liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di hamas

QUANTI SONO DAVVERO GLI OSTAGGI IN MANO AD HAMAS? DEI 10 CITTADINI THAILANDESI LIBERATI IERI INSIEME AI 13 ISRAELIANI, IN 4 NON FACEVANO PARTE DELLA LISTA UFFICIALE DELLE PERSONE RAPITE DAI TERRORISTI IL 7 OTTOBRE – TRA I PRIGIONIERI LIBERATI C’ERA ANCHE HANNA KATZIR, UNA DONNA CHE IL JIHAD ISLAMICO AVEVA SOSTENUTO FOSSE MORTA DURANTE UN BOMBARDAMENTO ISRAELIANO - INTANTO IN CISGIORDANIA I DETENUTI PALESTINESI RILASCIATI VENGONO CELEBRATI COME EROI - OGGI UN NUOVO SCAMBIO - VIDEO

 

 

QUATTRO DEI 10 THAILANDESI NON ERANO NELLA LISTA DEGLI OSTAGGI

liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di hamas

(ANSA) - Dei 10 cittadini thailandesi liberati da Hamas insieme agli israeliani, in 4 non facevano parte della lista ufficiale degli ostaggi razziati da Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere il ministero degli esteri thailandese ripreso dai media israeliani. Secondo le stesse fonti, sono 20 i cittadini thailandesi ancora nelle mani di Hamas.

 

OGGI NUOVO SCAMBIO DI OSTAGGI, TREGUA TRA ISRAELE E HAMAS REGGE

(ANSA) -  Secondo giorno di tregua tra Israele e Hamas in base all'accordo raggiunto tra le parti. Anche oggi avverrà - secondo quanto pattuito - lo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi, entrambi donne e minori. Israele ha annunciato di aver già ricevuto la lista di 13 nomi che saranno liberati oggi e nella quale, secondo quanto si è appreso, ci sono più nomi di bambini rispetto ai 4 rilasciati ieri. Israele libererà in cambio altri 39 detenuti palestinesi. Le modalità dello scambio dovrebbero essere le stesse di ieri.

liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di hamas 1

 

IL RITORNO DAL BUIO DELLE TREDICI VITE FERME AL 7 OTTOBRE

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Nessuno riusciva a tirare un sospiro di sollievo, neppure dopo l’inizio della tregua, iniziata con quindici minuti di ritardo. Ogni dichiarazione era accompagnata da condizionali, attese, da “speriamo” che si interponevano tra le promesse, gli accordi e la vera liberazione dei tredici ostaggi.

 

liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di hamas

I passaggi erano serrati, uno sgarro poteva voler dire la fine di tutto ciò su cui si era affaccendata la mediazione qatarina nelle ultime settimane e il conforto è arrivato soltanto quando la Croce rossa ha detto di aver preso in consegna i primi  civili israeliani che torneranno a casa dopo quarantanove giorni di prigionia.

 

Quando i mezzi della Croce Rossa hanno varcato il confine con l’Egitto, una donna anziana al suo interno salutava il valico, salutava le persone fuori, salutava il buio, il ritorno in Israele. In tutto sono state rilasciate ventiquattro persone, oltre alle tredici israeliane – nove donne, tre bambine e un bambino – anche dieci thailandesi e un filippino,  parte di un accordo separato negoziato con l’Iran.

detenuti palestinesi rilasciati 1

 

Tra i liberati c’era  Hanna Katzir, una donna di settantasette anni che secondo il Jihad islamico era morta durante un bombardamento israeliano. Ci sono donne che erano state riprese durante la prigionia, come Danielle Aloni, che aveva attaccato il premier Benjamin Netanyahu, c’è anche sua figlia Emilia. Ohad Munder che ha compiuto nove anni mentre era in prigionia è stato liberato assieme a sua madre Karen.

 

detenuti palestinesi rilasciati

 Il compleanno di Ohad è stato il 23 ottobre e i palloncini che sono spuntati nelle manifestazioni delle famiglie degli ostaggi erano per lui, per la festa che non ha avuto. E’ stata liberata anche Yaffa Adar, tra le fondatrici del kibbutz Niz Oz, era comparsa in video il giorno dell’attacco mentre veniva portata via avvolta da una coperta a fiori.

 

Gli ostaggi sono stati accompagnati fino alla base israeliana di Beer Sheva, poi sono stati portati in aereo in tre ospedali predisposti per accoglierli. Nessuna di queste tredici persone sa nulla della sua vita dopo il 7 ottobre, questi giorni serviranno a riempire il vuoto. […]

 

detenuti palestinesi rilasciati 1

Dopo l’arrivo in ospedale, è tornato il momento di trattenere il fiato in Israele perché mancano ancora altri ostaggi, ancora altri giorni e durante la tregua ogni passo è fragile. Nelle stesse ore, a qualche chilometro di distanza, su un altro fronte, davanti alla prigione di Ofer in Cisgiordania, decine di palestinesi attendevano la liberazione dei primi trentanove prigionieri compresi nello scambio tra Israele e Hamas.

 

detenuti palestinesi rilasciati e portati in corteo nelle strade di ramallah

Dell’accordo fanno parte anche gli aiuti umanitari che stanno entrando nella Striscia. Con rassegnazione gli israeliani sanno che probabilmente sarà Hamas a mettere le mani per primo su questi aiuti e se ne servirà per riorganizzarsi. E’ soltanto  una pausa, insiste Gerusalemme, poi si ricomincia, e l’intensità sarà la stessa, almeno per due mesi. Hamas ha  la possibilità di aumentare il numero degli ostaggi da liberare, ogni dieci avrà un nuovo giorno di tregua, altre ore per provare a rimettersi in piedi.

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