DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER…
Egle Santolini per “la Stampa”
David Byrne sta facendo di tutto per renderci felici e pieni di speranza. La sua ultima invenzione si chiama Reasons To Be Cheerful, è composta di storie, fotografie, spunti e notizie e ha fatto tappa ieri sera alla Fondazione Prada di Milano. Ha originato anche un disco, American Utopia, che uscirà il 9 marzo, è stato anticipato dal singolo Everybody' s Coming Up To My House e verrà presentato con un tour mondiale (tre date italiane a luglio a Ravenna, Perugia e Trieste).
E intanto eccolo qui, il fondatore dei Talking Heads, in veste di conferenziere, serio e convincente ma con un delizioso tocco di follia, a raccontare com' è nato il progetto: «La lettura dei quotidiani mi rendeva depresso e irrequieto, e allora ho cominciato, senza pensare a un uso professionale della faccenda, ma proprio per una sorta di autoterapia, a raccogliere le notizie che facessero nascere una speranza.
Dopo un po', mi sono reso conto che spesso erano collegate fra di loro, anche se a prima vista non sembrava».
E sono progetti intelligenti di trasporto pubblico, dal bike sharing ai bus ad alta velocità di Curitiba fatti scorrere su una corsia di quella che doveva essere una superstrada inquinante e invasiva; recuperi di aree disagiate, da Medellín a Vancouver, dove si dimostra che una biblioteca o una palestra di danza in più possono fare miracoli e abbassare il tasso di criminalità e non solo quello di obesità; gruppi musicali formatisi nelle corsie di ospedali (succede al Bellevue di New York) dove si curano le vittime delle torture.
Byrne pensa che, nonostante il mondo sembri avariato e sul ciglio della catastrofe, fatti positivi continuino a succedere: «La gente è sempre più interconnessa», dice, e non sta riferendosi ai social network.
«Magari non si rende conto di far politica, magari non la fa in senso stretto, ma agisce e promuove il cambiamento».
Cita quel sindaco repubblicano di una città texana, prediletto anche da Al Gore, che al cambiamento climatico crede eccome: e ha convertito la sua municipalità alle fonti alternative, «non tanto per ragioni d' immagine ma perché conviene proprio, dal punto di vista economico». Poi tesse le lodi dell'asilo di Reggio Emilia, «dove i bambini vengono trattati come cittadini, con compiti e funzioni».
E la creatività dell'uomo di spettacolo spunta quando mostra una foto che lo raffigura in Carolina, dove durante l'ultima campagna si è impegnato per l'iscrizione alle liste elettorali. Quei potenziali elettori neri è andato a trovarli «vestito da bianco del Sud, con i pantaloni bianchi e la giacca a righine. Fa un certo effetto, ed è quello che volevo ottenere».
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