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CAMPI FLEGREI? IO ME NE ANDREI – IN ASSENZA DI UN VERO PIANO DI EVACUAZIONE DALLA ZONA (CHE DA GIORNI TREMA PER LE SCOSSE DI TERREMOTO), IL GOVERNO VUOLE DARE SOLDI A CHI DECIDE DI ABBANDONARE LA PROPRIA CASA PER ANDARE ALTROVE – MUSUMECI ANNUNCIA 500 MILIONI PER METTERE IN SICUREZZA GLI EDIFICI PUBBLICI, POI LA SPARA: “CHI HA SCELTO DI VIVERE IN QUELL’AREA SAPEVA DI VIVERE IN UNA ZONA CHE PRESENTA RISCHI. NOI MERIDIONALI SIAMO UN PO’ FATALISTI…”

Estratto dell’articolo Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

nello musumeci

Che l’allarme sia alto, lo si intuisce dai dettagli. Giorgia Meloni decide di presiedere personalmente una sorta di cabina di regia sull’emergenza dei Campi Flegrei, a Palazzo Chigi. Lo fa per la preoccupazione legata agli eventi e per la necessità di battere un colpo in vista delle elezioni.

 

Ma è durante la conferenza del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che emerge, anche se in forma embrionale, uno scenario valutato nel corso della riunione a porte chiuse. E che dimostra la serietà della situazione: l’esecutivo sta pensando di sostenere economicamente gli abitanti dell’area della crisi bradisismica — circa ottantamila persone — che volessero abbandonare la propria abitazione per andare a vivere altrove.

 

LA ZONA BRADISISMICA DEI CAMPI FLEGREI

È la spia di una crisi da gestire con enorme attenzione. Possibilmente distribuendo le responsabilità con gli amministratori locali: il governatore della Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Non a caso, per almeno quattro volte Musumeci ribadisce che l’esecutivo è il primo a intervenire dopo decenni di inazione. E dopo lo scempio di nuove costruzioni edificate nell’area rossa.

 

[…] Ci saranno subito interventi per mettere in sicurezza le scuole dei tre comuni dell’area rossa dei Campi Flegrei. Poi si passerà alle infrastrutture essenziali: rete elettrica, idrica, fognaria, municipi, carceri e rete viaria. Ma, ciò che più conta, preannuncia un sostegno economico del governo per sostenere le azioni sugli edifici privati, al termine di un censimento: nessun “sisma bonus” — «identificheremo sistemi più efficaci» — ma contributi legati alla valutazione del rischio.

 

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TENDE PER LA POPOLAZIONE DI POZZUOLI DOPO LO SCIAME SISMICO

«Bisogna essere pronti a tutto», ammette Musumeci, provando a dosare allarme e responsabilità. Pronti a ogni evenienza non per annullare il pericolo — «il rischio zero non esiste» — ma quantomeno per «mitigarlo», aprendo una fase di «convivenza vigile». Come? «Cominciamo con un piano per le scuole di ogni ordine e grado». Ci sarà una ricognizione nei sessanta edifici scolastici dei tre comuni colpiti da questa emergenza bradisismica. «Vediamo quali hanno bisogno di interventi».

 

nello musumeci

Poi, prosegue, si passerà alle infrastrutture pubbliche. Ma il capitolo più pesante è quello del patrimonio immobiliare privato. È in corso la ricognizione dei tecnici per la verifica della vulnerabilità delle strutture. Dal censimento vengono escluse in partenza case abusive e seconde case. Al momento, l’impegno finanziario si stima in non meno di cinquecento milioni, ma il conto sarà più preciso «nei prossimi giorni». Il criterio è quello delle «fasce di priorità: degli ottomila edifici censiti, il 50% è esposto al rischio. Tra questi, 1.250 presenterebbero un rischio elevato e 2.750 medio». Anche per questo, saranno vietate nuove costruzione nell’area.

 

TERREMOTO NAPOLI - CAMPI FLEGREI

In questa prova di equilibrismo necessario, il ministro si spinge forse oltre i confini dell’opportuno: «Chi ha scelto di vivere in quell’area — dice — sapeva di vivere in una zona che presenta rischi. Non abbiamo la percezione, ce ne ricordiamo quando la terra trema». E ancora: «Noi meridionali siamo un po’ scanzonati, un po’ fatalisti, siamo abituati a toccare ferro. Ma dobbiamo comprendere che chi vuole continuare a vivere in quella zona, deve attrezzarsi ».

 

 Anche perché nel frattempo la Commissione Grandi rischi ha confermato l’allerta gialla, pare non senza divisioni tra esperti. La decisione arriva nel giorno in cui una scossa di magnitudo 3.6 — rilevata alle 8.28 con epicentro nel golfo di Pozzuoli — riporta la popolazione in strada.

 

Intanto, l’Osservatorio Vesuviano quantifica il sollevamento del suolo nei Campi Flegrei, e in particolare a ridosso del Rione Terra, nucleo storico di Pozzuoli: è di circa 25,5 centimetri da gennaio 2023, di cui circa 7,5 centimetri nel 2024.

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