DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Il governo polacco ha reso pubblico un sito dove raccoglie i documenti per dimostrare che i campi di sterminio come Auschwitz sono stati costruiti e amministrati dai nazisti. Le spiegazioni sul web sono fornite in polacco, inglese, tedesco: il partito nazionalista al potere - Diritto e Giustizia - vuol tradurre le sue motivazioni per sostenere una legge che il resto del mondo non può accettare in qualunque lingua venga raccontata.
Non possono accettarla gli israeliani, che si preparano a richiamare l' ambasciatore da Varsavia dopo il voto al Senato di ieri: la norma che vieta di usare la formula «campi della morte polacchi» - la pena sono tre anni di carcere - deve adesso essere firmata entro ventuno giorni dal presidente Andrzej Duda. Non possono accettarla gli americani che temono possa danneggiare «la libertà di parola. Mette in pericolo la relazione strategica tra i nostri Paesi».
Non può accettarla l'Ue e a criticarla è un ex primo ministro polacco: «Una rovina per la reputazione della mia nazione», commenta Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, via Twitter. Gli fa eco il premier Mateusz Morawiecki cercando di comporre la polemica: «Comprendiamo le emozioni di Israele. Ma i campi dove sono stati sterminati milioni di ebrei non erano polacchi e questa verità deve essere tutelata, come parte della verità sull'Olocausto».
Le scelte nei palazzi di Varsavia, a 313 chilometri dai cancelli di Auschwitz-Birkenau, spingono il governo israeliano a parlare di «negazionismo»: «L'antisemitismo polacco ha alimentato l'Olocausto», attacca Yoav Galant, ministro dell'Edilizia. I ricercatori di Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, riconoscono che il termine «campi polacchi» sia sbagliato ma ancora più sbagliata è per loro una legge che «mette a rischio la libera discussione sulla persecuzione degli ebrei a opera di una parte della popolazione locale».
Nei lager nazisti in Polonia fu sterminato il 90 per cento dei 3 milioni di ebrei che vivevano nel Paese, almeno 200 mila vennero consegnati agli sterminatori occupanti dagli abitanti delle città e dei villaggi.
«Non possiamo lasciarci intimorire - scrive Anshel Pfeffer, nipote di ebrei polacchi sopravvissuti all'Olocausto, sul quotidiano Haaretz - e nascondere che in numerosi casi i polacchi uccisero gli ebrei prima che i nazisti li catturassero e che alla fine della guerra i massacri venissero organizzati per impedire agli scampati di tornare nelle loro case. Ma le sofferenze subite dai polacchi devono trovare spazio nella memoria collettiva legata all'Olocausto».
Sei milioni in totale sono stati uccisi durante la Seconda guerra mondiale. La resistenza e il governo in esilio cercarono di aiutare gli ebrei a nascondersi o fuggire, 6.706 polacchi sono stati riconosciuti da Yad Vashem come Giusti tra le nazioni: il titolo celebra la memoria dei non ebrei che durante la guerra hanno agito per salvare la vita anche di un solo ebreo.
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