NAVONA ROSSO SANGUE – LA RIVOLTA DEI PITTORI ABUSIVI IN PIAZZA: MENTRE I VIGILI URBANI SEQUESTRANO CAVALLETTI E PENNELLI IN DUE SI FERISCONO ALL’ADDOME – L’OMBRA DEL RACKET: ‘NOI COSTRETTI A VERSARE IL 70% DEI GUADAGNI (IN MEDIA 300 EURO) PER LAVORARE!’

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Rinaldo Frignani per "Corriere della Sera - Edizione Roma"

La protesta dei pittori sfocia nel macabro. Sangue sui sampietrini di piazza Navona, sangue sul degrado che invade uno dei luoghi più visitati al mondo. Ieri mattina due manifestanti, un romano e un magrebino, si sono tagliati sull'addome mentre i vigili urbani sequestravano cavalletti e pennelli. Così, sotto gli occhi di centinaia di turisti, inorriditi alla vista di quello che i pittori stavano facendo. Gli agenti li hanno inseguiti e ammanettati, prima di portarli in ospedale con le auto di servizio.

Un altro capitolo - questa volta drammatico - sull'abbandono della piazza, anche alla vigilia di Pasqua, dove ieri pomeriggio c'erano operai al lavoro con pale e picconi per smontare il selciato attorno alla fontana del Bernini in un cantiere a cielo aperto, senza coperture (come quella che circonda la Barcaccia a piazza di Spagna, ad esempio), i figuranti in azione in ogni angolo, il capannello dei pittori in protesta e pochi altri - solo cinque - al lavoro, autorizzati per ora dal Tar (fra loro c'è anche un ex poliziotto) ma non dal Comune.

Per l'occasione c'era anche chi cantava l'opera - una giovane orientale - applaudita dai passanti. Insomma di tutto e di più, purtroppo, con i turisti sorpresi e perplessi, mentre una trentina di vigili del gruppo Sicurezza pubblica emergenziale, con il vice comandante generale Antonio Di Maggio, sequestrava i banchi ai pittori irregolari.

Abdallah Moutassim, 45 anni, da 27 sulla piazza, è finito in ospedale dove gli sono stati applicati 55 punti di sutura sulla pancia. Poi è tornato a piazza Navona, reggendosi l'addome con una sciarpa. «Se mi sequestrano i quadri, mi brucio. Da qui non mi muovo», ha minacciato di nuovo. Ma è stato fermato ancora una volta. Poco prima Moutassim aveva annunciato anche ai medici del Fatebenefratelli la sua intenzione di darsi fuoco.

Poi era stato dimesso dall'ospedale con tanto di referto nel quale venivano confermate le sue intenzioni. Il suo collega ferito è invece rimasto al pronto soccorso. Scene analoghe sotto al Campidoglio, dove alle 17 l'ala dura dei pittori si è spostata per chiedere un incontro con il sindaco. «Ci chiamano abusivi, ma siamo artisti e lavoriamo in piazza da anni - raccontano -. Aspettiamo il concorso mai più indetto dal Comune dal 2007: ci avevano detto che avremmo potuto lavorare qui vendendo le nostre opere fino al prossimo bando.

Roma deve avere una piazza pubblica per l'arte per tutti, come in tutte le capitali europee». Ma la Municipale indaga anche su altro. Oggi ritornerà in piazza anche per acquisire altre testimonianze di pittori che raccontano di essere costretti, per poter continuare a lavorare, a versare il 70 per cento dei loro guadagni giornalieri (in media 300 euro) a un personaggio storico di quei luoghi sul quale gli agenti dello Spe indagano. L'ombra del racket oltre al degrado. Adesso piazza Navona rischia di scoprire anche questo.

 

 

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