NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Emilio Orlando per “la Repubblica - Roma”
Orrore alle porte della Capitale. Un santone polacco di 45 anni, appartenente ad una setta “La cascina dei ricostruttori di San Feliciano”, è stato strangolato nella dependance al civico 16 di via Alain Danielou, a poche centinaia di metri dal cimitero fra i comuni di Palestrina e Zagarolo.
Secondo gli inquirenti e la procura di Tivoli, che procede per omicidio, sia il movente che gli assassini vanno ricercati con tutta probabilità nell’ambiente delle sette sataniche. Il delitto, che sarebbe avvenuto la settimana scorsa, inizialmente era stato scambiato per una morte naturale. L’autopsia, eseguita ieri all’istituto di medicina legale, ha stabilito invece che la morte del santone è stata causata da uno strangolamento.
Ad infittire ancora di più il giallo sulla morte del santone è stato il ritrovamento nella casa dove si trovava il cadavere, di tre teschi ed ossa umane di provenienza ancora sconosciuta ma si pensa ad un omicidio satanista.
A dare l’allarme prima al 118 e poi ai carabinieri della stazione di Zagarolo sono stati alcuni “fedeli“ della comunità che domenica scorsa si stavano recando ad un incontro di meditazione yoga che si svolgeva nella cascina. Intorno alle nove, hanno trovato chiuso il cancello d’ingresso che porta al viale alberato e che conduce alla sala dove si riuniscono gli “adepti” della comunità.
I carabinieri hanno scavalcato e sono entrati nella casetta di legno che si trova sulla destra e dalle vetrate hanno fatto la macabra scoperta. Il cadavere di un uomo giaceva senza vita sul pavimento della camera da letto e presentava alcune perdite di sangue dalla bocca.
Questo particolare li ha spinti a richiedere l’esame autoptico. Il santone vittima dell’omicidio, secondo quanto riferito dai testimoni, usava dormire su un pagliericcio posizionato per terra accanto al letto.
La casa era completamente a soqquadro, ma la cosa non ha insospettito gli investigatori in quanto l’uomo viveva come un “clochard”, con cataste di vestiti e suppellettili ammucchiate in tutte le stanze in un caos generale. Le indagini, che nel frattempo sono passate agli uomini del reparto investigativo di Frascati, sono iniziate tutt’altro che in discesa, con pochi elementi a disposizione ed alcuni labili tracce su cui lavorare.
Gli esperti del reparto investigazioni scientifiche il ris dell’arma hanno effettuato già alcuni sopralluoghi. I teschi e le ossa sono state inviate ai laboratori per datarne il periodo ed estrarre il dna allo scopo di stabilirne l’origine ed il sesso.
Paura e preoccupazione tra gli abitanti della zona, che non hanno mai visto di buon occhio i frequentatori della cascina di Colle Labirinto. Ieri pomeriggio, un gruppo di persone appartenente al movimento sono state ascoltate per diverse ore dai carabinieri per ricostruire e chiarire cosa si faceva realmente nella comunità.
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