PER SALVARE IL PAPA CI VUOLE UN PAPA EMERITO - SE ALLA FINE MULLER E GLI ALTRI CARDINALI CONSERVATORI TEDESCHI HANNO ACCETTATO L’INTESA FINALE SULLA COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI, È PERCHÉ RATZINGER HA DATO IL SUO OK IN UN PRANZO CON SCHOENBORN

Marco Ansaldo per “la Repubblica”

 

BERGOGLIO RATZINGERBERGOGLIO RATZINGER

Il porporato austriaco, fautore dell’intesa finale sulla comunione ai divorziati risposati, e il Papa emerito, ben attento alle vicende del Sinodo dei vescovi. Sua Eccellenza il cardinale Christoph Schoenborn e Sua Santità il Papa Emerito Joseph Ratzinger- Benedetto XVI. C’è anche il dettaglio di un pranzo fra i due, avvenuto nel monastero Mater Ecclesiae, dentro il Vaticano, sullo sfondo dell’accordo raggiunto nel circolo Germanicus che ha fatto da modello agli altri gruppi, trovando un punto comune tra riformisti e conservatori prima del voto finale.

 

BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO

L’incontro tra il giovane arcivescovo di Vienna, da molti considerato papabile in un futuro Conclave, e l’anziano Pontefice tedesco, avvenuto qualche giorno prima del voto di sabato, rientra nelle consuete visite di cortesia degli allievi del cosiddetto Schuelerkreis (il cerchio degli ex studenti di Ratzinger), al loro vecchio professore.

 

Ma il Papa Emerito, che ormai fatica a camminare ma sul cui cervello nessuno ha nulla da eccepire, ha seguito con attenzione — da lontano — le fasi del dibattito. Che anzi lo hanno visto citato più volte nei testi. E tutti sanno quanto il capofila dei conservatori, il cardinale Gerhard Ludwig Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e curatore dell’opera omnia di Joseph Ratzinger, sia sensibile alla visione di Benedetto.

 

BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO

Nella mano infine tesa da Mueller ai progressisti Schoenborn, Marx e Kasper, c’è così chi ha visto il desiderio di non spaccare il Sinodo rigettando la spinta chiesta da Francesco, ma piuttosto di accoglierla. «È stata una vera sorpresa», commentano oggi ammirati le fonti interne all’assemblea, mentre rilevano che «la relazione, passata non senza conflitti, ha trovato all’ultimo una base comune».

 

Nelle affannose ore della trattativa finale il cardinale Walter Kasper citava la “Summa” di Tommaso d’Aquino, laddove si parla del “principio di prudenza”. E nella relazione del Circolo Germanicus faceva capolino la parola “discernimento”, cara ai gesuiti e a Bergoglio. Mueller, la sera, si portava il libro di Tommaso d’Aquino a casa. La mattina dopo accettava il compromesso proposto dai progressisti.

GERHARD 
MULLER
GERHARD MULLER

 

«È stato un miracolo», ha detto non a caso, riferendosi al risultato raggiunto, padre Thomas Rosica, direttore della Fondazione Salt and Light, specializzata nei media. Perché un solo voto, 178 contro 80 contrari, ha salvato il quorum richiesto dei due terzi affinché la comunione ai divorziati passasse, approdando nelle mani di Papa Francesco che adesso potrà girarla come risultato concreto ai fedeli.

 

Il Pontefice ieri era visibilmente soddisfatto. Nella messa conclusiva a San Pietro ha ringraziato i “fratelli sinodali”, e detto che il Sinodo «è stato faticoso, ma porterà sicuramente molto frutto».

Christoph SchoenbornChristoph Schoenborn

 

Poi ha avvertito che non bisogna «cadere in una “fede da tabella”, per cui presi dai nostri ritmi e convinzioni escludiamo «chi non è all’altezza o dà fastidio». I Padri sinodali, felici e stremati da tre settimane di lavoro, si sono abbracciati ancora una volta. E in tarda mattinata, ognuno è ripartito per le proprie sedi di residenza nel mondo.

 

cardinal walter kasper cardinal walter kasper