DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
1 - IL PECCATO E IL PECCATORE
Michele Serra per “la Repubblica”
Se mi sequestrano la patente per una grave infrazione stradale, devo smettere di scrivere l' Amaca ? Se un calciatore ha lo sfratto perché non ha pagato l' affitto, deve essere espulso dall' arbitro e messo fuori squadra? Me lo sono chiesto dopo avere letto la storia di Roberto Angelini, musicista a Propaganda Live . Multato per non avere messo in regola una sua dipendente (multa salata, e dovuta) in un suo ristorante, ha scelto di interrompere il suo lavoro televisivo perché non reggeva più le furibonde polemiche social.
Qualcosa non quadra, davvero non quadra, nel rapporto tra il peccato e il peccatore.
Le multe, le sanzioni, nei casi più gravi le reclusioni, sono state inventate apposta perché il concetto di colpa abbia una sua equa misurazione. Lo smisurato stigma social che si abbatte sui colpevoli, anche se rei confessi, e dispiaciuti di esserlo, non ha invece confine, né ambito, né scadenze: segno inequivocabile che a quelle turbe nevrasteniche non interessa sanare il peccato, interessa linciare il peccatore.
È una caccia all' uomo costante e quotidiana, in un fiorire di "vergogna!" e "sparisci!" che non ha parentela alcuna con il bisogno di giustizia, e ha molto a che fare con la voglia di forca. Angelini ha detto di avere sbagliato, pagherà la multa: che accidenti c' entra, con tutto questo, il suo lavoro in televisione? Forse che il solo spettacolo che si confà al nuovo puritanesimo da tastiera è una processione di immacolati?
diego bianchi roberto angelini
Io ve lo dico fin da ora: guido piano, e dunque è difficile che mi sequestrino la patente.
Ma se me la sequestrano, l' Amaca la scrivo lo stesso. Forza Angelini, paga la multa, non leggere i social e torna a suonare.
2 - L'ETICA DI MASSA
Mattia Feltri per “La Stampa”
Roberto Angelini, dopo essersi fatto la spia da solo come Fantozzi (pagava in nero una collaboratrice del suo ristorante romano), e quindi suppliziato via social da quegli irriducibili contribuenti che sono gli italiani, ha deciso di lasciare Propaganda Live dove suonava la chitarra.
mattia feltri premio e' giornalismo 2018 8
Se lo è già chiesto Michele Serra: che c' entrano le questioni musicali con quelle fiscali, di cui risponderà nelle sedi deputate? Beh, c' entrano per l' ulteriore tributo di pubblica umiliazione richiesto al tempo dell' etica di massa.
Qualche giorno fa su Facebook è stata ripubblicata una vignetta di Makkox, altro ospite di Propaganda, risalente al 2015 e ora giudicata sessista, per dare prova dell' antica tradizione di machismo e suprematismo bianco dello show.
La nuova formidabile arma del tribunale etico di massa sono gli archivi personali. Gli inquisitori del web conservano tutto e al momento giusto, zac, ti inchiodano. Il New York Times raccontò della ragazza che a quindici anni aveva scritto nigger (negro), e quando entrò al college un vecchio compagno fu lieto di riesumare il crimine: la ragazza venne immediatamente espulsa.
Comincia a funzionare alla grande pure da noi. In morte di Franco Battiato, a sinistra hanno ritirato fuori antichi improperi di Matteo Salvini («piccolo uomo», nel frattempo diventato «Grande Maestro») e a destra le sprezzanti critiche di Michela Murgia ai testi delle canzoni.
Bisogna trarne due insegnamenti. Primo, non si può più parlare male dei vivi perché un giorno saranno morti. Secondo, alla lunga l' ha avuta vinta Davigo: siamo tutti colpevoli in attesa di essere scoperti.
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