ratzinger bergoglio

“IL RAPPORTO CON BERGOGLIO? NON ERA SCONTATO CHE FUNZIONASSE” - QUANDO RATZINGER PARLO’ AL “CORRIERE” DEL SUO RAPPORTO CON PAPA FRANCESCO: “È STATO QUASI UN MIRACOLO. CI VOGLIAMO BENE. PARLIAMO TANTO QUANDO MI VIENE A TROVARE. LA MIA RINUNCIA? È STATA UNA DECISIONE DIFFICILE. MA CREDO DI AVERE FATTO BENE. ALCUNI MIEI AMICI UN PO' "FANATICI" SONO ARRABBIATI, NON HANNO VOLUTO ACCETTARE LA MIA SCELTA. MA LA MIA COSCIENZA È A POSTO…”

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

i nuovi cardinali incontrano ratzinger

[…] Gli echi del mondo, nel Monastero Mater Ecclesiae distante un centinaio di metri, dove viveva in modo monacale dal maggio del 2013, dopo la rinuncia, arrivavano attutiti. Ma arrivavano: anche se nel tramonto romano i suoi gesti lenti davano l'idea che Benedetto vivesse ormai in una dimensione «altra».

 

Quegli echi non erano sempre piacevoli. I tradizionalisti cattolici gridavano la nostalgia per il suo papato, cercando di contrapporlo a Francesco: inutilmente. «Io cerco di parlare con il silenzio, soprattutto. E confido che questo sia apprezzato».

 

i nuovi cardinali incontrano ratzinger 1

Nelle sue parole si indovinava la soddisfazione, quasi il felice stupore di chi non sapeva, all'inizio, se la convivenza tra i «due Papi» avrebbe funzionato. «Non era scontato», ammise Benedetto. «È stato quasi un miracolo. Ma io e papa Francesco ci vogliamo bene. Parliamo tanto quando mi viene a trovare...».

 

Già allora, Jorge Mario Bergoglio veniva accusato dagli avversari di mettere a rischio l'unità della Chiesa. Ma Benedetto aveva lo sguardo fiducioso di chi la conosceva bene. «L'unità della Chiesa è sempre in pericolo, da secoli. Lo è stata per tutta la sua storia. Ma la sua unità è sempre stata più forte delle lotte e delle guerre interne».

 

papa francesco bacia la mano di ratzinger

[…] Ormai aveva difficoltà ad articolare le parole. Bisognava parlargli da vicino, perché portava due auricolari per sentire meglio. Ma era rapido di mente, eccome. Sapeva cosa voleva e non voleva dire. «Non ci sono due Papi. Il Papa è uno solo», disse battendo debolmente il palmo della mano sul bracciolo. Joseph Ratzinger lo affermò con un filo di voce […]

 

[…] l'argomento più traumatico per la vita della Chiesa negli ultimi secoli: la rinuncia […]

Chiedemmo se avesse ripensato spesso a quel giorno. Annuì. «È stata una decisione difficile. Ma credo di avere fatto bene. Alcuni miei amici un po' "fanatici" sono arrabbiati, non hanno voluto accettare la mia scelta. Ma la mia coscienza è a posto».

 

[…] l'ora di conversazione volò via. Fuori cominciava a fare buio. Benedetto consegnò come ricordo una medaglia e un segnalibro: entrambe di quando era Papa. E di nuovo affiorò il paradosso di una Chiesa immersa senza volerlo nell'intreccio di due identità. Rimanendo stavolta seduto, Ratzinger ringraziò indicando le vignette sul tavolino.

BERGOGLIO RATZINGER

 

In una, a colori, consegnava a un Francesco corrucciato le chiavi della Chiesa, aggiungendo: «Mi raccomando». […] fu inevitabile chiedersi se quando Ratzinger ribadiva che «il Papa è uno», si rivolgesse ai «fanatici» suoi amici; magari ai seguaci di Francesco, spaventati dal Papa-emerito. Ma anche se forse, con la sua voce interiore, Benedetto non sussurrasse inconsciamente a sé stesso che poteva esistere un solo pontefice. […]

RATZINGER E I MANIFESTI ANTI BERGOGLIOBERGOGLIO RATZINGERBERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO bergoglio ratzinger