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Flaminia Savelli e Giuseppe Scarpa per la Repubblica - Roma
Una galassia di appartamenti affittati a escort e prostitute di lusso nelle zone più " in" della capitale. E una rete di contatti sui cui gli agenti della Municipale del gruppo Spe ( Sicurezza pubblica emergenziale) hanno lavorato per risalire al nome dell' unico intestatario: un noto immobiliarista romano ora accusato di favoreggiamento della prostituzione. Lo hanno rintracciato nella sede dell' agenzia a piazza di Spagna. E da qui gestiva l' impero di case, ville e palazzine ereditato dalla famiglia.
Le indagini, partite nel 2015 dopo la segnalazione di un inquilino allarmato, hanno quindi scoperto il giro di affari e la mappa delle unità abitative: oltre 40 appartamenti e tutti in zone di pregio della città: dai Parioli, Prati, San Giovanni fino al quartiere Flaminio dove venivano affittati fino a 3mila euro al mese.
Poi hanno ricostruito l' elenco di donne - circa 30, perlopiù originarie dell' Est - che versavano regolarmente la quota d' affitto all' agenzia. E a incastrare l' uomo d' affari sono stati proprio i messaggi delle escort: ogni giorno a caccia di clienti, in rete avevano registrato su alcune note pagine di incontri l' indirizzo per gli appuntamenti.
Con un lungo lavoro di ricerca, di intercettazioni, di pedinamenti e di sopralluoghi hanno quindi chiuso il cerchio delle indagini: «Per accertare quanto avveniva all' interno degli appartamenti » spiegano gli agenti della Municipale «in più occasioni abbiamo finto di dover procedere con alcune verifiche strutturali della casa » . Una volta all' interno, sorpreso cliente e prostituta, ciò che stava accadendo era inequivocabile. Anzi: « Sono stati i clienti i primi a confermare che si consumavano incontri sessuali » sottolineano « anche se l' arredamento degli appartamenti e gli oggetti nella stanza non lasciavano dubbi».
Infine per non attirare l' attenzione l' immobiliarista aveva escogitato un sistema di rotazione delle case. « Le unità erano molte e non venivano affittate tutte nello stesso periodo - concludono gli investigatori - abbiamo capito subito che era un escamotage. Una volta rintracciata l' agenzia immobiliare non abbiamo più avuto dubbi».
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