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VIDEO - RICHARD ANGELL: ‘AMO LONDRA, SE FLIRTARE CON GLI UOMINI E CHIACCHIERARE CON DONNE BRILLANTI OFFENDE COSÌ TANTO QUESTA GENTE, LO FARÒ DI PIÙ, NON DI MENO’
Cinzia Alfè per www.dissapore.com
Ci sono molti modi di manifestare solidarietà verso chi si trova coinvolto in un evento tragico come un attentato.
Come ci sono molti modi di andare avanti, di resistere, modi che, nella loro rassicurante ordinarietà, rappresentano il tentivo di non cedere, di conservare i principi e i valori che ci distinguono da coloro che proprio quei valori vorrebbero annientare.
Prendete Richard Angell, per esempio, uno dei testimoni dell’attentato che l’altra sera a Londra è costato la vita a sette persone più il ferimento di altri passanti che stavano tranquillamente attraversando il London Bridge.
Angell ha compiuto un gesto semplice, ordinario, scontato, come tornare al ristorante dove aveva interrotto il pasto a causa dell’ attacco terroristico e pagare il conto.
Sabato sera, infatti, Angell si trovava al bar Arabica, nel Borough Market, e ha visto e sentito tutto.
“Eravamo seduti nel ristorante, al tavolo vicino alla porta – ricorda Angell, come riportato da BuzzFeed – quando abbiamo sentito la security dire di chiudere la porta, mentre le persone si buttavano a terra.
Mentre cercavamo di aiutarle a raggiungere il piano superiore, ho visto un ragazzo che usciva dal ristorante Black and Blue, coperto di sangue: si guardava in giro, spero che qualcuno lo abbia aiutato”.
Angell ricorda anche l’intervento immediato delle forze di polizia: “sono arrivati subito, sono stati fantastici, c’erano scarpe di donna dappertutto, e sangue per la strada”.
Mentre tutto ciò accadeva, il testimone ricorda il panico che si impossessava di lui e dei suoi compagni, bloccati all’interno del locale, prima che la polizia arrivasse e li facesse uscire in sicurezza, uno per uno.
Dopo mezz’ora, la polizia ha iniziato a evacuare l’edificio: “La gente era spaventata, ma molti erano semplicemente ubriachi, e questo è stato un problema: abbiamo visto una ragazza portata fuori da un bar ubriaca fradicia”.
Ebbene, dopo tutto ciò, dopo la paura, il sangue e lo sgomento, Angell ha fatto una cosa, per tentare di riprendersi un brandello di vita normale: è tornato a Borough Market il giorno dopo, la domenica mattina, per pagare il conto che, date le circostanze, non aveva potuto saldare, e anche per dare la mancia al personale, che tanto si era prodigato per assistere e calmare i clienti:
“Queste persone non devono vincere – ha detto Angell – Londra è la migliore città del mondo e Borough Market è uno dei miei luoghi preferiti della città più bella del mondo. Non permetterò che i gesti barbarici di questi individui lo danneggino”.
CORRE VIA CON LA BIRRA A LONDRA
Se il fatto che mi goda un gin and tonic con gli amici, flirtando con begli uomini, chiacchierando con donne brillanti offende tanto questa gente, lo farò di più, non di meno” ha detto alla BBC. “E’ questo che fa grande Londra, che la rende la più bella città del mondo”.
Ma ci sono altri gesti che rimandano a una normalità quasi ostentata, o forse, in questo caso, alla leggendaria flemma inglese.
Come quello ripreso dalle telecamere di Sky News – riferito da Indy100 – , quando durante i momenti più concitati dell’attacco, mentre tutti fuggivano in preda al panico, viene mostrato un giovane che fugge, premurandosi però di tenere ben saldo in mano il suo bicchiere di birra.
CORRE VIA CON LA BIRRA DOPO L ATTENTATO DI LONDRA
Inutile dire che l’immagine ha fatto il giro dei social, dove i commenti si sono sprecati.
Su Twitter, un utente scrive che “mentre tutti fuggono, il tipo sulla destra è riuscito a non far cadere nemmeno un goccio di birra: Dio benedica gli inglesi!”.
Mentre altri affermano ironici che con quanto costano le bevande a Londra, c’è da immaginare che non se ne voglia sprecare nemmeno un goccio.
TERRORE A LONDRA NEL NOME DI ALLAH - FERITI
Ma il commento più azzeccato è stato questo: “London pride (l’orgoglio di Londra) in un bicchiere. Che fair play, quel tipo!”
Perché il ritorno alla normalità passa anche attraverso piccoli gesti di umanità e di ordinaria civiltà: come quello di pagare il conto al ristorante o di non rovesciare a terra nemmeno un goccio di birra.
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