DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per www.corriere.it
Lei è «l'altra». La giovanissima collega italoinglese - poco più che ventenne - di Alessandro Impagnatiello. La ragazza che da quasi un anno aveva intrecciato, a sua insaputa, una storia «parallela» con il 30enne barman dell’Armani Bamboo di via Manzoni a Milano. […]
È lei […] a scoprire la doppia vita dell'uomo che nella notte tra mercoledì e giovedì ha confessato l'omicidio di Giulia. È sempre lei a contattarla, per conoscerla, per parlare, per scoprire insieme che Alessandro aveva mentito a entrambe. Ed è ancora lei la prima a iniziare a sospettare del 30enne, e a temere per la salute di Giulia.
La giovane italoinglese attira l'interesse di Alessandro fin dal primo istante in cui lui - è il giugno 2022 - conosce la sua nuova giovane collega di lavoro. Lei fa la cameriera, lui è il responsabile del bar. Inizia subito a corteggiarla, e un mese dopo i due cominciano a frequentarsi.
Si vedono, a volte passano la notte insieme. Con il passare delle settimane le cose sembrano farsi serie […]. A gennaio, poi, lei rimane incinta, ma «di comune accordo con lui» sceglie di interrompere la gravidanza. Dell'esistenza di Giulia, lei verrà a saperlo solo ad aprile, e come spesso accade è il telefonino di lui lo «spione». «Ho visto delle foto sul suo telefono che lo ritraevano in vacanza con Giulia a Ibiza, invece a me aveva detto che ci sarebbe andato da solo», racconterà ai carabinieri.
Giulia è al sesto mese, difficile al mare nascondere il pancione. La ragazza se ne accorge. Chiede spiegazioni ad Alessandro che però nega di essere il padre del bambino. Le mostra un (falso) esame del Dna che lo scagionerebbe, le dice che la relazione è terminata ma di dover stare comunque accanto a Giulia perché la 29enne sarebbe emotivamente instabile, bipolare, e avrebbe minacciato il suicidio.
L Armani Bamboo Bar di Milano, dove lavorava Alessandro Impagnatiello
Per un po', il castello di bugie regge. Fino a una vacanza che separa la giovane da Alessandro, che per il viaggio le presta il suo tablet. È grazie a questo dispositivo che lei scopre la verità: trova le tracce delle ricerche sul web fatte dal barman per falsificare il test di paternità.
Al suo ritorno - siamo a fine maggio – […] la relazione è finita. Ma lei decide comunque di conoscere Giulia. La contatta. Si danno appuntamento davanti all'Armani Bamboo. Le due donne parlano per oltre un'ora, si confidano, concordano di essere state entrambe raggirate da Alessandro.
Chiedono anche a lui di partecipare (che però non si farà vedere). Anzi, è Giulia a insistere che al chiarimento partecipi anche il 30enne. È un punto su cui Giulia non intende far sconti: Alessandro deve affrontare tutte e due. Ma solo poche ore più tardi - è la sera di sabato 27 maggio e Giulia è tornata a casa - nei messaggini che le due donne si scambiano, la 29enne di Sant'Antimo cambia radicalmente idea.
È una giravolta troppo evidente per non insospettire. «A mio avviso mi stava scrivendo in maniera diversa da quanto aveva fatto in precedenza». Sembra quasi un'altra persona rispetto a quella appena conosciuta: «Mi scriveva che lei non era stata sincera con me e di lasciarla in pace e che voleva tornarsene a casa», a Sant'Antimo.
Le comunicazioni tra le due donne s'interrompono alle 21.50 di sabato: non risponde più ai messaggini dell'«altra», al cellulare la segreteria telefonica. La giovane italoinglese inizia a «torchiare» Alessandro: gli chiede di Giulia, gli chiede di poterla vedere in videochiamata.
Lui accampa scuse su scuse: è a letto; sta dormendo; sta riposando, davvero, ma a casa di un'amica. Qualcosa non le torna, in lei si fa spazio la paura, i suoi sospetti si moltiplicano. E quando si trova Alessandro sotto casa, non lo fa entrare. […] «All'ennesima dimostrazione della sua falsità, gli dicevo di non credere a quello che mi stava dicendo».
Lui se ne va. Il giorno dopo, Alessandro è «strano», le dice solo che Giulia quel giorno non rispondeva più nemmeno alle sue telefonate. «In quelle circostanze - aggiunge - ho notato fuoriuscire dallo zaino di lavoro di Alessandro che aveva in spalla dei guanti in lattice di colore azzurro». Infine, riesce a contattare la sorella di Giulia, nonostante le resistenze di lui: è allora che scopre che nessuno ne più niente della 29enne. «Ero e sono preoccupata per Giulia», metterà a verbale.
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