COME SI AGGIRA LA SORVEGLIANZA IPER-TECNOLOGICA DI ISRAELE? CON LA CARA E VECCHIA PALA - LA RETE DEI TUNNEL CHE PERMETTE AI TERRORISTI DI HAMAS DI PASSARE SOTTO IL CONFINE TRA GAZA E ISRAELE E SPOSTARE ARMI, MERCI, OSTAGGI E SOLDATI - LE PRIME GALLERIE SONO STATE SCAVATE INTORNO AL 1989 E ALCUNE SONO DOTATE DI LUCE, SUPPORTI E SONO PROFONDE ANCHE 60-80 METRI - NONOSTANTE I NUMEROSI TENTATIVI DI GERUSALEMME DI DISTRUGGERE O BLOCCARE I CUNICOLI, I PALESTINESI NE SCAVANO DI NUOVI PER AGGIRARE I CONTROLLI MILITARI...

i tunnel scavati da hamas sotto il confine tra gaza e israele

Estratto dell'articolo di G. O. per il "Corriere della Sera"

L’ultimo allarme lunedì mattina: i terroristi potrebbero attaccare usando i tunnel clandestini che passano sotto il confine tra Gaza e Israele.[…] Questo metodo non è la creazione di una particolare fazione ma la conseguenza della situazione nella Striscia. […] I palestinesi hanno trovato allora soluzioni per contrabbandare dall’Egitto merci, persone, carburante, armi passando sotto i reticolati. Le prime gallerie sono state scavate attorno al 1989 […]

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«La necessità è la madre delle invenzioni», dichiarerà il dirigente di Hamas Khaled Meshal, frase riferita proprio ai tunnel. I guerriglieri, per oltre vent’anni, li hanno trasformati con tre finalità: logistico, per ricevere materiale bellico; difensivo, per ostacolare eventuali interventi terrestri israeliani; offensivo, per inviare commandos nello Stato ebraico evitando la sorveglianza. Dai cunicoli realizzati in modo approssimativo sono arrivati a strutture dotate di luce, di supporti, profonde anche 60-80 metri, in grado di assicurare il transito rapido dei portatori. E le gallerie si sono rivelate subito un «alleato» dei miliziani.

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 I palestinesi se ne sono serviti per catturare soldati, piazzare mine, prendere di mira pattuglie[…] È nato anche un «mercato» delle gallerie, con team dedicati ai traffici e disposti ad affittarle e, magari, ora sono diventate le celle dei prigionieri israeliani e stranieri. Crisi dopo crisi sono entrate nella lista dei bersagli principali di Israele.

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La difesa ne ha scoperti oltre una cinquantina grazie a soffiate e al ricorso a mezzi sofisticati. Sensori, sismografi, apparati «segreti» hanno aiutato l’esercito mentre gli egiziani hanno allagato con l’acqua di fogna le zone sul loro lato del confine. Diversi crolli, alcuni provocati artificialmente, hanno causato la morte dei minatori. Gerusalemme ha chiesto la collaborazione degli Usa, poi ha costruito una barriera sotterranea lunga circa 60 chilometri attorno a Gaza per rendere la vita difficile agli scavatori.

L’hanno completata nel 2021, ricorrendo a 14 mila tonnellate di ferro e cemento, con un costo di oltre un miliardo di dollari. […]

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