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RAVE DI CASAPOUND AL VILLAGGIO OLIMPICO: NOTTE DI CAOS, SALUTI ROMANI E PROTESTE DEI RESIDENTI – “NON SI RIUSCIVA A DORMIRE, LA MUSICA ERA ALTISSIMA” – PER “IL MESSAGGERO” IL RAVE ERA “ILLEGALE” MA DA CASAPOUND FANNO SAPERE: “LA FESTA ERA STATA AUTORIZZATA. LA PROSSIMA VOLTA INVITIAMO ANCHE VOI…”- VIDEO

 

Valeria Arnaldi per www.ilmessaggero.it

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Residenti in protesta al Villaggio Olimpico, dopo il rave di CasaPound, sabato sera, in via degli Olimpionici. Non anticipata da alcuna comunicazione, in una location all’aperto, si è tenuta la decima edizione del raduno annuale Tana delle Tigri, iniziato alle 19 e proseguito fino a tarda notte.

 

Sottotitolo dell’evento, «La paura appartiene alle prede». Numerose le telefonate alle forze dell’ordine per la musica eccessivamente alta e gli schiamazzi. «Non si riusciva a dormire - raccontano al civico 9 di piazzale Cardinal Consalvi che affaccia sulla location - noi viviamo al settimo piano, la musica era fortissima. Abbiamo in casa un anziano e dei bambini, abbiamo passato tutti la notte in bianco».

 

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Così anche in via degli Stati Uniti. «Erano tantissimi - commenta un quindicenne in via Olanda - hanno suonato fino all’alba». A illustrare il tenore della serata, la scaletta live. Sul palco, Bronson e gli Zetazeroalfa, noti in particolare per “Cinghiamattanza”, canzone che viene “ballata”, pogando e colpendosi l’un l’altro a cinghiate.

 

CASAPOUND

Eugenio Palazzini per www.ilprimatonazionale.it

 

Il Messaggero tenta un’improbabile rincorsa ai fuoriclasse delle inchieste bufala e finisce per sparare una serie di fesserie contro CasaPound. Non c’è niente da fare, nel campo dei finti scoop dalle parti di Repubblica ed Espresso la sanno lunga e non intendono affatto mollare il gradino più alto del podio. Ecco allora che nonostante il titolone surreale: “Roma, rave illegale di CasaPound al Villaggio Olimpico”, l’articolo del quotidiano capitolino finisce per strappare sorrisi a denti stretti giusto per stoppare i facili sbadigli dei lettori.

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Il movimento della tartaruga frecciata sarebbe infatti responsabile di aver organizzato un “rave”, giusto per buttarsi in un paragone grottesco con i free party a base di droga e musica techno improvvisati in luoghi occupati per l’occasione da gruppi che ben poco hanno a che vedere con CasaPound. Eppure anche i sassi sanno che le sostanze stupefacenti, di qualunque tipo, sono bandite dai cattivissimi “fascisti”. In preda al perbenismo securitario, il Messaggero ha voluto però stigmatizzare così la decima edizione di Tana delle Tigri, evento che appunto CasaPound organizza a Roma da dieci anni e che era regolarmente autorizzato (neanche la fatica di informarsi a riguardo)…

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