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IL SALTO DEL QUAGLIARIELLO - IL SENATORE DEPOSITA LA MOZIONE CHE PUNTA A FAR CADERE I VERTICI CONSIP - POI LUI STESSO AMMETTE DI AVER INCONTRATO ROMEO E DI AVER INCASSATO DALL’IMPRENDITORE UN FINANZIAMENTO DI 50 MILA EURO PER LA FONDAZIONE “MAGNA CARTA”: “ERANO SOLDI DESTINATI A UN PROGETTO EDITORIALE, CHE SONO ANDATI AL QUOTIDIANO DI MAURIZIO BELPIETRO, ‘LA VERITÀ’”

Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello

Il senatore Gaetano Quagliariello, leader di Movimento Idea, oggi dovrebbe depositare la mozione che punta a far cadere i vertici Consip coinvolti nella relativa inchiesta. Ma, proprio in quell' indagine, il suo nome è spuntato a un certo punto dell' informativa degli investigatori del Noe, la stessa che ha portato all'arresto per corruzione dell' imprenditore Alfredo Romeo, con il quale il senatore risulta essersi incontrato varie volte. «Certo che ci siamo visti, ma prima che esplodesse il caso giudiziario - spiega tranquillamente Quagliariello raggiunto al telefono -. Certo non con una cadenza quotidiana, e neppure settimanale.

 

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

Del resto parliamo di un importante imprenditore meridionale che si occupa della pulizia degli uffici dei Servizi segreti come del Senato, per non parlare degli altri appalti».

 

«Romeo - prosegue Quagliarello - fece un finanziamento di 50 mila euro alla fondazione Magna Carta». Si tratta di una delle iniziative più note del senatore, nata nel 2004 e dedicata, secondo quanto riporta il sito, «alla ricerca scientifica, alla riflessione culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del dibattito politico».

 

Non è del resto la prima volta che in questa inchiesta emergono contributi in denaro elargiti dallo stesso imprenditore a fondazioni, fra le quali, la Open che sostiene Matteo Renzi. Al punto che il difensore di Romeo, l'avvocato Francesco Carotenuto, ci ha scherzato su: «Ricordo che nel corso dell' altra inchiesta che ha riguardato il mio cliente, quella sulla Global multiservice, era emerso che l'unico partito dell' intero schieramento politico rimasto fuori dai finanziamenti era quello dei democratici».

 

ITALO BOCCHINO E MAURIZIO BELPIETROITALO BOCCHINO E MAURIZIO BELPIETRO

Il senatore ci tiene a spiegare la natura lecita di quella contribuzione che risale al 2016: «Si trattava di finanziamenti destinati a un progetto editoriale, che sono andati al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, La Verità». Dunque un contributo regolarmente tracciato? «Certamente, può controllare: compare nel nostro bilancio. Ed è messo sul sito della nostra organizzazione, come tanti altri. Pur nel rispetto della privacy di chi, per sue ragioni, preferisce non comparire. Mi risulta che Romeo abbia finanziato parecchie altre fondazioni del resto o no?» ribatte.

 

In tutto questo c'è la mozione che il senatore intende proporre per il ricambio dei vertici Consip e sulla quale oggi inizierà ufficialmente la raccolta di firme. Una mozione che si affianca a quella presentata dal M5S, che invece punta a sfiduciare il ministro Lotti, coinvolto nell' inchiesta. Non teme, il senatore, che la sua iniziativa possa essere in qualche modo equivocata alla luce dei verbali che fanno emergere i suoi rapporti, sia pure leciti, con Romeo?

LUIGI MARRONILUIGI MARRONI

 

«E perché? La mozione su Lotti verrà discussa contemporaneamente. Il ministro è indagato, come del resto altre persone e per tutti vale la presunzione d' innocenza. Quanto a Consip le cose stanno invece ben diversamente. Quei vertici non hanno mai denunciato le pressioni ricevute» dice, sottintendendo che, a suo giudizio, avrebbero dovuto farlo. «I dirigenti di Consip - spiega infatti - hanno fatto bonificare gli uffici dalle microspie mentre erano in corso indagini della magistratura. Sono venuti meno i presupposti per proseguire nel loro mandato».