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Veronica Cursi per "www.ilmessaggero.it"
Una frazione di secondo. Tanto è bastato. Perché la sua bimba di un anno e mezzo e sua madre vivessero ore di puro terrore. E' sera a Roma, nel quartiere di Porta Maggiore.
Martina (il nome è di fantasia) torna casa dopo aver portato la piccola di un anno e mezzo a lezione di musica e trova posto proprio di fronte al portone del palazzo, un parcheggio libero ostacolato solo da un motorino messo storto. Accosta, mette le quattro frecce, tira il freno a mano e scende per spostarlo di pochi centimetri.
Non può immaginare che di lì a poco succederà qualcosa di incredibile. «Come un lampo, un uomo incappucciato entra in macchina, mette la prima e fugge via con la bimba e la nonna sedute sul sedile posteriore.
Incomincia a gridare, prova a rincorrere con tutte le sue forze la macchina che però scappa via a tutta velocità. Non ha il telefono, non ha la borsa. È tutto dentro la macchina». A raccontarlo è la sorella Francesca, ancora sotto choc.
«Mia sorella inizia a fermare, tra le lacrime, le persone per strada per chiamare la polizia. “C’è mia figlia nella macchina, aiutatemi”. Nel frattempo la nonna in macchina realizza quello che mai avrebbe immaginato di poter vivere nella sua vita. Inizia a scongiurare quest’uomo di fermarsi, di farle scendere, di rallentare. La macchina sembra impazzita, va a tutta velocità.
La bimba sbatte a destra e a sinistra piange. La nonna cerca di calmarla mentre continua a scongiurare quest’uomo. “Stai zitta”, le risponde e accelera. Prende marciapiedi, curve, marciapiedi. Schiva macchine e sfrezza come una mina vagante». È impazzito. Intanto comincia una vera e propria caccia all'uomo per le strade di Roma da parte dei carabinieri coordinati dalla centrale operativa.
«Dopo tanta strada e tanti chilometri con il freno a mano tirato - racconta ancora Francesca - la frizione si brucia e la macchina si ferma. L’uomo ruba tutto quello che c’è in auto: borse, portafoglio, cellulari. Poi così come è salito in macchina così fugge via. Mia madre abbraccia forte la nipotina.
Dopo un po’, i lampeggianti di sei pattuglie della polizia municipale alla ricerca di mia mamma e della bambina, le danno un respiro di sollievo. Quando mia sorella arriva, la bimba è in braccio a una vigilessa. Ha un ovetto della kinder in mano. Mia madre è seduta in macchina, sotto shock pensando a quello che poteva accadere e che, per fortuna, non è accaduto.
Mia sorella ancora deve riprendersi.... Spero che, in tutta questa vicenda, le telecamere abbiano ripreso il volto di quell’uomo. Il reato che ha commesso parla chiaramente non solo di furto ma di rapimento».
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