioni di spionaggio della Russia ma la pistola fumante non c’è. Anche perché, come disse una volta proprio Martina Rosenberg, questi oggetti non hanno la Z segnata sul dorso.
[…] si concentrano in alcune regioni. Dove ci sono le basi Nato o americane (Ramstein) in cui vengono addestrati gli ucraini. A Grafenwöhr (Baviera), sede di un campo dove sono stati formati carristi ucraini su carri M1 Abrams, i droni sono stati segnalati più volte. Così come nella base Schwesing, nello Schleswig-Holstein vicino al confine danese, dove le reclute di Kiev sono formate all’uso dei Patriot.
visori militari utilizzati dai soldati russi per i droni
Sono frequenti in Baviera: sulle due basi della Luftwaffe in cui si testano gli Eurofighter, a Manching e Neuburg an der Donau, gli aeromobili sono volati anche il giorno di Natale. Suddividendo il Paese per quadranti, emerge che è interessato soprattutto il fronte marino sul Baltico e verso la Manica; il sud bavarese terra di aeronautica e delle start-up più progredite, ma anche di presenze americane; infine, le roccaforti industriali come la Bassa Sassonia e la Renania- Palatinato. […]
In tanti casi entrano in azione droni piccoli, commerciali o militari «ripiegabili», facilmente occultabili. Con importanti eccezioni. Nei primi venti giorni del 2025, la base aerea di «massima sicurezza» a Schwesing è stata violata sei volte. Siamo nel grande Nord, quasi sul mare. […]
Ma anche con una simile autonomia, la russa Kaliningrad è lontana 800 chilometri: da dove arrivano quindi? Probabilmente dal mare, ipotizzano i tedeschi, da piattaforme marine «mobili» o dalla stessa flotta di petroliere fantasma di Putin che trasportano il suo petrolio sotto sanzioni. Azioni complesse.
Un anno fa ci sono stati degli arresti. In Baviera sono stati fermati due cittadini russo-tedeschi che preparavano sabotaggi, e nelle loro abitazioni hanno trovato dei piccoli droni. Talvolta vicino ai siti spiati sono invece comparse auto con la targa diplomatica russa: sembrava quasi che i moscoviti ci tenessero a mettere la propria «firma».
Come se tutto fosse un’azione da guerra fredda, una psy-op che non si curano di nascondere, per intimorire, creare confusione tra la popolazione, fiaccare il sostegno all’Ucraina.
2. COME AGISCONO PER «SPIARE» UN’AREA SI POSSONO RENDERE INOFFENSIVI
Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
1 Un drone con quali armi o dispositivi può essere equipaggiato?
visori militari utilizzati dai soldati russi per i droni
Un drone commerciale – categoria mini e micro, peso fino a 15 kg – può essere usato per vari scopi: attacco diretto con rilascio di granate o razzi, impatto sull’obiettivo (kamikaze), ricognizione per acquisire immagini, posizioni, coordinate di obiettivi con l’uso di telecamere, attività cyber con sensori di rilevamento di fonti elettromagnetica, attività illecite con trasporto di sostanze illegali oppure oggetti e materiali per fini malevoli (cellulari o messaggi in carcere). Può essere utilizzato anche per generare interferenze in aree critiche o vietate, come aeroporti.
2 In caso di spionaggio che attrezzature usa?
Telecamere ad alta definizione, anche per operare di notte con tecnologia a infrarossi. Inoltre utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere sul terreno elementi di interesse.
3 Ha anche microfoni per intercettazioni ambientali?
Può rilasciare microfoni e/o microspie per attività di spionaggio o di intercettazione ambientale. Non vengono usati gli stessi droni perché il rumore delle eliche interferirebbe con la qualità audio.
4 Le informazioni fornite da un drone sono registrate su supporti in possesso di chi lo manovra?
Un drone può registrare immagini e video su una memoria interna. Può anche registrare col radiocomando, ma con una definizione minore.
5 Può mappare un’area?
visori militari utilizzati dai soldati russi per i droni
Sì, con telecamere specifiche che includono sensori per fotogrammetria: può eseguire una mappatura 3D ad altissima precisione.
6 Come si intercetta?
Con sensori attivi e passivi. I primi sono radar che rilevano una minaccia con l’effetto doppler che si genera quando un oggetto in movimento viene colpito da una radiofrequenza. I passivi sono in grado di rilevare la presenza di un drone dal segnale elettromagnetico che lo collega al suo radiocomando. Altri sensori passivi sono telecamere e sensori acustici.
7 Come si rende inoffensivo?
VLADIMIR PUTIN - DRONI - IRAN RUSSIA
Ci sono due modalità: i sistemi soft kill di tipo jammer che ne disturbano la radiofrequenza, oppure la tecnica spoofing (che disorienta il drone sul suo segnale Gps) o l’hacking (che prende il controllo del drone facendolo atterrare in un’area sicura). Poi ci sono i sistemi hard kill: distruzione o danneggiamento del drone. E ci sono anche i droni «cacciatori». […]
(Le risposte sono del colonnello Quirino Avoli, direttore del Centro di eccellenza Counter Mini/Micro aeromobili a pilotaggio remoto dell’Esercito di Sabaudia).
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