DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “La Repubblica – Edizione Roma”
Maltrattamenti in famiglia, abbandono di incapace, morte in conseguenza di un altro reato. Un secondo fascicolo viene aperto dalla procura di Roma su Tiziana Colantoni, l’archivista della Regione Lazio sospesa dopo l’arresto a fine dicembre per diversi reati ambientali. Avrebbe fatto vivere il fratello in mezzo agli escrementi di animali nella maxi discarica di 18 ettari scoperta al Portuense dalla polizia di frontiera.
Dopo Natale la polizia mette a segno il blitz nell’area di Portuense, segnalata anche dai piloti di linea che ogni giorno vedevano dalle loro cabine di aereo la colonna di fumo che arrivava dal casolare che veniva utilizzato come inceneritore. Ma lì dentro, per circa 8 anni calcola chi indaga, avrebbe vissuto anche Marco Colantoni. È il fratello disabile cinquantenne dell’indagata che, secondo quanto ricostruito, viveva segregato in quella proprietà.
Gli investigatori lo hanno trovato in mezzo alle feci di animali, mal vestito, denutrito. Parzialmente cieco, dializzato, avrebbe avuto bisogno di assistenza continua. «Portatemi via di qua, lontano da questo posto», aveva detto ai poliziotti. Ma i soccorsi immediati e il ricovero non lo hanno strappato, tre giorni dopo, alla morte. Adesso si aspetta l’esito dell’autopsia già disposta dal pm Antonio Clemente.
[…] Prima di morire aveva anche riferito: «Nemmeno so quanto prendo di pensione» . La polizia invece sì, ha calcolato una pensione di invalidità di duemila euro. Alcune banconote sono state trovate nascoste proprio tra gli escrementi. Adesso si sta accertando se la Colantoni lo abbia privato della vita sociale proprio per potersi prendere i soldi.
La maxi discarica abusiva con rifiuti pericolosi è esattamente come Tiziana Colantoni l’ha lasciata. Per la bonifica di questa “terra dei fuochi” ci vorranno almeno 100 autotreni. E 300mila euro minimo da sborsare secondo chi indaga. Ma nessuno si muove per liberare quell’area dove un imprenditore dell’Alto Adige 11 anni fa voleva costruire un hotel e ha speso 4milioni e 800mila euro andati persi. Restano rifiuti speciali, chimici, sanitari, vernici. Il tutto ammassato sul terreno e poi incenerito dall’archivista. […]
Lì dentro la polizia ha trovato di tutto. E sta cercando di ricostruire l’effettivo giro di affari della Colantoni, indagata insieme a 11 imprenditori edili e del settore dei traslochi. […]
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