DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
QVIRINO CONTI per www.dagospia.com
Proprio quando la sazietà stava prendendo il sopravvento e, sfiniti da così tanto frastuono formale, ci si lasciava cadere all’ombra protettiva della disaffezione, con un “ora basta, non vi amerò più”, intanto che l’avidità di “giornaloni” impenitenti continuava il macinio opportunistico di un’esperienza tra le più alte inventate dall’istinto e dalla cultura, eccoli, sempre loro, sempre Dolce & Gabbana, a risanare una storia d’amore tra le più appassionanti – seppure ormai sfinente – tra il Tempo e la Moda, sua eterna ombra.
E non c’era scampo a quella meravigliosa trappola, a quella rete di incantamenti. Che del caos dilagante facevano un’ordinatissima promiscuità, come sempre quando l’intelligenza modera la superbia e l’istinto.
domenico dolce stefano gabbana bianca balti
Ancora loro, fino a chiedersi come sia possibile che, naturalmente nei limiti della loro identità, continuino a rianimare proprio quello che la storia del gusto aveva già predisposto da sempre.
Perfetti, impeccabili, riconoscibili: tranquillizzanti come davanti a un bel Bernini. (Se proprio al tumulto borrominiano ci si è momentaneamente assuefatti.) Con citazioni del grande cinema hollywoodiano, fra Tarzan e King Kong, Le miniere di Re Salomone e Mogambo; e quell’estetica patinata che giunse da noi come un grande sogno su William Holden, Clark Gable, Johnny Weissmuller e Stewart Granger.
Ma anche Walter Albini: finalmente con pantaloni al punto giusto e tali da lasciar immaginare l’inimmaginabile. Coloniale ma non come La mia Africa. Piuttosto, come certe immagini seppiate riportate da un solenne scopritore delle sorgenti del Nilo. E quelle fantasie che, ricondotte finalmente all’umano, raccontavano cose umane; e di quell’umano, ogni piega sentimentale.
Naturalmente c’era già stata Prada, a Shanghai, a spalancare energicamente le finestre per una buona folata d’aria pura. Ma ora, da Milano, la conferma. Con pochi attori di rango e qualche ruggito da far ben sperare. Distinguendo, almeno per ora, la discarica dal deposito.
domenico dolce stefano gabbana terry richardsondomenico dolce stefano gabbana terry richardson
clark gable e ava gardner johnny weissmuller con sua moglie lupe velez
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