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SCOMMETTI CHE PRIMA O POI TI PRENDONO? – C’È ANCHE ANGELO BARONE, L'UOMO CHE GESTISCE PER I CLAN IL SETTORE DELLE SCOMMESSE ONLINE, TRA I 181 ARRESTATI DAI CARABINIERI DI PALERMO NEL MAXIBLITZ CONTRO LE COSCHE: UOMO DELLA “FAMIGLIA” DI TOMMASO NATALE, AVREBBE PORTATO NELLE CASSE DI COSA NOSTRA MILIONI DI EURO, IMPONENDO AI COMMERCIANTI I PANNELLI DI GIOCO – SAPUTO DI UN IMMINENTE BLITZ DEGLI INVESTIGATORI, BARONE STAVA PROGETTANDO DI LASCIARE IL PAESE CON I SOLDI E…
(ANSA) - E' Angelo Barone l'uomo che gestisce per i clan il redditizio settore delle scommesse online. Barone, classe '84, di Carini, è uno dei 181 arrestati ieri dai carabinieri di Palermo nel corso di un maxiblitz contro le cosche. Uomo della "famiglia" di Tommaso Natale, secondo i pm avrebbe gestito il gioco illegale d'azzardo on line per il suo e per altri clan portando nella casse di Cosa nostra milioni di euro.
Secondo gli investigatori l'imprenditore avrebbe imposto i pannelli di gioco, spesso illegali, ai commercianti accumulando somme importanti. "Ho preso ora... quindici milioni di gioco", dice lui stesso intercettato. L'inchiesta in particolare ha svelato gli stretti rapporti tra Barone e suo padre Roberto e il capomafia di Carini Giuseppe Lo Duca. Il boss era il referente di Cosa nostra a cui i Barone si appoggiavano per avere la copertura mafiosa per estendere la rete di agenzie che utilizzavano i loro siti illegali punto.com sul territorio.
E anche per farsi rappresentare da una personalità autorevole sulle questioni che potevano nascere in relazione ai loro rapporti creditori. In cambio i Barone consentivano a Lo Duca di inserirsi nella loro ricca rete commerciale di siti si scommesse on line illegali, prima come gestore o agente commerciale del sito punto.com di turno e poi come "Master" di una serie di agenzie gestite da soggetti diversi. Il tutto con un ritorno in termini economici per Lo Duca e per il suo clan.
Saputo di un imminente blitz degli investigatori, infine, Barone stava progettando di lasciare il Paese con i soldi. "Me ne devo andare da qua... devo cambiare la residenza… me ne vado… - diceva, intercettato - a me quello che mi potrebbe colpire sono la mia famiglia, ma se io ce li ho accanto posso essere sperduto in un pizzo di montagna, sono a posto. Io me ne vado..! L'Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare perché non intendo assolutamente perdere quello che ho creato fino ad oggi. Cominciate a farvi i passaporti".
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