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Avrebbe preteso sesso hard dalla giovane moglie. Più volte, minacciandola di morte con la pistola in mano. Fino a quando la donna esasperata dalle continue violenze e soprusi si era decisa a sporgere denuncia. Ora l’oramai ex marito, difeso dall’avvocato Guido Galletti, dovrà presentarsi davanti al collegio dei giudici. Violenza sessuale, minacce, ingiurie e maltrattamenti in famiglia. E ancora: violazione della legge sulle armi.
Per queste accuse Vittorio Vettoretto, 65 anni di Barcon, affronterà il processo il prossimo 15 dicembre 2016: il giudice dell’udienza preliminare, Umberto Donà, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, presentata dal pm titolare del fascicolo, disponendo il processo davanti al collegio dei giudici. È la seconda volta per Vettoretto: già quindici anni fa era comparso davanti al collegio dei giudici del tribunale per l’accusa di tentato omicidio. Quello dell'ex moglie, aggredita fuori del tribunale di Treviso dopo un'udienza per la ridefinizione degli obblighi di mantenimento.
La donna, all'epoca 41 anni, si era salvata per miracolo. Lui era finito in cella ed era stato condannato ad una pena di 6 anni e 2 mesi che aveva regolarmente scontato. Ora per Vettoretto un nuovo processo.
«O facciamo sesso o ti sparo». Parole pronunciate alla giovane moglie, con la pistola in mano. Si erano sposati un anno prima, a Cuba durante una vacanza. Una volta venuti a vivere in Italia però per la donna sarebbe iniziato l’incubo. Rapporti sessuali continui e quotidiani, spesso estremi, a ogni ora del giorno e della notte. Impossibile dire di no: in quel caso il 65enne sarebbe diventato violento e minaccioso.
Proprio come in quel lunedì, di maggio dell’anno scorso: appena rientrato a casa, l’uomo avrebbe preteso dalla 20enne l'ennesimo rapporto sessuale: «Non sto bene, sono indisposta, per favore lasciami stare», avrebbe provato a dirgli la donna. Un rifiuto che ha mandato su tutte le furie Vettoretto. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 65enne sarebbe quindi sceso in garage a prendere una pistola calibro 9, che lui stesso aveva costruito.
Con l'arma avrebbe quindi minacciato la moglie per costringerla a fare sesso contro la sua volontà. La ragazza era così scappata mettendo fine all'incubo. Ora per questi fatti l’uomo sarà chiamato a difendersi davanti al giudice. (s.g)
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