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Michela Allegri per “il Messaggero”
Una relazione nata su Facebook. Le chat infinite a tarda notte, le confidenze che solo agli estranei si possono fare. Poi, le fotografie scambiate fidandosi di un uomo nascosto dietro a uno schermo. Un uomo senza volto, che nel giro di un anno si sarebbe trasformato in un ricattatore.
Con l' accusa di stalking ed estorsione, Islam R., ventiseienne romano nato in Bangladesh, è stato arrestato in flagranza di reato. Affidandosi alla tastiera di un computer, ha sedotto una sua coetanea e l' ha convinta a inviargli fotografie compromettenti. Poi, quando lei ha deciso di interrompere le comunicazioni, ha iniziato a minacciarla di diffondere gli scatti osé.
Dalle parole è passato presto ai fatti: ha creato un profilo falso a nome della vittima e l' ha riempito di immagini seducenti e private. Ha tentato anche di chiedere soldi in cambio della resa: 10mila euro era il prezzo dell' armistizio. La giovane, sconvolta, ha deciso di sporgere denuncia. Due giorni fa, accompagnata dagli agenti del Commissariato Viminale, si è presentata all' appuntamento per la consegna di una parte del denaro: 400 euro, in banconote segnate e fotocopiate. L'indagato, dopo aver intascato la mazzetta, si stava allontanando ma è finito in manette. Ora, è arrivato sul banco degli imputati, dove il pubblico ministero Gianluca Mazzei è pronto a chiederne la condanna.
LA DENUNCIA
Tutto inizia un anno e mezzo fa. Rossana - il nome è di fantasia - viene contattata su Facebook da Islam. Lei abita a Milano, lui invece è di Roma. Il giovane la corteggia, la riempie di complimenti, tanto che la ragazza gli dà anche il numero di telefono. Diventano sempre più intimi. Rossana si fida di lui, decide di inviargli quindici fotografie che la ritraggono in pose sensuali. In alcune immagini è completamente svestita.
Dopo qualche mese, però, la giovane interrompe la relazione, perché le richieste dell' indagato sono diventate troppo eccessive. Islam impazzisce, inizia a tormentare la vittima con continue telefonate. Poi crea un falso profilo a nome di Rossana e invia messaggi d' insulto ad amici e parenti. Poi, rende pubbliche le fotografie. La ragazza, esasperata, sporge denuncia. E' l' 8 agosto 2015.
Nel giro di qualche mese la situazione non migliora: Islam vuole 10mila euro in cambio del silenzio. Lo scorso 7 novembre, fa uscire sul web l' ultimo scatto. Rossana, quindi, si accorda con la polizia e organizza un finto incontro. L'appuntamento è vicino alla stazione Termini: in piazza dei Cinquecento, angolo via Cavour.
La giovane consegna all' indagato 400 euro in banconote segnate. La scena viene filmata dagli investigatori, che arrestato il ventiseienne in flagranza di reato. La sua reazione gli potrebbe costare un' ulteriore imputazione. «Visto che hai chiamato la polizia adesso ti ammazzo. Quando esco di galera, perché io uscirò subito, non starò in carcere a vita.
Appena sarò fuori ti ucciderò», dice.
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