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LA RUSSIA LANCIA IL PIÙ MASSICCIO RAID DI DRONI E MISSILI CONTRO L’UCRAINA DALL’INIZIO DELL’INVASIONE, NEL FEBBRAIO 2022. NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA LE DIFESE ANTIAEREE UCRAINE HANNO CONTATO BEN 537 “ARMI AEREE NEMICHE” TIRATE SUI CIELI DI TUTTO IL PAESE E IN PARTICOLARE NELLE SUE PROVINCE OCCIDENTALI ATTORNO A LEOPOLI - ZELENSKY FIRMA IL DECRETO PER L’USCITA DELL’UCRAINA DALLA CONVENZIONE INTERNAZIONALE CHE VIETA L’UTILIZZO DELLE MICIDIALI MINE ANTI-UOMO…
1 - PIOGGIA DI MISSILI SULL’UCRAINA ZELENSKY APRE ALLE MINE ANTI UOMO
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
La Russia lancia il più massiccio raid di droni e missili contro l’Ucraina dall’inizio della sua aggressione militare nel febbraio 2022. Nella notte tra sabato e domenica le difese antiaeree ucraine hanno contato ben 537 «armi aeree nemiche» tirate sui cieli di tutto il Paese e in particolare nelle sue province occidentali attorno a Leopoli. L’ennesima azione bellica a tutto campo imposta da Mosca, mentre le iniziative di negoziato cercate da Donald Trump in primavera restano lettera morta […]
attacco missilistico russo a kryvyi rih 6
In questo quadro di guerra infinita senza prospettive di pace, Volodymyr Zelensky firma il decreto per l’uscita dell’Ucraina dalla Convenzione internazionale che vieta l’utilizzo delle micidiali mine anti-uomo. Il trattato era stato raggiunto a Ottawa nel 1997 e il governo di Kiev vi aveva aderito già nel 2005 assieme ad altri 160 Paesi. Mosca invece non l’ha mai riconosciuto. Ma erano tempi diversi. Sin dall’invasione del 2022 i soldati russi hanno letteralmente inondato i territori occupati con milioni di mine di ogni tipo e oggi l’esercito ucraino si trova nell’urgente necessità di difendere i propri confini con tutte le armi possibili.
Nelle ultime due settimane, mentre l’attenzione internazionale era concentrata sul Medio Oriente, le forze militari di Mosca hanno lanciato raid gravissimi causando decine di vittime tra i civili ucraini. E il 20 giugno, durante il discorso al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, ancora il presidente russo ha colto l’occasione per ribadire che «l’intera Ucraina è nostra».
attacco missilistico russo a kryvyi rih 4
Dunque, non soltanto il 20 per cento del Paese occupato manu militari a partire dall’annessione russa della Crimea nel 2014, in contemporanea all’inizio della guerra nel Donbass, ma anche la capitale, oltre a Odessa nel sud e le regioni occidentali sino al confine polacco. […]
l’ultima ondata di raid russi «a sciami» per cercare di confondere i radar e i sistemi di difesa. Vi sono inclusi 477 droni, che una volta erano per lo più iraniani e adesso vengono prodotti dalle fabbriche russe: di questi 211 sarebbero stati abbattuti e 225 pare siano stati dispersi grazie al jamming, le interferenze elettroniche. […] I comandi ucraini confermano anche l’abbattimento di un loro caccia F-16 con la morte del pilota: sarebbero almeno una decina i piloti uccisi in combattimento a bordo di questi velivoli che sono il fiore all’occhiello delle armi occidentali donate agli ucraini. «[…]
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
2 - LAVROV CONTRO L’OCCIDENTE «USA KIEV COME ARIETE» COSÌ IL CREMLINO SENTE DI AVERE MANO LIBERA
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
[…] il ministro degli Esteri Sergei Lavrov […] «Assistiamo a una situazione di stallo senza precedenti tra il nostro Paese e l’Occidente, che ha deciso di nuovo di scatenare una guerra contro di noi e di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, usando essenzialmente il regime nazista di Kiev come ariete», ha proseguito il capo della diplomazia russa.
«L’Occidente non ci è mai riuscito, non ci riuscirà nemmeno questa volta, e forse sta iniziando a capirlo». Ma se il termine generico con il quale viene identificato il nemico rimane lo stesso da tre anni e mezzo, i suoi confini si sono ormai ristretti alla sola Europa, i cui principali leader sono infatti oggetto degli strali di Lavrov e dei media russi a reti unificate.
I missili Storm Shadow - volodymyr zelensky - ucraina
Commentando un recente editoriale congiunto firmato da Emmanuel Macron e Friedrich Merz, nel quale si definisce la Russia «la principale minaccia» e si afferma la necessità per l’Europa di «armarsi», l’esperto ministro degli Esteri ha affermato che «questi personaggi hanno definitivamente perso il senno e stanno cercando apertamente di tornare ai tempi in cui Francia e Germania volevano conquistare l’intera Europa, in primo luogo l’Impero zarista e l’Unione Sovietica».
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Lavrov non ha avuto un ruolo diretto nei recenti negoziati e nei due vertici di Istanbul, gestiti in modo diretto dagli uomini del Cremlino. Ma da tempo le sue parole sono considerate un barometro degli umori russi, che dopo i dodici giorni di conflitto tra Iran e Israele volgono decisamente al bello. «Siamo aperti a un lavoro onesto per una soluzione equa della crisi ucraina», afferma il ministro degli Esteri.
«Ma non siamo pronti per il genere di intrighi a cui alcuni leader europei ci hanno costretto a partecipare». Sono dichiarazioni che fanno il paio con quelle del portavoce di Vladimir Putin sulla Russia «che non può essere costretta a trattare con la pressione o con la forza» di eventuali sanzioni, ma può tornare al tavolo delle trattative «solo con la logica e le argomentazioni».
[…] Proprio ieri Sergei Naryshkin, il direttore dei Servizi segreti esteri, ha raccontato di avere avuto un lungo e cordiale colloquio telefonico con il capo della Cia John Ratcliffe, e di aver concordato con lui sulla possibilità di chiamarsi ogni volta che serve «per discutere questioni di interesse». E Yuri Ushakov, primo consigliere del Cremlino, ha detto che per quanto non sia ancora in programma, un incontro tra Putin e Donald Trump potrebbe avvenire «in qualsiasi momento».
[…] la Russia continua a bombardare le città ucraine, più per far sentire a livello internazionale il proprio peso e le proprie intenzioni che per fiaccare il morale del nemico. È come se in questo momento l’orizzonte russo fosse ridotto alla sola America, con un Trump messo sul piedistallo dalla politica e dai media russi. […]
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