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DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
QUANTO CI MANCHI “DIVIN CODINO”! - ROBERTO BAGGIO COMPIE 58 ANNI. I FRAMMENTI DI UNA CARRIERA TORMENTATA: LE GINOCCHIA MARTORIATE E I 220 PUNTI DI SUTURA, IL PALLONE D’ORO VINTO NEL 1993, LE LITI CON SACCHI E LIPPI, QUEL DANNATO RIGORE SBAGLIATO NEL 1994, NELLA FINALE DEI MONDIALI A PASADENA: “LO SOGNO ANCORA OGGI. NON LO DIMENTICHERÒ MAI” – E POI IL BUDDHISMO, LA NUOVA VITA IN CAMPAGNA CON LA PANDA 4X4, LA RAPINA SUBITA E… – VIDEO
Estratto dell’articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it
Di lui Totti diceva: «E l'emblema del calcio italiano nel mondo». Paolo Maldini ribadiva: «Un onore incontrarlo da avversario, un privilegio averlo come compagno di squadra». Un altro capitano, Javier Zanetti: «Ci sono alcune cose per cui ringrazio il calcio, una e sicuramente di aver giocato con uomini come lui». Infine Del Piero: «Potergli "portare la borsa" era un sogno che si realizzava. Ho imparato da lui, ho giocato con lui, ho vinto con lui. Aver ereditato la sua 10 alla Juve e stato un onore».
Roberto Baggio— soprannominato "Raffaello" da Gianni Agnelli per l'eleganza palla al piede o, come è più noto, "Divin Codino»— compie oggi 58 anni. Ha vinto due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Ha gioito, ha pinto. Per tutti è stato uno dei migliori giocatori della storia del calcio.
Il Pallone d’Oro dopo il trionfo in Coppa Uefa
trapattoni roberto baggio vittorio chiusano
Un calciatore apprezzato da chiunque, un uomo amato da tutti. Nel 1993, poi, il grande trionfo al Pallone d'Oro dopo una stagione da 30 gol (e 11 assist) complessivi. Nel novembre del 1992 la frattura alla costola rimediata in Nazionale contro la Scozia, lo stop di un mese, gli screzi con Trapattoni e la dirigenza della Juventus, che però poi si carica sulle spalle: in campionato segna quattro gol in una partita contro l'Udinese, poi la doppietta nella semifinale di Coppa Uefa contro il Psg e la rete decisiva nella finalissima contro il Borussia Dortmund. […]
La Panda 4x4 «promossa» da Valentina Baggio
Roberto Baggio ha avuto tutto, soldi, fama, vittorie. Nell’ottobre 2020, però, i suoi fan scoprono che il Divin Codinopossiede un'umilissima Panda 4X4. Era bastata, in quell’occasione, una foto postata su Instagram dalla figlia, Valentina. Notizia che aveva fatto impazzire i tifosi sui social: «Quindi Dio ha una Panda 4X4», il commento più gettonato a suo tempo.
La famiglia Baggio
Valentina è la maggiore dei figli di Roberto Baggio. Fidanzato prima e sposato poi con Andreina Fabbi, Roberto ha infatti anche Mattia e Leonardo. Il primo fa lo chef, il più piccolo invece gioca a calcio (centrocampista mancino). A tenere la famiglia in relazione con il mondo dei social, come detto, è Valentina, che ha 100mila follower su Instagram.
Firenze, il buddhismo e l’amore dalla Cina
TOTO SCHILLACI ROBERTO BAGGIO - ITALIA 90
Quando era alla Fiorentina, Baggio si avvicinò al buddhismo dopo l’incontro con un amico, gestore di un negozio di dischi (Maurizio Boldrini, qui l’intervista). Anche Andreina lo seguì nella nuova filosofia di vita. E questo ha avuto un profondo impatto non solo sul calciatore e i suoi cari, ma anche su Brescia.
Nel 2020, nel pieno della bufera della pandemia da Covid che ha duramente colpito la Lombardia e, in particolare, Brescia e Bergamo, da Chengdu, in Cina, il fanclub BaggioHero spedì 22.000 mascherine per proteggere la città.
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Usa ’94: il rigore sbagliato
Già, quel maledetto tiro dal dischetto: 17 luglio 1994, Roberto Baggio ha trascinato l’Italia di Arrigo Sacchi alla finalissima del Mondiale americano. Doppietta alla Nigeria agli ottavi, gol decisivo alla Spagna ai quarti e doppietta in semifinale contro la Bulgaria. In finale contro il Brasile non arriva in ottime condizioni fisiche. Dopo 120’ la gara resta sullo 0-0 e si va ai rigori. Baggio sbaglia e regala alla Seleçao l’allora quarto titolo iridato.
«Cosa ho pensato prima di calciare? Ero convinto di segnare, mi è sempre piaciuto prendermi le responsabilità. Ho sempre preso i rigori, sin da quando ero piccolo. Non ho mai avuto paura di quella sfida con il portiere, in questo caso con Taffarel. È un gioco da ragazzi, ma chiunque calcia, può sbagliare», ha detto. Un errore, tuttavia, per cui non si perdonerà mai:«Lo sogno ancora oggi - dirà spesso - non me lo dimenticherò mai».
I rapporti con gli allenatori e lo scontro con Sacchi
Roberto Baggio ha unito e diviso ed è per questo che resta uno dei simboli della storia del calcio italiano. Ha partecipato a tre Mondiali (Italia 90, Usa 94 e Francia 98), non venendo convocato dall’allora c.t. Giovanni Trapattoni per il torneo nippo-coreano del 2002, ma senza mai scendere in campo a un Europeo (a Svezia 92 l’Italia non era presente nella fase a gironi, ma c’era a Inghilterra 96 e Olanda-Belgio 2000). E già questa – agli occhi degli appassionati – è una cosa incredibile. Baggio non ha avuto un ottimo rapporto con Arrigo Sacchi, Marcello Lippi e Fabio Capello.
Le ginocchia martoriate e i 220 punti di sutura
Una carriera contraddistinta da tanti infortuni alle ginocchia. Come l’ultimo con il Brescia, nel 2002, con il ritorno lampo in campo per sognare la partecipazione al quarto Mondiale, mai arrivata: «Il primo è stato al Vicenza, quando coltivavo il sogno di raggiungere la prima squadra. Stavo iniziando la mia carriera. L’infortunio è stato tremendo: 220 punti di sutura.
Ero così disperato che ho anche detto a mia madre “Se mi ami, uccidimi”. Ho perso 12 chili in due settimane. Ho sofferto e pianto molto. Hanno danneggiato il mio ginocchio, la mia anima, e mi hanno accompagnato per tutta la mia carriera. Nel momento dello sconforto mi sono ricordato del ragazzo che amava giocare a calcio, e che avrebbe fatto di tutto per realizzare quel sogno», ha raccontato.
La «guerra civile» per il passaggio alla Juventus
Estate 1990, Roberto Baggio passa dalla Fiorentina ai rivali della Juventus, scatenando una specie di guerra civile in città, con i tifosi furibondi con la loro dirigenza. Qualche mese dopo, è il 6 aprile 1991, l’ex fantasista sfida i viola, il suo passato, tornando al Franchi. Baggio, che ha lasciato Firenze malvolentieri (l'offerta della Juve, circa 25 miliardi, era troppo ghiotta per il club), viene sommerso dai fischi e la sua prestazione ne risente.
A inizio ripresa però si procura un rigore ma chiede di non batterlo. Così sul dischetto va De Agostini, tiro angolato, tuffo vincente di Mareggini che para. Non è finita. Al 64’ il tecnico juventino dell’epoca, Luigi Maifredi, lo toglie dal campo. Baggio si avvia mesto verso gli spogliatoi. Un tifoso di casa dalla tribuna gli lancia una sciarpa viola e il «Divin Codino» la raccoglie portandola con sé prima di salutare il «suo» stadio, che gli regala un’ovazione.
La rapina in casa, picchiato e sequestrato per 40 minuti
roberto baggio con moglie e figli
Lo scorso giugno Roberto Baggio e la sua famiglia sono stati vittime di una violenta rapina mentre stavano guardando la partita Italia-Spagna valida per l'Europeo di calcio che si stava giocando in Germania. Una banda di sei persone, tutte armate, ha fatto irruzione nella villa del calciatore ad Altavilla Vicentina.
Non appena i rapinatori sono entrati in casa, il «Divin Codino» ha tentato di affrontare uno di loro: dopo una brevissima colluttazione, il rapinatore lo ha colpito in fronte con il calcio di una pistola, provocandogli una ferita profonda, poi lui e i suoi familiari sono stati chiusi in una stanza mentre i malviventi mettevano sottosopra ogni stanza rubando orologi, gioielli e denaro. Davvero una bruttissima disavventura. […]
roberto baggio 6
RAPINA NELLA VILLA DI ROBERTO BAGGIO
roberto baggio 6
roberto baggio e la figlia valentina 2
RAPINA NELLA VILLA DI ROBERTO BAGGIO
roberto baggio
il rigore sbagliato da roberto baggio a usa 94 2
il rigore sbagliato da roberto baggio a usa 94 3
roberto baggio 4
roberto baggio baresi usa 94
roberto baggio finale usa 94
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