DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
Antonio Riello per Dagospia
DIO SALVI I DUCHI DI SUSSEX !
Una "breaking news" della BBC che sovrasta perfino i venti di guerra e le bizzarre azioni militari volute da Trump (che non si capisce mai se sono farsa o imminente tragedia):
Il Duca e la Duchessa di Sussex hanno dichiarato unilateralmente di volersi mettere da parte ed avere solo una "vita privata". Si parla di futuri lunghi soggiorni americani (probabilmente anche canadesi) e della "volontà di diventare finanziariamente indipendenti dalla Corona".
Imbarazzo seccato da parte di Buckingham Palace (piuttosto irrituale) e gogna mediatica da parte dei media (prevedibilissimo). Una valanga di critiche provenienti da ogni parte hanno accolto questa comunicazione ufficiale. Una vera tempesta di "invernale scontento".
LA REGINA ELISABETTA MEGHAN MARKLE E HARRY
Mr Graham Smith, portavoce del gruppo di opinione "Republic" che vorrebbe l'abolizione della Monarchia, e altri giornali con poche simpatie per i reali esigono che al dichiarato disimpegno di M&H (l'acronimo scherzoso che qualcuno usa per Meghan e Harry) debba seguire tassativamente l'immediata cessazione di ogni supporto finanziario di origine pubblica. "Niente Lavoro" = "Niente Stipendio". Ci sta.
Tra le molte voci critiche, c'è chi ha sollevato pure il problema del costo della loro protezione e sicurezza (sono classificati, in gergo burocratico, "internationally protected people"). Chi se ne deve occupare? E quando saranno all'estero? La loro confusa futura collocazione "dentro & fuori lo status reale" è una novità ancora piena di incertezze procedurali. Anche il recente e costoso restauro di Frogmore Cottage (la loro residenza) fatto con denari del contribuente non sta passando sotto silenzio.
elisabetta ii, meghan, harry, william e kate
Appartenere alla Royal Family non è precisamente una vocazione, è piuttosto una sublime condanna. Bisogna addestrarsi a lungo e duramente per saper fare un "mestiere" che comporta obblighi, limitazioni e oneri. Nel contempo questo "contratto non scritto" garantisce enormi privilegi che vanno ben oltre quelli di una vita molto agiata. Qualcuno paga per questo costoso standard di vita: sono i sudditi britannici con le loro tasse.
E' un capitolo di spesa che tecnicamente si chiama "The Sovereign Grant", nel 2019 è ammontato a circa 82 milioni di Sterline (la continuità e la stabilità di un paese hanno evidentemente il loro prezzo). Ad onor del vero bisogna dire che però nel 2018 la Regina, intesa come mera attrazione turistica, ha portato indirettamente nelle casse dell'economia britannica circa 1,8 miliardi di Sterline.
MEGEXIT - LA COPERTINA DEL NEW YORK POST SU MEGHAN E HARRY
I fondi pubblici effettivamente coprono circa il 5% delle attuali spese dei giovani Duchi essendo il restante 95% coperto dalle rendite personali del rubicondo babbo di lui. Meghan, attrice di successo, risulta comunque avere una fortuna personale stimata sui 5 milioni di Sterline, Harry invece un patrimonio intorno ai 20 milioni di sterline (in pratica l'eredita ricevuta alla morte di Lady D nel 1997). Dunque se la caveranno comunque assai bene, considerando anche la loro forte statura mediatica (di per sè garanzia di possibile altri futuri redditi, se sarà necessario).
Dalla parte dei sostenitori della Corona (Il "Times" ad esempio, ma anche "The Mail on Sunday" ai ferri corti personalmente con Meghan) le critiche sono paradossalmente ancora più feroci. Il Protocollo di Palazzo non è stato rispettato e in ogni caso come avrebbero potuto essere più egoisti ed intempestivi in questa loro decisione? A differenza del buon William e della ormai collaudata e prolifica Duchesse of Cambridge, vengono visti in sostanza come dei traditori o nel migliore dei casi come degli ipocriti.
Sembrano abbandonare il paese in un momento critico e con la famiglia in serie difficoltà (Sua Maestà non solo è vecchia e stanca, ma la crisi di immagine provocata dalle accuse di pedofilia verso Andrew, il Duca di York, sarà a lungo un problemone non da poco). Le azioni dei Windsor sono al ribasso e se si tenesse oggi un referendum Repubblica/Monarchia probabilmente la vittoria del "Sangue Blu" sarebbe risicata (e di certo i giovani non andrebbero a votare).
Vediamo rapidamente di capirne qualcosa, rammentando che la questione in realtà si era già posta ad Ottobre del 2019 quando la coppia, in una discussa intervista dal Sud Africa, aveva fatto trapelare la ferma intenzione di non voler esattamente passare tutta la vita a Corte.
1) Harry è da sempre legatissimo alla memoria della madre e di conseguenza ha sempre sentito la Royal Family come un ambiente in qualche modo freddo e ostile. Il suo maggiore interesse pare sia nel proseguire le iniziative di charity della buonanima, come quella dedicata a combattere l'uso delle mine anti-uomo, attiva soprattutto in Africa (Angola).
2) Le sue possibilità di avere un ruolo davvero attivo nella Royal Family sono ragionevolmente piuttosto remote. Rischia di fare la "bella statuina" per tutta la vita (è attualmente il sesto in ordine di ascensione al trono, ma chissà quanti figli sfornerà ancora Kate Middleton).
3) Si dice che il più giovane figlio di Charles abbia un carattere fragile e che la moglie, più risoluta e carismatica, sicuramente lo influenzi assai. I maligni (non mancano mai) sostengono sia addirittura dominato psicologicamente da lei.
4) L'attrice americana, con una mentalità da star system hollywoodiano, non è proprio in linea con le rigide aspettative di casa Windsor. La recente nascita del piccolo Archie ha certamente incrementato la voglia della Duchessa di Sussex di avere una vita più rilassata e spesa in parte anche oltre Atlantico, lontana da atmosfere noiose e ossessivamente formali. Harry si è adeguato volentieri.
Si potrebbe dire che le loro scelte sembrano assolutamente legittime e sensate. Vogliono semplicemente una vita tutta per loro (e se la possono permettere...) e sono curiosi del Mondo. Alla fine, dove sta il problema? E a chi importa davvero di tutta 'sta storia? E' infatti forte l'impressione che una tale bagarre mediatica sia piuttosto un debole e condiviso pretesto per non-parlare invece di tante annose faccende pratiche che in questi giorni il Regno Unito deve iniziare (con faticca ed incertezza) ad affrontare.
Insomma il classico polverone per sviare l'attenzione dai guai veri. Per la cronaca, Il Parlamento di Westminster ha inaspettatamente appena mandato in malora anche gli Erasmus universitari...
Ciò che dispiace di più, in prospettiva, è che forse con l'uscita di scena di Meghan Markle si perde un' occasione per un necessario (e probabilmente urgente) restyling della Monarchia Inglese. Lei avrebbe potuto essere un segnale importante. Una futura visione meno britanno-centrica e più aderente alla reale natura multietnica del regno avrebbe magari potuto trovare nelle origine afro-americane della Duchessa di Sussex un importante modello di regale ispirazione.
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