DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”
fabrizio roncone foto di bacco
«La Madonna parla, sta parlando», cominciamo a ripeterci tutti, non si capisce se con il dovere di crederci, molti — certo — con la voglia di crederci, ma senza nemmeno sapere chi gliel’ha data questa notizia al cameriere, veloce a soffiarcela mentre siamo nella sala delle colazioni, stretti in mezzo a un gruppo di rumorose pellegrine spagnole che saltano la fila e spingono, e vogliono il burro e il miele e anche la focaccia tostata, gioiosamente voraci come camionisti alla frontiera.
Il cameriere, un tipo ossuto e con la barbetta rossiccia, è serissimo. Annuisce con la testa: proprio così, avete capito bene. «La Beata Vergine sta parlando». Uno si volta e resta impietrito con il vasetto dello yogurt a mezz’aria, alcune indietreggiano, barcollando, dal buffet.
L’incredulità e l’emozione scatenano un panico pieno di misticismo. Donne che crollano in ginocchio, a mani giunte. Una famiglia italiana, di Asiago — dopo aver calmato la più anziana della comitiva, forse la nonna, che urla: «Lo sapevo! Me lo sentivo!» — si mette in circolo e attacca a recitare un’Ave Maria.
Altri, con sguardi acquosi, balbettando frasi sconnesse, corrono all’ascensore, volano in camera a prendere il rosario e lo zainetto. Un giovane sacerdote portoghese si mantiene però lucido: insieme decidiamo di andare alla reception dell’albergo.
Dove sta parlando? Con chi? Allora si scopre che la Madonna non sta parlando, ma parlerà (del resto compare e parla ogni giorno, e a un’ora piuttosto precisa: che, però, non è questa).
La notizia fasulla è stata generata da un corto circuito nella traduzione. […] Tocca al sacerdote mettersi al centro della hall e spiegare ai pellegrini scalpitanti, eccitati, che non c’è alcun miracolo in corso, purtroppo. La Beata Vergine ci aspetta comunque per la preghiera, come da programma, sul monte Crnica, in località Podbrdo, dove apparve la prima volta, e dove c’è la sua statua.
Il sacerdote si chiama Alfonso Ferreira, viene da Oporto, e ha una tonaca con una sparata di bottoni da prete come non se ne vedono più, da quando il clero marcia ovunque in clergyman e maglione. […]
Tenete bene a mente quello che dice don Alfonso. «Vede, in fondo non è complicato spiegare la gigantesca forza di questo luogo. Perché mentre i santuari di Lourdes e Fatima sono monumenti, voglio dire che ci vai con i libri di storia sotto al braccio e poi chiedi una grazia, un’intercessione, ti inginocchi nella devozione più profonda...
Qui a Medjugorje vieni invece perché tre dei sei veggenti ancora vedono e ascoltano la Madonna, ci parlano proprio ogni santo giorno, e questo consente a tutti noi di sentirci, in qualche modo, dentro l’evento, anche e forse soprattutto nella segreta speranza, com’è accaduto poco fa, di esserne addirittura partecipi».
Poi don Alfonso mi racconta che sulla montagna dove comparve la Madonna si va a piedi, salgono a piedi anche gli anziani, e persino chi ha le stampelle ci prova, tutti gli oltre 50 milioni di fedeli venuti finora in psichedelico pellegrinaggio si sono arrampicati sudando e invocando l’aiuto di Dio: un quarto d’ora per attraversare questo paesino della Bosnia-Erzegovina, case basse con i tetti rossi e poi alberghi e ristoranti e negozi di souvenir con l’immagine della Madonna, e quindi una ventina di minuti per inerpicarsi, perché non c’è sentiero, ma solo pietre appuntite e massi, tra gli abeti.
Lassù, al centro di una piccola radura, intorno alle ore 18 del 24 giugno 1981, sei giovani della locale parrocchia videro apparire una figura femminile dai riverberi biancastri che teneva un bambino tra le braccia. Pregarono con lei e le parlarono e, nel tempo, hanno continuato.
A tre di loro, che sostengono di aver ricevuto i cosiddetti «dieci segreti» (inutile chiedergli di cosa si tratti, perché rispondono: «I segreti sono segreti»), la Beata Vergine compare ormai solo una volta l’anno: a Mirjana Dragicevic, il 18 marzo; a Ivanka Ivankovic, il 25 giugno; a Jakov Colo, la sera di Natale. Ma agli altri — Ivan Dragicevic, Vicka Ivankovic e Marija Pavlovic — la Madonna continua ad apparire ogni giorno, più o meno verso le sei del pomeriggio, e più o meno quando iniziano a recitare la settima «Salve, o Regina».
Si raccolgono in preghiera: e lei arriva.
Puntuale.
Sempre.
La Madonna non salta un appuntamento.
E li raggiunge ovunque.
Marija Pavlovic, sposata con un italiano, spesso è nel nostro Paese, mentre Ivan Dragicevic trascorre metà dell’anno negli Stati Uniti.
Quando sono a Medjugorje, può comunque capitare che i tre veggenti accolgano in casa alcuni selezionati pellegrini e gli consentano di prendere parte all’evento. La scena […] è semplice: con i fedeli in ginocchio e il veggente in piedi, al centro della stanza, che si fa il segno della croce e inizia a pregare.
Dopo dieci minuti («Minuto più, minuto meno»), gli occhi del veggente si illuminano.
Solo che la Madonna ai pellegrini non compare. E nemmeno ne sentono la voce. La «vede» e ci «parla» solo il veggente. Insomma, bisogna fidarsi. E qui, senza esitare, si fidano tutti. A Roma, in Santa Sede, molto meno.
Adesso, seguite bene: perché in questa storia piena di fede profonda e travolgente devozione mariana, di spiritualità efferata e untuosa, tutti i dubbi più concreti, più crudi, più scabrosi, sono alimentati proprio in Vaticano, dove molte volte — negli anni — è stato evocato il sospetto di «eresia».
La vicenda è spinosa, viene trattata con malcelato imbarazzo: così, nel 2010, Benedetto XVI affida al cardinale Camillo Ruini la guida di una Commissione internazionale d’inchiesta, con il preciso compito di fornire una valutazione teologica sul fenomeno Medjugorje […].
roberto mancini in pellegrinaggio a medjugorje
Dopo sette anni, a svelare i risultati dell’indagine è papa Francesco […]. Il Pontefice spiega, con tono ruvido, e perentorio, che la Commissione ha sezionato il caso in due «segmenti»: una parte riguarda le prime sette iniziali apparizioni, «o presunte tali», su cui «si deve continuare ad investigare»; sulle successive, invece, Francesco spiega che, sia pure a titolo personale, ritiene «ci siano molti dubbi».
E aggiunge, con un sospiro: «... Io credo alla Madonna nostra Madre buona, e non a quella che è a capo di un ufficio telegrafico».
Un concetto esplicito, e clamoroso. Tradotto: il Papa non si fida dei veggenti (forse qualcuno gli ha pure spifferato che quasi tutti hanno aperto hotel e bar, e hanno trasformato le «visioni» in un formidabile business).
È una posizione che resta, nella sostanza, immutata anche quando — notizia di due settimane fa — la Santa Sede concede il nulla osta, «Nihil obstat», al culto.
[…] Qui, sul sentiero che sale ripido, impervio, la gente s’arrampica pregando e trovando una dimensione di autentica letizia, sente di avvicinarsi al Cielo, si sono verificate conversioni e guarigioni. I fedeli, all’inizio, arrivavano soprattutto dalla Polonia e dall’Italia: adesso procediamo in fila con austriaci e tedeschi, una coppia di irlandesi, un medico in pensione di Bari che tiene una croce di legno sulle spalle e poi c’è José, un ragazzone spagnolo di oltre cento chili, la camicia rossa sformata dal sudore, che si appoggia «al fratello di Roma», e ansima, e vacilla, sta per scivolare, e allora invoca l’aiuto di «Nostro Signore!», e però amico mio adesso fermiamoci, gli dico, bevi un sorso d’acqua, se no, con questo caldo, lassù non ci arriviamo.
È una giornata magnifica, con il cielo limpido e il sole a picco. Ed è ovviamente una sciocchezza, come qualcuno racconta, che il sole, su questa collina, abbia movimenti anomali: chi li coglie […] è solo perché, in un miscuglio di curiosità e fede furiosa, lo fissa intensamente, scatenando reazioni oculari fisiologiche e, in qualche caso, procurandosi anche danni alla retina.
Piuttosto: ciò che sul serio colpisce è l’autentica tenacia, l’insospettabile prodigiosa energia con cui anche i più anziani, i più fragili, non mollano e arrancano su, verso il luogo della prima apparizione. Alcuni si sono tolti le scarpe e camminano a piedi nudi, subito lacerati dai sassi aguzzi. Molti stringono un rosario tra le mani. Interi gruppi lo recitano ad alta voce. C’è una sensazione diffusa di serenità. Qualcuno scoppia, improvvisamente, in pianti struggenti. Ma paiono lacrime di pura felicità raggiunta.
Bus diretto a Medjugorje esce di strada
Davanti alla statua, di colpo, un grande silenzio. Profondo. Un silenzio molto bello, ecco. E, subito, anche pieno di pensieri. Il più forte, per un cronista, è: ma com’è la Madonna che quei sei giurano di vedere?
È lo stesso interrogativo che, per anni, ha tormentato pure Fra’ Janko Bubalo, francescano dell’Erzegovina e letterato. Ha studiato le apparizioni, ha interrogato i veggenti. E, alla fine, a cinque di loro, distribuì un questionario (Jakov Colo si rifiutò di rispondere, ma poi ammise che i suoi amici avevano raccontato la verità).
Domande e risposte.
Quanto è alta, la Madonna? «Circa un metro e 65 centimetri». Quanto potrebbe pesare?
«Circa 60 chili». Quanti anni le dareste? «Dai 18 ai 20». Dove si trova? «Su una piccola nuvola».
Com’è il suo viso? «Allungato, ovale, normale».
E le sue labbra? «Belle, sottili». Si nota un sorriso, nel suo volto? «Forse. Si tratta, piuttosto, di una beatitudine indescrivibile». Gli occhi di che colore sono? «Spiccatamente azzurri». E com’è il naso? «Bello, piccolo, proporzionato».
Com’è vestita? «Indossa un semplice abito da donna». Di che colore? «Grigio, forse grigio azzurro». Fin dove arriva l’abito? «Si perde nella nuvola». Cos’altro indossa la Vergine? «Ha un velo bianco sul capo». Ha gioielli? «No». Ha sempre le stelle attorno al capo? «Normalmente, le ha». Si vedono i suoi capelli? «Un po’». […] La Vergine è davvero bella come dite? «In realtà non abbiamo mai detto niente, a riguardo. La sua bellezza è indescrivibile».
Per quel che conta questo questionario, aiuta a capire come, almeno all’inizio, i veggenti avessero almeno voglia di collaborare. Poi, lentamente, hanno iniziato a contraddirsi […] e sono diventati assai più prudenti. Con questi pensieri addosso, la forza mistica del silenzio di poco fa, mentre si scende, diventa inesorabilmente sempre più flebile.
Ci sono pure i singhiozzi di una signora, con i piedi sanguinanti, che stanno portando in ospedale. C’è il rombo dei pullman che scaricano altri pellegrini. C’è lo sguardo che scorre sui negozi che vendono statue della Madonna (una fu acquistata anche da Gisella, la santona di Trevignano Romano: il cui progetto, visto da qui, appare più chiaro) e poi mantelli con l’immagine della Madonna, e cappelli, zaini, cuscini, candele, portafogli.
Ogni trattoria ha la sua statuetta, e ne trovi pure lungo le strade, sui balconi, e al supermercato la Beata Vergine è persino sugli scaffali e dagli altoparlanti diffondo musica sacra.
Un ricercatore croato, Vencel Culjak, voce neutrale, non critica sul fenomeno, ha calcolato che nel periodo da lui indagato, che va dal 1981 al 2013, le entrate dei francescani della chiesa parrocchiale possono essere stimate intorno ai 290 milioni di euro.
Pregare per pregare: e poi però per fare soldi, tanti soldi e ancora soldi. Con le offerte durante le messe celebrate, dall’alba al tramonto, in tutte le lingue. Con eventi e concerti benefici (José Carreras). Con le donazioni segrete scatenate da un carisma alimentato anche dalla poderosa coda dei vip in visita: da Mel Gibson a Messi, da Valeria Marini a Lorella Cuccarini, ad Al Bano, a Umberto Tozzi, a Nek, a Paolo Brosio (un habitué), a Kim Rossi Stuart, all’ex ct azzurro Mancini, a Buffon, a politici come Giulio Andreotti (fu tra i primi a venire) a Umberto Bossi. Matteo Salvini ha la medaglietta della Regina di Pace nella cover del cellulare.
Non c’è altro sugli appunti.
Chiudo la sacca, sto per lasciare l’albergo.
Squilla il cellulare. «Oh, ricordati di portarmi un rosario. Quella Madonna è troppo potente...».
bergoglio MEDJUGORJE! pellegrine a medjugorjeMEDJUGORJE henryk hosermedjugorje 1
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