DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Francesco Grignetti per “La Stampa”
Con l'uscita di scena del direttore Gennaro Vecchione, e l'arrivo domani di Elisabetta Belloni, si apre una nuova stagione al vertice dei servizi segreti. Che il clima non sia dei migliori al Dipartimento informazioni e sicurezza, lo sussurrano in tanti. Prova plateale è stato il commiato del direttore uscente, che due giorni fa non ha fatto mancare qualche veleno su Marco Mancini, lo 007 protagonista dell'affaire dell'autogrill. C'è da capirlo: Vecchione è stato tra i più accesi sostenitori del dirigente Mancini, spendendosi per portarlo alla vicedirezione dell'Aisi. La cosa nel gennaio scorso però non s' è concretizzata. E da quel momento è calato il gelo tra i due e i rispettivi fan.
giuseppe conte gennaro vecchione
Vecchione ritiene a questo punto che sia stato proprio Mancini la sua buccia di banana. Il primo problema di Elisabetta Belloni sarà di riprendere le redini di un Servizio dove la guerra per cordate non ha mai portato nulla di buono.
Così si danno già in uscita un gruppo di 007 che sono stati portati al Dis da Vecchione, considerati, a torto o a ragione, troppo legati al vecchio assetto. È sempre più pencolante, poi, la poltrona di Mancini, incaricato di vigilanza sull'uso dei fondi riservati, a carico del quale il Copasir (dove non si è ancora risolta la frattura per la presidenza, negata all'unico partito di opposizione, Fratelli d'Italia) ha chiesto al Dis un'indagine. Si vedrà quali saranno le conclusioni sull'incontro irrituale tra Mancini e Matteo Renzi. Così come, grazie a «Report», sono emersi anche incontri tra Mancini e Matteo Salvini.
Infine il nodo della cyber-security. Era stato uno dei motivi di scontro alla fine del 2020: da una parte Giuseppe Conte che voleva fortissimamente una Fondazione con cospicui fondi per sviluppare tecnologie e operazioni contro gli hacker; dall'altra tutti gli altri, che temevano la creazione di una sorta di agenzia non codificata, non sottoposta al controllo del Parlamento, alle strette dipendenze del direttore Vecchione, e in grado di perforare qualsiasi privacy digitale. La primissima decisione di Franco Gabrielli, l'ex Capo della polizia che Mario Draghi ha voluto come sottosegretario delegato all'intelligence, è stata il taglio netto.
L'intera materia è uscita dal perimetro degli 007 e diventerà qualcosa di diverso. Forse un Dipartimento a sé, che vedrà l'apporto di tanti uffici specializzati nei diversi ministeri: la Difesa, l'Interno, lo Sviluppo economico, e anche i servizi segreti. Visto però il brusco cambio di rotta, si dà in uscita, magari non subito, anche il vicedirettore Roberto Baldoni, uno dei massimi esperti italiani di cyber-security, finora Zar unico in campo, che probabilmente sentirà un po' stretto il ruolo che resta al Dis.
elisabetta belloni MATTEO RENZI E MARCO MANCINIroberto baldoni, alessandro picardi, giuseppe cornetto bourlotconte vecchioneelisabetta belloni 3elisabetta belloni 1marco mancinimarco mancinielisabetta belloni foto di bacco (3)marco mancini e matteo renzimarco mancinigiuliana sgrena e marco mancini elisabeetta belloni 2
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…