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QUANDO PAPA FRANCESCO PREGÒ DA SOLO A PIAZZA SAN PIETRO - ERA IL 28 MARZO 2020, E BERGOGLIO SI RIVOLSE AL MONDO SCONVOLTO DAL COVID: "PERCHÉ AVETE PAURA? NON AVETE ANCORA FEDE. CON LA TEMPESTA, È CADUTO IL TRUCCO DI QUEGLI STEREOTIPI CON CUI MASCHERAVAMO I NOSTRI 'EGO' SEMPRE PREOCCUPATI DELLA PROPRIA IMMAGINE" - LA PREGHIERA ALLA VERGINE SALUS POPULI ROMANI A SANTA MARIA MAGGIORE E LA PASSEGGIATA FINO AL CROCIFISSO "MIRACOLOSO" DI VIA DEL CORSO...

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LA PAURA MANGIA L'ANIMA - DAGO: “DI FRONTE ALLA CUPA VISIONE DEL PAPA NELLA PIAZZA VUOTA DI SAN PIETRO, FLAGELLATA DALLA PIOGGIA, DALL’IO A DIO, IL PASSO È STATO BREVE - IERI, SI SCHERZAVA: ‘’DIO, DAMMI UN ASSEGNO DELLA TUA PRESENZA”. ERA PREVALSA L’IDEA DI UNA SOCIETÀ PERFETTA, CHE POTEVA FARE A MENO DEL SACRO. ORA IL FLAGELLO DEL CORONAVIRUS, SOPPRIMENDO IL FUTURO, HA MESSO LA NOSTRA ANIMA AL MURO…” - LE PAROLE DEL PAPA - ARTICOLO DEL 28 MARZO 2020

 

https://www.dagospia.com/cronache/paura-mangia-l-anima-dago-fronte-cupa-visione-papa-piazza-vuota-231524

CORONAVIRUS, PAPA FA BENEDIZIONE URBI ET ORBI: "FINITO IL TEMPO DELL'EGO"

Da affaritaliani.it

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Il coronavirus ha spazzato via le facili certezze, gli ego, il culto dell’immagine, la cultura dell’eterno presente. Lo dice Papa Francesco, nel corso del momento di preghiera straordinaria di oggi in Piazza San Pietro, Quello che emerge dalla caduta delle illusioni è la nostra appartenenza, come fratelli, al genere umano.   

 

“La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”, sono le parole del Papa, “Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di ‘imballare’ e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli;

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

 

tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente ‘salvatrici’, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità”.   “Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”, ha aggiunto.

 

Il coronavirus ha portato un’umanità finora certa del proprio potere a tornare a chiedere aiuto per la propria salvezza. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del momento straordinario di preghiera che si è tenuto oggi pomeriggio in Piazza San Pietro.    “Siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto.

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

 

Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta”, ha detto il Papa, “Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”.   “Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!’”, ha aggiunto.

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Il coronavirus rappresenta per l’uomo il momento della scelta. Lo ha detto Papa Francesco durante il momento di preghiera straordinaria che si è svolto oggi pomeriggio in Piazza San Pietro.   “Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta”, ha detto il Pontefice rivolgendosi direttamente a Dio, “Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri”.

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Papa Francesco esalta gli umili che danno la vota in questi tempi di coronavirus. E non ricorda solo i medici o i poliziotti o gli infermieri. Parla, nel corso del momento di preghiera straordinario che si è svolto a Piazza San Pietro questo pomeriggio, dei dipendenti dei supermercati, degli addetti alle pulizie, delle badanti. Di tutti quei “semplici” che in queste giornate d’emergenza, senza essere stelle dei talk show, “hanno reagito donando la loro vita”.   “Possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita”, sono le sue parole, “È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni”.

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

 

“È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”, ha aggiunto, “Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: ‘che tutti siano una cosa sola’”.   

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

 

“Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”, ha voluto scandire, “Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti”.

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Papa Francesco ha concluso la preghiera straordinaria tenuta in Piazza San Pietro per il coronavirus affidando l’umanità alla Madonna e chiedendo a Dio di non abbandonare l’uomo nella tempesta.    “Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta”, ha detto,

 

“Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: ‘Voi non abbiate paura’. E noi, insieme a Pietro, ‘gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché sappiamo ch Tu hai cura di noi’”.

 

 

UN PELLEGRINAGGIO SOLITARIO E CITTADINO PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI ROMA DELL'ITALIA E DEL MONDO INTERO DAL CORONAVIRUS

Ester Palma per corriere.it - 15 maggio 2020

 

Papa a piedi in via del Corso

Un pellegrinaggio solitario e cittadino per chiedere la liberazione di Roma dell'Italia e del mondo intero dal coronavirus. Domenica pomeriggio, poco dopo le 16, Papa Francesco ha lasciato il Vaticano in forma privata e si è recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per rivolgere una preghiera alla Vergine, Salus populi Romani, la cui icona è lì custodita e venerata.

 

Francesco è molto devoto all’icona bizantina con l’immagine della Madonna col Bambino che si trova nella cappella Paolina o Borghese. E’ a pregare davanti all’immagine che andò, in gran segreto, la mattina dopo la sua elezione e prima di ogni viaggio apostolico non manca mai di salutarla e portarle dei fiori.

 

papa francesco a S. Maria Maggiore

Per secoli l’icona è rimasta sopra la porta del battistero della basilica, ma nel 1240 le venne attribuito il titolo di Regina Coeli e fu spostata nella navata, in una cornice di marmo. Dal 1613 è sull’altare della Cappella Paolina, che fu costruita appositamente.

 

Il Papa, come fa sapere la sala stampa vaticana, è poi stato, facendo un tratto di via del Corso a piedi, in San Marcello al Corso, dove si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché finisse la «Grande Peste» a Roma.

papa francesco a S. Maria Maggiore

 

L’immagine di legno, molto realistica, è di scuola senese e le vengono attribuiti molti miracoli. Come quello del 23 maggio 1519: nella notte un incendio distrusse la chiesa fondata nel IV secolo da papa Marcello I e poi ricostruita da Jacopo Sansovino, poi sostituito da Antonio da Sangallo il Giovane. La mattina successiva il crocifisso fu trovato incredibilmente intatto.

 

Papa per via Condotti deserta

Ma il miracolo che ha portato a San Marcello il Papa risale al 1522, quando la peste aveva invaso Roma. Dalla chiesa il 4 agosto partì una solenne processione penitenziale con clero, nobili e tutto il popolo: «Scalzi et coverti di cenere a una et alta voce, interrotta solo da singulti e sospiri, di chi li accompagnava, gridavano ‘misericordia SS. Crocifisso», narra una testimonianza dell’epoca che aggiunge come le autorità, temendo un aumento del contagio, tentarono invano di bloccare la manifestazione. Le processioni continuarono fino al 20 agosto, quando la peste fu improvvisamente debellata.